Autore Topic: GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI  (Letto 1877 volte)

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GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI
« il: Maggio 06, 2012, 23:49:03 pm »
http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/03/08/678172-storie_sport.shtml

11/03/2012 12:41 CEST - Libri
Storie di sport, storie di donne

TENNIS - Giovanni Malagò racconta diciassette storie di donne di successo: da Pellegrini a Pennetta, da Di Centa a Vezzali. L'autore devolverà tutti i proventi del libro a favore delle atlete disabili. Alessandro Mastroluca
 
Atleta. Una parola che non ha genere, almeno al singolare. Ogni atleta è una vita, è una storia. Giovanni Malagò ha scelto il giorno che celebra le conquiste politiche e sociali delle donne, secondo una tradizione che inizia l’8 marzo 1917, data della protesta delle donne di Mosca che hanno dato il via alla “Rivoluzione di Febbraio” e al crollo dello zarismo, per presentare il suo libro, “Storie di sport, storie di donne” (Rizzoli editore). Storie scelte, come scrive nell’introduzione, “per la mia passione – sconfinata, magari in qualche momento anche esagerata – per tutto ciò che è sport”. Diciassette pennellate in cui la donna e l’atleta si completano; in cui insieme ai freddi numeri dei record, delle medaglie, dei piazzamenti, si illumina il dietro le quinte, il percorso di vita che ha portato a quei risultati.

«Un percorso fatto di carattere, di etica, di forza, di morale, ma anche di società, di famiglia» ha spiegato Manuela Di Centa, prima donna italiana a entrare da dirigente nel Comitato olimpico internazionale, intervenuta alla presentazione nella lussuosa cornice del Salone d’onore del CONI. Nelle parole con cui Malagò apre il capitolo dedicato a “Nostra Signora di Lillehammer” c’è affetto e c’è ammirazione. C’è “un’amicizia da compagno di banco” perché Manuela “è una che sa quello che vuole. Perché è una che si prepara. Perché è una che non molla. Perché è una che sa aprire le strade. Sui monti e nella vita”.

Manuela è una delle diciassette donne che ha accettato di aprirsi e di raccontarsi a Nicoletta Melone, coautrice del libro e curatrice della rubrica “Donne & sport” che Malagò tiene sul settimanale A. Per sua stessa ammissione, Nicoletta non conosceva nessuna delle atlete che ha poi intervistato. Ma la sua esperienza nel raccontare le storie di donne consegna al racconto lo spessore e l’intensità della vita che si realizza attraverso lo sport.

Uno spessore che diventa tanto più importante quando si aggiunge una terza dimensione, quando la donna è atleta e disabile. Sono quattro le atlete di punta del movimento paralimpico presenti nel libro: Annalisa Minetti, Francesca Porcellato, Paola Protopapa e Giusy Versace. Se la Minetti e la Versace, per ragioni extra-sportive, erano già note al pubblico, Francesca Porcellato è una scoperta, per gli autori e per i lettori. Nonostante le undici medaglie olimpiche vinte, 10 ai Giochi estivi e una in quelli invernali.

«Mi piace che venga raccontata la mia storia» dice, «perché non sempre viene data attenzione al percorso che porta ai podi e alle vittorie. Un percorso fatto di convinzione, di obiettivi, di sogni, di cadute e di rialzate. Io mi alleno sei ore al giorno. Ed è importante poter trasmettere questo messaggio: le medaglie non piovono dal cielo». A loro, alle atlete italiane disabili, Malagò devolverà interamente tutti i suoi proventi della vendita del libro. Un’occasione, ha spiegato Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico, «per trarre da questo libro, dalle storie di queste donne straordinarie, un’occasione di riflessione in materia di politica sportiva. E insieme per eliminare, per dematerializzare l’eccessiva categorizzazione che accompagna lo sport paralimpico, ancor di più al femminile».

