Autore Topic: MENTRE IL MEDICO STUDIA IL MALATO MUORE  (Letto 989 volte)

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Offline VENDETTA

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MENTRE IL MEDICO STUDIA IL MALATO MUORE
« il: Luglio 19, 2012, 06:56:01 am »
Oggetto: Decreto legge 79/2012 – conversione in legge (Senato 3365/2012).
 
(riscontro nota ad oggetto Decreto Legge 1558/2010 che in realtà è un Disegno di legge chiamato Adamo dal nome della Senatrice che lo ha formulato e che giace in commissione dal 2010)

Egregi Presidenti,
con riferimento alla recente intranet per quanto in oggetto, si informa che questa UITS sta seguendo l’evolversi della situazione del DL 79/2012 (per intenderci il Decreto legge nel quale, fra varie cose, si va a regolamentare il dopo-catalogo armi).
Non si riscontra ad oggi alcun emendamento che possa “riesumare” il Disegno Di Legge (DDL) Adamo (Senato atto 1558/2010) per il quale, ricordiamo, la UITS è stata sentita in Senato nel luglio 2010 depositando una memoria. L’attenzione è posta anche da altri enti ed organismi interessati che non rilevano alcun (al momento) tentativo di introdurre pezzi del DDL Adamo.
Si invita a non usare la rete intranet promuovendo campagne portate avanti da soggetti privati senza accertarsi della bontà dell’iniziativa cercando possibilmente di raccordarsi preventivamente con la UITS.
La UITS segue tutte le problematiche che riguardano il nostro mondo e, se dovessero esserci problematiche potenziali, chiediamo di avvisare preventivamente la UITS stessa, come correttamente hanno fatto alcune Sezioni per la questione in argomento.
Un cordiale saluto.
Il Presidente

Meno male che iniziative portate avanti da Privati (FISAT etc.) hanno aggiustato le cose.

Il ricorso alla politica  l'ente lo ha attivato per salvarsi mentre le associazioni di tiratori hanno attivato la politica per un

interesse collettivo.

Ancora un grazie a Fisat.



http://www.campagnafisat.it/www.campagnafisat.it/campagna_fisat.html

E’ ORMAI NOTIZIA UFFICIALE: CANCELLATO AL SENATO L’ARTICOLO 1 DEL DECRETO 79/2012 essendo stato approvato l’emendamento di soppressione dell’articolo 1 del Decreto 79/2012 presentato dal Sen. DIVINA (LNP) e SAIA (vari).

CIO’ SIGNIFICA CHE LA PARTE DI DECRETO SULLE ARMI NON SI FARA’ ed i Senatori DIVINA (LNP) - BRICOLO (LNP) - ORSI (PDL) - SAIA (VARI) hanno emanato una raccomandazione al Governo in cui si dice che “il riconoscimento del Banco Nazionale di Prova della qualità di arma comune da sparo NON E’ NECESSARIO perché sono armi comuni da sparo tutte quelle identificate come tali dall’articolo 2 della Legge 18 Aprile 1975 nr. 110 nonché quelle previste nelle categorie B-C-D dell’allegato 1 della Direttiva 91/477/CE”.

Se la cosa fosse confermata si tratterebbe di UN’ALTRA GRANDE VITTORIA grazie agli sforzi di quei cittadini che hanno scritto, si sono fatti sentire, hanno fatto sentire il proprio perso dalla politica LEGANDO IL PROPRIO VOTO A OGNI PARTITO-PARLAMENTARE A CIO’ CHE QUEI PARTITI-PARLAMENTARI FANNO IN AULA.

E’ già la TERZA VOLTA che il peso dei cittadini si fa sentire in materia di armi (decreto 204/2010, caricatori amovibili, decreto 79/2012) RIESCE A FERMARE gli intendimenti contro le armi dei cittadini onesti dei funzionari dell’Area Armi ed Esplosivi del Ministero dell’Interno.
SE VI FATE SENTIRE NESSUNO PUO’ SILENZIARVI CON NESSUN MEZZO PERCHE’ OGGI IL MILIONE E PASSA DI CITTADINI CHE DETENGONO ARMI E LE MIGLIAIA DI CITTADINI APPASSIONATI DI ARMI SPORTIVE POSSONO ESSERE L’AGO DELLA BILANCIA ALLE ELEZIONI.
SIAMO PERSONE ONESTE ED ABBIAMO TUTTI I DIRITTI DI ESSERE RISPETTATI E DI NON ESSERE TRATTATI DA POTENZIALI CRIMINALI. DA QUANDO CI FACCIAMO SENTIRE NON ABBIAMO MAI PERSO UNA VOLTA.

