Ciao Gunny, e ciao a tutti,
sapevo che quanto scritto poteva essere visto come retorica e, anzi, troppa retorica, lo avevo io stesso anticipato, e me ne hai dato conferma …
Purtroppo per dire le cose a volte occorre fare premessa ed entrare poi nel contenuto. Tutto si può, per molti, tradurre in retorica, ma così non è. Le parole le lasciamo dire ai politici, a volte prive di contenuto, così come è per me errato assimilare le mie riflessioni e considerazioni a difesa del sistema, viviamo solo una piccola realtà (il nostro mondo sportivo) organizzata in un certo modo, e mi limito a citare, solamente, dei presupposti. Entrare poi nel novero e rispetto delle regole, loro legittimità, è altra questione.
E giustamente tu fai osservare come delle cose non tornino, poni dei dubbi e chiedi, giustamente, il perché di alcune disposizioni, o come certe attività sportive trovino attuazione.
Sono stato nella stanza dei bottoni fino al 2008, qualcosa è stata successivamente modificata forse, proverò a darti risposta alle cose che so. Mi dispiace che non trovi risposta nell’istituzionale, mi sembra molto strano, ci sono persone capaci e disponibili, ma se lo citi vuol dire che il sistema ha “forse” qualche pecca. Tutto è perfettibile a volersi adoperare. Ai miei tempi parlai in federazione di creare un link tesserati-rappresentanti, … i risultati li vedi, ma gli uffici preposti ci sono.
“Perchè UITS impedisce a chi tira di carabina di fare BM e tirare di pistola e viceversa? Lo dice percaso qualche regolamento ISSF? Ci sono percaso altre nazioni (quali?) che fanno altrettanto?”
Questa particolarità riguarda il solo circuito delle gare federali per l’ammissione ai Campionati Italiani di specialità. A similitudine di quanto accade anche in competizioni internazionali, i campionati sono disputati con la contemporaneità di esecuzione di gare ai 50, ai 25 e 10 mt, destinate principalmente ad arma lunga, pistola e aria compressa (solo PL si disputa sui 50 mt come arma corta). Se un tiratore decidesse di competere in ogni specialità (e magari ne ha anche le potenzialità) occorrerebbe differenziare i calendari delle attività per concedergli la possibilità di partecipazione in ogni specialità di finale, cosa che è accaduta fino a qualche anno fa. I calendari delle gare di Campionato venivano stabiliti posteriormente ai risultati di ammissione per concedere la possibilità a tutti gli ammessi in diverse categorie di potersi cimentare in ogni categoria. Con ovvi costi di gestione maggiorati quando la cosa si traduceva in più giorni di disponibilità di impianti e personale. Quando le spese hanno raggiunto cifre considerevoli, si è deciso, federalmente, di adottare gli stessi calendari utilizzati per le competizioni di Coppa del Mondo, ed essere ammessi quindi in specialità univoche di categoria. Si era anche pensato in origine di poter chiedere ai tiratori di scegliere la categoria di partecipazione in caso avesse conseguito diverse ammissioni, ma si sarebbe potuti incorrere in errori o incomprensioni (ad esempio mancato recapito di missiva per ritardi dovute alle poste). Il Consiglio ha deciso così di adottare questa limitazione, scegliere al momento del tesseramento in quale categoria si vuole competere per la particolarità CIS, in modo da evitare che si possano verificare casi di contemporanea partecipazione a competizioni di pistola e carabina per i soli Campionati Italiani. Il Bersaglio Mobile non venne considerato, ma è chiaro che vi rientra in automatico. È una indubbia limitazione! Io, ovviamente, rappresentando gli atleti, votai contro, e mi sono sempre battuto per far sì che un iscritto possa partecipare in ogni specialità di tiro, ma poco si è potuto fare per delle particolarità a confronto dei grandi numeri.