Nel libro c’è il meglio dello sport italiano: Tania Cagnotto, Deborah Compagnoni, Giulia Conti e Giovanna Micol, Antonella Del Core, Josefa Idem, Carolina Kostner, Federica Pellegrini, Flavia Pennetta, Francesca Piccinini, Alessandra Sensini, Valentina Vezzali. Esempi fulgidi della rivoluzione, del sorpasso di qualità che si è avuto nel recente passato in Italia: “L’elite del nostro sport” scriveva Candido Cannavò, “è donna”.

I numeri, snocciolati dal segretario generale del CONI Raffaele Pagnozzi, sostanziano e rafforzano il concetto. «Ai Giochi di Barcellona ‘92, le donne rappresentavano il 20% della delegazione e hanno vinto una medaglia su 4. A Pechino c’è stato il pareggio in termini di numero di partecipanti e di ori; sul totale, le donne hanno conquistato il 40% delle medaglie».

Ma il sorpasso lo si vede anche dai dettagli. «E’ donna l’atleta con più medaglie alle Olimpiadi invernali (Stefania Belmondo). È donna l’atleta con più medaglie olimpiche nella vela (Alessandra Sensini). Nessuno ha vinto più medaglie olimpiche di Valentina Vezzali e Giovanna Trillini. Nessuno ha partecipato a più edizioni delle Olimpiadi di Josefa Idem. Una donna ha il record di atleta più giovane ai Giochi (Luciana Marcellini) e di medagliata più giovane (Elena Gigli). Solo una donna nella storia dello sport Italiano ha vinto l’oro firmando anche il nuovo record del mondo (Federica Pellegrini)».

In più l’Italia ha avuto tre portabandiera donne alle Olimpiadi estive (Miranda Cicognani a Helsinki nel ‘52, Sara Simeoni a Los Angeles 1984 e Giovanna Trillini ad Atlanta 096). Solo gli Usa (4) ne hanno avute di più. E ai Giochi invernali è sempre stata scelta una donna da Lillehammer ‘92 a Torino 2006.

Sono tutte storie di punti di arrivo, storie di percorsi culminati in un happy ending. Ma sono tutte storie scritte per chi ancora deve arrivare, o per chi magari quel percorso lo deve ancora iniziare. Ha ragione, concedetemelo, Manuela Di Centa quando conclude che «c’è ancora molto da fare», che «non ci dovrebbe essere una giornata delle donne da celebrare. Ma bisognerebbe insistere perché i giovani, fin da piccoli, vengano educati a sentire che uomini e donne sono uguali. E invece sono troppe le competizioni, ai livelli più bassi, in cui, ad esempio, i premi per gli uomini sono superiori, a volte doppi, di quelli per le donne».

Autore: GIOVANNI MALAGÒ, NICOLETTA MELONE

Titolo: STORIE DI SPORT, STORIE DI DONNE

Editore: RIZZOLI

Collana: DI TUTTO DI PIÙ

Pagine: 324

Prezzo: 19,00 EURO



SCUSATE MA LA TURISINI E' NEL LIBRO?

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Re:GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI
« Risposta #1 il: Luglio 25, 2012, 22:39:48 pm »
Malagò è Candidato alla presidenza Coni.
Tra Concentrici in abiti civili se ne parlava da tempo come al solito "Concentrica" è preveggente.
Ciao

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Re:GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI
« Risposta #2 il: Luglio 30, 2012, 23:07:35 pm »
http://www.giornalettismo.com/archives/439017/la-gerontocrazia-targata-coni/

La gerontocrazia targata Coni
30/07/2012 - Gianni Petrucci dopo 13 anni lascerà la poltrona di numero uno del Comitato Olimpico Italiano. Pagnozzi e Malagò affilano le armi in un panorama composto da immobilismo e da Presidenti di Federazione in carica ormai da decenni, senza dimenticare poi i legami politici.
La gerontocrazia targata Coni

di Maghdi Abo Abia

In questi giorni Olimipici il mondo è impegnato a celebrare la grandezza, le capacità e la professionalità dei più grandi atleti dello sport. In questo momento di amore e condivisione universale però bisogna sottolineare come ci siano altri soggetti rigorosamente in giacca e cravatta pronti a gioire per motivi forse meno aulici per i trionfi dei “ragazzi”, ovvero i dirigenti sportivi.