COMUNQUE SIA UN GRANDE RINGRAZIAMENTO VA AI SENATORI DELLA LEGA NORD E DEL PDL CHE CON GRANDISSIMO CORAGGIO SI SONO FATTI INTERPRETI DELLA VOLONTA’ DEI CITTADINI ONESTI APPASSIONATI DI ARMI.


« Ultima modifica: Luglio 19, 2012, 06:57:08 am da VENDETTA »

Offline diamante

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Re:MENTRE IL MEDICO STUDIA IL MALATO MUORE
« Risposta #1 il: Luglio 19, 2012, 19:30:26 pm »

Offline VENDETTA

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Re:MENTRE IL MEDICO STUDIA IL MALATO MUORE
« Risposta #2 il: Luglio 19, 2012, 19:35:44 pm »
http://www.tiropratico.com/doc/2012/la%20verita.htm

L'ITALIA DEGLI SPORT SBAGLIATI:
DOPO L'ABOLIZIONE DELL'ART.1 DEL D.L.79/2012
 
Alla fine non resta che riderci sopra.
Esporre tutto ciò che è successo in questa ultima settimana o poco meno richiederebbe troppe pagine e servirebbe a poco, moltissimi sanno cosa è successo. Quello che invece ci si chiede è cosa succederà ora.
Difficile a dirsi i questo "caos", ormai sono in campo troppe persone e associazioni che nemmeno perseguono lo stesso obbiettivo anzi, alcune non hanno alcun obbiettivo ma cavalcano a spron battuto per sposare la tesi vincente: avrebbero sposato l'art.1 del D.L.79 se fosse passato dichiarandolo il miglior decreto dalla fine del catalogo, (cazzata senza fine).
In campo oggi troviamo: (a) una manciata di associazioni di settore, legate alle industrie, (b) alcune associazioni private interessate al settore e (c) alcuni privati che hanno interessi nel settore. Non si è sentita la voce dell'UITS che dovrebbe in teoria essere quella del settore sportivo del tiro accademico o quella della FITDS che rappresenta il nuovo tiro sportivo in Italia. (A parte forse la FITDS Sardegna che si è fatta sentire in un comunicato pubblico). Anzi, le associazioni hanno protestato solo perchè abbiamo istigato al "boicottaggio" delle sezioni di tiro ! Del resto a loro sembra non interessi affatto come cambierà la legge, quello è un problema per i tiratori non per le società di tiro a cui interessa il conto di cassa a fine settimana. Sarà Vero ?
Intanto alcuni Senatori erano riusciti a modificare il D.L. a tal punto da farlo sembrare un ottima soluzione piuttosto che niente ma sembra che le solite baruffe al Parlamento abbiano infine fatto decadere anche queste e cosi il decreto è finito nella spazzatura: salvo ora ripescarlo alla Camera. E forse ci riusciranno ma non ci sarà nessuno a salvare gli sportivi.
COSA SUCCEDE VERAMENTE ?
Nella realtà delle cose, il Ministero e molti Ministri non vedono di buon occhio l'importazione di armi che assomiglino troppo ad armi da guerra, hanno una smisurata paura nell'essere indicati come coloro che hanno permesso le importazioni libere di queste armi; le imprese da parte loro non vogliono responsabilità nell'importazione di armi e chiedono a gran voce un ente che le cataloghi e ne decida la classificazione: sportive, comuni, da caccia ......
Tutti si sono buttati sulla fine del catalogo come eroi e oggi chiedono a gran voce che torni un qualcosa capace di sostituirlo perchè senza non si può stare.
Se c'è un posto strano al mondo questo è sicuramente nel nostro Paese, unico a classificare le armi sportive e a non permetterne il porto. Pensate che un cacciatore d'oltralpe non può cacciare in Italia perchè qui la sua arma da caccia è classificata sportiva. Avete notato come fioriscono le agenzie di caccia in altri Paesi mentre nel nostro sembrano svanite, anche a causa di una burocrazia per le importazioni farragginosa. Una fetta di turismo e di introiti mancati. Non vogliamo poi pensare alle gare di tiro dinamico che in mezzo mondo vengono fatte con armi in 9x19: a questi tiratori l'Italia è preclusa. Ma lo è anche per i tiratori classici, infatti non possono entrare nel nostro Paese per fare gare se la loro arma non è catalogata tra le nostre !!! Avete notato come siano poche le gare a cui partecipano stranieri in Italia ??
In Italia dovrebbero innanzi tutto dimenticare e per sempre la parola "s p o r t i v e", le armi sono comuni o da guerra, le prime detenibili dal cittadino le seconde solo dalle forze armate Nazionali. Cosa serve di più ? Un controllo sull'importatore ? Bene facciamolo, ma in modo semplice: perchè vogliamo coinvolgere il BPN per farci dire che un arma è da guerra ? Cosa che ormai sa fare chiunque abbia un minimo di esperienza nel settore: forse c'è da appesantire la macchina burocratica e far spendere dei soldi allo Stato ?! Se eliminassimo la classificazione delle armi sportive, le industrie potrebbero importare armi bancate in un qualsiasi Banco Nazionale riconosciuto ed esportare le proprie armi prodotte dopo averle bancate a Gardone. Solo che in questo modo import ed export vanno di pari passo mentre nel primo caso l'importazione è gravata di un passaggio in più. Chi ci guadagna ?
Forse sbagliamo noi !! L'unico ad aver espresso le sole nostre idee è stato il Sen. Saia insieme a pochi altri, (Divina e Orsi) e forse perchè non siamo schierati. Sono ancora molti a chiederci il sostegno per far passare un decreto che fissi i parametri per classificare le armi sportive, ciò ci riporterebbe fuori dal resto del mondo del tiro, ora che possimo finalmente unificarci alle altre Nazioni cerchiamo in tutti i modi di discostarcene. Un paradosso !
E' snervante e stancante continuare a combattere circondati da gruppi che vanno ognuno per conto suo, questa è la battuta finale di una breve corsa nella speranza che il mondo delle armi comprendesse qualcosa, ma cosi non è stato. Possiamo dichiarare decaduta ogni forma di lotta e tornare ai nostri interessi di ogni giorno pregando che tuto finisca nel migliore dei modi, quello che abbiamo potuto fare lo abbiamo fatto, la sua utilità ? Lo vedremo forse tra molto tempo.
 
