Purtroppo non possiamo chiedere agli atleti il loro parere... anzi è proprio meglio non tirarli in ballo perché forse loro sono le prime vittime di questo "sistema"!!! E se parlassero verrebbero immediatamente scaraventati fuori dalla nazionale... (il che non è che sia del tutto sbagliato)
il tiro è questione di "testa" quindi bravi psicologi dello sport e mental coach di sicuro possono essere un valido supporto, Niccolò Campriani ce l'ha raccontato molto bene nel suo libro cosa ciò significhi. Così come ci ha dato dimostrazione di cosa significhi allenarsi insieme ad altri atleti di fama internazionale in situazioni a volte anche estreme.
I suoi risultati sono abbastanza evidenti e il suo rendimento, come quello di Petra del resto, è comunque estremamente elevato anche se egli pare non aver ancora ben metabolizzato il nuovo sistema di finale, ma in finale c'è sempre!!! pure in CLT quando vi partecipa, che non pare essere la sua specialità preferita...
Ma Niccolò e Petra, forse hanno comunque quel qualcosa in più, quella dote o "stoffa" non comune che fa loro dei campioni e che debitamente allenata permette loro un rendimento estremamente alto.
Sulla "rapina" o "azzardo" della carta olimpica, una persona molto esperta del settore mi ha fatto notare come in nessuna nazione del mondo, nessun tecnico o dirigente, si sia mai permesso di sottrarre una carta a un tiratore che l'abbia conquistata con un podio e che comunque nelle gare internazionali che anticipano l'olimpiade, abbia dimostrato un buon livello di forma... vabbè... ma questo è comunque piangere sul latte versato e rigirare il coltello nella ferita...