GERONTOCRAZIA AL POTERE - Lo sport italiano è gestito dal nostro Comitato Olimpico, guidato da Gianni Petrucci, saldamente al comando da 13 anni della poltrona principale dello sport tricolore. Quindi Petrucci abbandona dopo quattro mandati lasciando a due contendenti, forse tre, il desiderio di raggiungere il soglio quasi pontificio. Il Mondo ci ha proposto uno spaccato della situazione attuale dello sport italiano, dominato ormai dalla gerontocrazia. E’ quasi divertente assistere al confronto tra atleti giovanissimi pronti a tutto pur di sacrificare in nome del valore sportivo gli anni più “freschi” della loro vita e dirigenti pronti a tutto pur di “acchiappare” parte del successo di un loro atleta per renderlo il cemento del proprio potere.

LA CONTINUITA’ DI PAGNOZZI - Prima di andare avanti illustrando la situazione dirigenziale dello sport italiano, cerchiamo di capire chi sono i due candidati ufficiali, ovvero il segretario Generale del Coni Raffaele Pagnozzi ed il numero uno del Circolo Canottieri Aniene, uno dei club politico-sociali più esclusivi d’italia, guidato da Giovanni Malagò. Partiamo dall’uomo della continuità, ovvero Raffaele Pagnozzi: al Coni dal luglio 1993, come sostiene il Vostro il suo obiettivo è quello di seguire le orme di Mario Pescante, ovvero passando dal ruolo del capo dell’amministrazione a quello di guida politica del Coni.

IL RIFLESSO DELLE OLIMPIADI - Il “merito” di Pagnozzi è quello di aver anticipato la sua candidatura a prima delle Olimpiadi, nonostante vi sia stato tutto il tempo disponibile dato che la consultazione avverrà a marzo 2013. Questo probabilmente è dato dal fatto che essendo Pagnozzi il capo-delegazione per la decima volta ad un evento sportivo internazionale e visto anche il desiderio di continuità rispetto alla precedente gestione, se la spedizione londinese avrà successo come si spera, questo potrebbe essere giocato come carta necessaria per incontrare il favore delle altre federazioni.

Offline diamante

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Re:GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI
« Risposta #3 il: Agosto 30, 2012, 23:33:14 pm »
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-ora-%C3%A3%C2%A8-derby-pagnozzi-malag%C3%A3%C2%B2/2188427

E ora è derby Pagnozzi-Malagò di Gianfrancesco Turano


Le prime elezioni dell'era post-Petrucci (non rieleggibile) marciano a tempo di record nazionale. E il sindaco del Circeo ha individuato come suo successore il capo della delegazione italiana ai Giochi di Londra
(03 agosto 2012)
Una fretta indemoniata. Le prime elezioni dell'era post-Petrucci marciano a tempo di record nazionale. Il Coni vuole assolutamente rinnovare il suo vertice prima delle elezioni politiche del 2013. Per arrivarci, le federazioni hanno ricevuto l'invito a rinnovare i loro organismi entro novembre. In questo modo, a gennaio i grandi elettori federali saranno pronti per il voto generale, da tenersi entro marzo a differenza da quanto è accaduto nei due turni precedenti (2005 e 2009). «Chiederò al ministro dello Sport (Piero Gnudi, ndr.) di modificare la norma che prevede le elezioni del Coni tra il primo maggio e il 30 giugno 2013. Occorre guadagnare mesi per il futuro, così da ripartire al più presto dopo le Olimpiadi».

Questa la spiegazione ufficiale di Gianni Petrucci. Una spiegazione che, essendo valida sempre, non spiega nulla e fa torto all'abilità strategica del sindaco di San Felice Circeo, in carica nel palazzo del Foro Italico dal 1999. Petrucci non è rieleggibile ma può fare il king-maker e ha individuato il suo successore nella persona del segretario generale Raffaele Pagnozzi, detto Lello, capo della delegazione italiana ai Giochi Londra e in servizio al Coni dal 1° gennaio 1973. Per mandare a dama Pagnozzi, è opportuno togliere tempo alla campagna elettorale dello sfidante Giovanni Malagò, presidente del Circolo Canottieri Aniene, membro di giunta del Coni e fresco di archiviazione dall'inchiesta sui Mondiali di nuoto del 2009.