« Ultima modifica: Luglio 19, 2012, 19:37:44 pm da VENDETTA »

Offline gunny

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Re:MENTRE IL MEDICO STUDIA IL MALATO MUORE
« Risposta #3 il: Luglio 20, 2012, 11:02:21 am »
è il solito atavico e italico modus operandi: "ognun per se zio per tutti..."

grazie a FISAT qualcosa si sta muovendo ed è crescente la fiducia nei singoli verso azioni collettive, ma ci vorranno generazioni per cambiare il modo di pensare tra l'interesse dei cittadini e gli interessi e relazioni di imprese e potere legislativo

la politica non può continuare con il malcostume di essere al servizio di pochi quando governa e chiedere il voto a tanti quando è ora di elezioni (illudendo i tanti di curarne gli interessi), i gruppi di potere/interesse economico non possono continuare con il malcostume di "comprare" la politica per le proprie necessità calpestando i diritti altrui

è un sistema che ci ha portato nella situazione di difficoltà nella quale ci troviamo, anche e non solo per il nostro settore, dove a pagare e subire sono sempre gli ultimi: i singoli cittadini

i problemi esistono anche nelle altre nazioni, ma guarda caso dove la politica è più equilibrata e rivolta a curare gli interessi di tutta la collettività problemi e difficoltà vengono superati con meno sacrifici o quanto meno i sacrifici sono equamente distribuiti

se siamo in Europa e vogliamo restarci, sarebbe opportuno che si cominci a marciare con un passo diverso, pretendendo trasparenza, chiarezza, semplificazione burocratica ed efficienza della "macchina" pubblica

in un sistema efficiente e trasparente è più semplice individuare responsabilità e operare controlli quindi individuare chi opera al di fuori della legalità, il nostro non è un sistema efficiente infatti si fa a gara per complicare le cose semplici... sempre e solo a danno dei singoli cittadini.

quando il voto verrà indirizzato verso una classe politica lontana da schemi e contrapposizioni ideologiche ormai superate, forse vedremo l'alba del cambiamento
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a brusa suta l' Susa