Petrucci stesso sarà, a meno di sorprese, tra gli elettori visto che intende tornare alla guida della Fip (basket) dove l'uscente Dino Meneghin non è stato all'altezza del suo passato di campione.

In breve, la coppia Petrucci-Pagnozzi ripete lo schema Putin-Medvedev con un'aggiunta. Il ticket prevede come segretario generale Luca Pancalli, presidente del Cip, il comitato dello sport paralimpico, ed ex commissario straordinario della Figc durante Calciopoli. La presenza di Pancalli, stimato urbi et orbi, è un puntello fondamentale per Pagnozzi che deve riequilibrare la perdita di uno sponsor del calibro di Gianni Letta, passato a sostegno del nemico, se si può usare questa parola in un duello dove, finora, abbondano le cortesie e le dichiarazioni di reciproca amicizia.

Nulla di strano per un ambiente dove si è sempre preferita la spartizione all'eliminazione diretta o, per dirla con Gigi Buffon, il principio "meglio due feriti che un morto".

Del resto, anche il potere di Letta ha visto giorni migliori e il giovanile Malagò (53 anni) confida più sul suo vasto palmarès di relazioni (Antonio Catricalà, Diego Della Valle, Luca di Montezemolo, Cesare Geronzi, Lupo Rattazzi) che sul reparto vecchie glorie. Nonostante la presenza di due big, potrebbe esserci spazio per altre candidature. Mesi fa, anticipando il ballottaggio Pagnozzi-Malagò, "l'Espresso" aveva ipotizzato un terzo incomodo in Renato Di Rocco. Al momento, il presidente della Federciclismo (Fci) ha seguito i dettami degli arrivi in volata: stare coperti e uscire ai 200 metri per bruciare gli avversari allo sprint.

Di Rocco ha lavorato duro per trascinare il ciclismo fuori dal pantano del doping. Che ci sia riuscito davvero è un altro discorso ma bisogna dire che il compito è improbo. Accanto alla campagna "pedali puliti" Di Rocco ha puntato sul risvolto ecologista del suo sport, firmando un accordo con il Wwf Italia. E' considerato uomo di sinistra. Quanto meno, più a sinistra dei due candidati ufficiali. Rispetto a loro, il presidente della Fci ha un'alternativa: puntare alla presidenza dell'Uci. La federciclo mondiale è oggi guidata dal'irlandese Pat McQuaid e Di Rocco è uno dei tre vicepresidenti.
« Ultima modifica: Agosto 30, 2012, 23:34:47 pm da diamante »

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Re:GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI
« Risposta #4 il: Dicembre 19, 2012, 19:08:35 pm »
http://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2012/12/15/news/malag_attacca-48808018/index.html

Malagò va all'attacco
"C'è crisi, lo sport cambi"
Giovanni Malagò (primo da destra) con Riccardo Agabio (ansa)
Diciannove febbraio 2013: sale la febbre per le votazioni del Coni. Giovanni Malagò sta uscendo allo scoperto e ha attaccato duro il mondo del calcio, che ben conosce ("ha creato danni di immagine a tutto lo sport"), e la giustizia sportiva ("Cinquanta pesi e 50 misure, non è accettabile una cosa del genere"). Gli ha risposto subito Giancarlo Abete, presidente Figc: "La riforma della giustizia sportiva si è deciso di spostarla al 30 giugno per fare una ulteriore riflessione. Lo sa, come me, anche Malagò che ha votato in tal senso in Giunta Coni". Ma la riforma della giustizia sportiva va fatta, e il più possibile in fretta: basta vedere le sentenze del Calcioscommesse. E poi i gradi giudizio? Devono essere due, o tre? E quale è il ruolo del Tnas? E' davvero diventato uno "scontificio"? Un problema serio che toccherà non solo Abete, che il 14 gennaio sarà riconfermatpo presidente della Figc, ma anche al futuro presidente del Coni. Abete non ha voluto pronunciarsi, stima sia Malagò che Pagnozzi: "Parlerò se sarò riconfermato in Figc". Starà di sicuro con Pagnozzi, così come era stato con Petrucci. Intanto il manager dell'Aniene sostiene che è stato un errore "cancellare le strutture territoriali, con chi si dialoga adesso?". Petrucci e Pagnozzi, come noto, hanno deciso di cancellare i comitati provinciali, anche per risparmiare: e in Giunta, ricordano dal Coni, ha votato a favore anche Malagò. "Come mai ora ha
 
cambiato idea?". Per adesso si usa il fioretto: chissà quando si passerà alla scimitarra... Malagò lavora al programma col il suo staff, fra cui Mario Pescante, nel quartier generale dell'Aniene, sicuramente uno dei club più belli d'Italia: ritiene, Malagò, che si debbano cercare nuove strade di finanziamento per lo sport, sviluppando di più il marketing, e che va colto il profondo "malumore" che serpeggia alla base come al vertice. "Oggi c'è una crisi congiunturale fuori dal mondo dello sport, si fa più fatica a farlo perché si cerca lavoro e si è meno sereni e disposti ad aiutare le iniziative sportive. Si deve creare una dinamica di sviluppo e occupazionale attorno allo sport". Elogia Di Rocco, presidente della Federciclismo, per la sua lotta al doping: anche se Di Rocco non ha accettato la sua offerta a fare il segretario generale e si è schierato con Pagnozzi. Malagò critica invece l'ex Fidal, che ha lasciato "troppo solo" Schwazer (una vicenda che indubbiamente lascia qualche ombra) e si sente un innovatore, più che un rivoluzionario, senza dimenticare però il passato e il ruolo che ha avuto il Coni nello sviluppo dello sport italiano. E senza dimenticare come lo sport nelle scuole non sia stato trascurato dal Coni, che ha altri compiti, ma dallo Stato. Anche se questo, certo, non è il momento di chiedere qualcosa ad un governo in scadenza: se ne parlerà col prossimo. Ma adesso "bisogna guardare avanti", sostiene il giovane manager dell'Aniene. Pagnozzi intanto organizza cene elettorali convocando anche presidenti che potrebbero votare per Malagò (vedi Zamblera e Chimenti?). Lo fece anche Petrucci, che vinse facile su Chimenti (24 voti), anche se qualche invitato alla cena pre-elettorale, oltre a non pagare il conto, nella notte della vigilia cambiò idea. Capita. Pagnozzi anticipa i tempi rispetto al passato. Le dichiarazioni di voti, soprattutto se molto anticipate, lasciano il tempo che trovano. Fu tradita a Copenaghen, dai membri Cio, addirittura Michelle Obama, moglie del presidente degli Stati Uniti. Figuriamoci. Detto questo, credo che per tanti motivi Pagnozzi sia sempre il favorito. Di quanto, oggi è difficile dirlo. Troppo presto.

Intanto sono andate alle elezioni altre quattro Federazioni. Alla Federazioni italiana discipline armi sportive da caccia (l'ex Federcaccia), sabato, è stato confermato Felice Buglione con il 98%. Candidato unico oggi anche alla motonautica (Vincenzo Iaconianni: 86,4% ) e al tiro a volo (Luciano Rossi: 395 su 399). Alla Federginnastica invece un rivale per Riccardo Agabio, che è anche vicepresidente federale del Coni: ma Guido Menchi, ex portiere (della Roma) e tecnico di ginnastica di lungo corso, è stato battuto da Agabio, riconfermato con il 79,8% dei consensi contro il 18% del rivale. Agabio, Iaconianni e Buglione si sono espressi per Pagnozzi. Silenzio di Luciano Rossi, parlamentare Pdl. Domani tocca alla Federmoto con Paolo Sesti, favorito ma sfidato da due avversari. E per la Federciclismo, a gennaio, saranno addirittura in cinque: esagerati. Si chiude così il 2012: per ora si conoscono i nomi di 39 votanti, su 76 (Petrucci voterà, per Pagnozzi, come presidente della Federbasket e non del Coni). Gli ultimi si conosceranno soltanto il 7 febbraio, pochi giorni prima dell'assemblea elettiva al Salone d'onore. Per vincere bisogna avere almeno 39 voti.

Calcio-violenza: il silenzio delle questure di Roma, Torino, Verona e c.
Calcio e violenza. Dopo gli striscioni vergognosi negli stadi e i raid notturni nei pub, si vive un momento di calma. Anche se il fuoco cova sempre sotto la cenere, e non si deve mai abbassare la guardia. L'Osservatorio del Viminale ha sensibilizzato alcune questure ad una maggiore attenzione al fenomeno, anche dal punto di vista investigativo. Ma per ora i risultati non si vedono. La questura di Roma non ha ancora identificato gli autori del raid a Campo dè Fiori contro i tifosi del Tottenham: arrestati solo due ultrà della Roma. E gli altri? Se erano una quarantina, come è possibile che siano sfuggiti tutti? Ci sono state carenze di prevenzione e problemi anche sul fronte delle indagini (almeno per ora, anche se la Digos continua il suo lavoro). La questura di Verona non ha ancora scoperto gli autori dei cori vergognosi contro Morosini, nonostante da Livorno fossero state inviate immagini e filmati: come mai? Solo quattro sinora sono stati colpiti da Daspo. Silenzio anche da Torino dopo lo striscione su Superga e anche da Milano (altri striscioni allucinanti, compreso quello su Pessotto). Forse qualche questore sottovaluta questi episodi? Se lo fa sbaglia, perché innescano violenza e faide di cui il nostro calcio, già alle prese con mille problemi, farebbe volentieri a meno.

"La lotta sviluppa l'autostima e la sicurezza"
Il Palazzetto dello sport di Pisa è stato intitolato a Sergio Carlesi, campione di lotta libera e grecoromana, e nell'occasione si è tenuto anche un dibattito proprio sulla lotta. Il prefetto di Pisa, Francesco Tagliente, ex azzurro, ha tenuto a sottolineare: "Lotta viene rappresentata come la disciplina da combattimento più antica del mondo e il suo sviluppo ricondotto a scopo educativo-formativo, prima di quello militare, difensivo e sportivo. Il mio vissuto, oltre a ribadire che le discipline sportive individuali da combattimento hanno finalità educative-formative, mi porta ad affermare che, prima ancora, sono da considerare, addirittura, autoeducative. La lotta, infatti, sviluppa potenzialità come l'autostima e la sicurezza, alimentando una forte motivazione intrinseca. Permette di acquisire maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità e abilità, rafforzando la propensione individuale a mettersi continuamente alla prova". Nell'occasione, a Pisa, si è tenuta anche la Coppa Italia di lotta libera. Presente anche il campione olimpico Vincenzo Maenza.

Niente hotel, per risparmiare il n.1 dell'atletica dorme all'Acquacetosa
Bisogna risparmiare? Bene, la nuova Fidal (Federatletica) sta mettendo già in pratica il suo percorso di spending review. Il presidente toscano, Alfio Giomi, che ha preso il posto di Franco Arese, ha previsto che le riunioni, quando possibile, si facciano in giornata e siccome, soprattutto nei primi tempi, dovrà stare molto a Roma ecco che ha scelto come sua base il centro Coni dell'Acquacetosa. Niente albergo, così si risparmia. E massima trasparenza. Almeno, speriamo: a volte, soprattutto in passato, in qualche Federazione è mancata...

(15 dicembre 2012)

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Re:GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI
« Risposta #5 il: Maggio 10, 2014, 09:01:04 am »
http://www.labur.eu/public/blog/?p=1206

CONI: SCANDALOSA ELEZIONE DI MALAGO’ DOPO LA DISCUSSA ASSOLUZIONE NEL PROCESSO SUI MONDIALI DI NUOTO
Pubblicato il 19 febbraio 2013 da admin
Il presidente del Circolo Aniene succede a Gianni Petrucci (nella foto insieme)
Dopo l’assoluzione del 12 luglio 2012 nel processo sui ‘presunti’ reati edilizi compiuti negli impianti realizzati per i Mondiali di Nuoto Roma 2009, ecco la scandalosa elezione di Giovanni Malagò a presidente del CONI. Per decenza questo signore non si sarebbe neppure dovuto candidare. L’assoluzione anticipata nel processo dei mondiali di nuoto lo aveva già fatto intuire: la pendenza del procedimento penale in corso avrebbe impedito a Malagò di candidarsi alla presidenza del CONI prima della sentenza finale. Dunque a Malagò è stato riservato un percorso privilegiato e riservato rispetto al lunghissimo iter del processo. Ricordiamo che la documentazione comprovante la conformità dell’impianto Aquaniene esiste, anche se è arrivata al processo mesi dopo la fine dei Mondiali di Nuoto e malgrado fosse stato riconosciuto “impianto pubblico” grazie a due delibere postume del Comune di Roma. Neppure si è proceduto alla verifica di tutti i vincoli gravanti sui terreni dove è sorto l’Aquaniene, su cui il Commissario Delegato, che ha rilasciato il permesso di costruire al posto del Comune di Roma, non poteva andare in deroga. Bel colpo, ma basta leggere la tabella qui sotto per capire come sono andate le cose. Aggiungiamo che l’assoluzione è stata motivata in funzione di quanto espresso dalla sentenza n.5799 del 28 ottobre 2011 del Consiglio di Stato, sez. IV. Dal 6 luglio 2010 è presidente del Consiglio di Stato il 75enne Pasquale de Lise, comparso in intercettazioni dell’inchiesta sui Grandi appalti e amico di Angelo Balducci, Commissario Delegato ai Mondiali di Nuoto prima di Claudio Rinaldi. Pasquale de Lise è amico di Gaetano Trotta, con cui è stato più volte visto andare a messa le domeniche alla Giannella, presso Orbetello, ed è amico di Giovanni Malagò, giocando a tennis presso il Circolo Canottieri Aniene, dove è chiamato confidenzialmente «Lino». Auguri al presidente Malagò per il suo nuovo incarico.
SCHEMA CRONOLOGICO
31 marzo 2009 – data ultima per la consegna dell’impianto, come previsto, pena annullamento della concessione, dalla delibera del Consiglio Comunale nr.85 del 21 maggio 2007
02 agosto 2009 – chiusura Mondiali di Nuoto
04 agosto 2009 – collaudo statico dell’Aquaniene
14 dicembre 2009 – fine lavori dell’Aquaniene (data desunta dal primo certificato di agibilità)
28 dicembre 2009 – primo certificato di agibilità (dichiarazione dell’avvocato Carlo Longari)
24 febbraio 2010 – collaudo tecnico-amministrativo dell’Aquaniene
12 aprile 2010 – data consegna al Comune di Roma del progetto di realizzazione
04 maggio 2010 – data consegna al Comune di Roma del progetto architettonico esecutivo
10 maggio 2010 – data consegna al Comune di Roma del progetto architettonico definitivo
04 giugno 2010 – validazione del progetto da parte del Comune di Roma (Dipartimento Tutela Ambiente e del Verde – Promozione dello Sport)
30 giugno 2010 – prima delibera salva-Aquaniene
20 settembre 2010 – seconda delibera salva-Aquaniene
06 ottobre 2010 – nuovo certificato di agibilità (determinazione dirigenziale 995, allegato n.11 agli atti del processo)

INTERVISTA DEL 20/02/2013 SU RADIOPOPOLARE ROMA 103.3


http://www.youtube.com/watch?v=FlMjhL8fEs8&feature=youtu.be

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Re:GIOVANNI MALAGO' - Probabile Candidato Presidenza CONI
« Risposta #6 il: Maggio 10, 2014, 13:06:53 pm »
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Ciao