Di contro, nelle gare sezionali che non sono di ammissione o valide per i Campionati Italiani (trofei ad esempio) ci si può iscrivere dove si vuole, è attività ludica e occorre sempre consentire il primario soddisfacimento delle proprie velleità. Purtroppo qui anche io ho riscontrato un malfunzionamento della struttura, il tesseramento registrato con programma TD Group, non consentiva l’emissione della scheda di gara, io sono un tiratore di carabina, mi iscrissi anche nella pistola con la quale mi diletto. Rappresentai la cosa ai vertici della Federazione, ma non so che fina abbia fatto la problematica. Al momento in sezione mi fecero la scheda a mano, e per l’inserimento del mio risultato in classifica (non UITS) fu forzato il programma . Le Sezioni devono sempre favorire l’esecuzione delle prestazioni. È un errore dire, a gare che non sono di ammissione ai Campionati Italiani, “tu non puoi sparare nella tua non specialità di tesserato”.
Passando ad altri quesiti, a decidere i Calendari per l’esecuzione delle gare credo che sia la Commissione Tecnica, che stabilisce anche il calendario di gare specialità ISSF, forse colmando i vuoti lasciati da questi, perché molti tiratori fanno sia ISSF che specialità non ISSF. Ad ogni modo in commissione mi sembra ci sia un rappresentante atleti. Ai miei tempi c’era la Turisini. Credo che la commissione e i rappresentanti atleti conoscano ad ogni modo anche le specialità non ISSF, non si può dire che non frequentano i poligoni, poi per ognuno di loro, ad entrare nel merito di specialità, è dedizione personale. Concordo con te che i tiratori non ISSF meritino le giuste attenzioni, sono linfa vitale delle Sezioni. Ai miei tempi si era anche parlato che un atleta presente in consiglio poteva essere non ISSF, ma non so se ci sia stato ascolto. Tra le tante, addirittura proposi la presenza in consiglio di un rappresentante degli OBBLIGATI, manco a parlarne. Certi organismi non considerano, e non prevedono eccezioni su, come si amministra la democrazia. Rappresentanze delle minoranze sono presenti in parlamento!! In alcuni consigli comunali sono presenti rappresentanze degli immigrati. Quando si parla di utenza di servizio non si può stare tutti da una parte. Ma questo è un altro discorso.
Spero che altri amici possano aiutarti a dirimere queste questioni, o che un articolo della tanto vilipesa rivista UITS possa trarre spunto da questi nostri scritti per notiziare sugli argomenti. Occasioni ce ne sono tante. E questo non vuol dire “vedete come sono bravo”, sono suggerimenti aperti, citando il “bravo” Pratesi. Lo strumento “Concentrica” non si è mai fermato, forse qualcuno ne ha abusato, Daniele sa senz’altro come dirimere le questioni.
Tornando alle argomentazioni UITS, purtroppo è vero, molti citano "... come si faceva una volta...", ma è anche vero che non si può tagliare tutto con un colpo di rasoio, in organizzazioni che hanno storia il pregresso fa il presente, è uno dei peccati ad avere 150 anni, ma è purtroppo anche vero che a volte le organizzazioni del nostro mondo sportivo sono immobili nella promozione del nostro sport. Purtroppo Gunny ha ragione sulla promozione mancata, le ristrettezze economiche non consentono sviluppo sezionale, e davvero forse solo le Sezioni a 7 zeri di bilancio possono fare la differenza, sarebbe bello poter disporre di borse di studio, di progettualità e ricevere fondi, ma si rischia di generare l'ennesimo clientelismo. Fa meglio chi non fa niente a volte.
Quoto tutto il resto nell'ultimo POST di Gunny, per affrontare questo sport bisogna rischiare, TSN fa anche istituzionale, non solo TaS, ma il sistema ha generato proprio l'empasse che hai descritto. Qualcuno è a rappresentare le sezioni che se la sbrigano da sole, tra mille problemi, per la gestione dell'ordinario. Non so se la situazione sia stata generata dal tempo o dagli uomini, dalle mancate attenzioni dei ministeri vigilanti, non mi metto qui a citare dei paradossi, mancherei di cortesia verso più di qualcuno, dico solo BRAVI a tutti quelli che ci credono, a tutti i Presidenti di TSN che si accollano le responsabilità insolute di rischi rilevanti, anche se, mi diceva qualcuno, lo fanno con il piacere di farlo. Questo è il sistema TSN in Italia, non so se all'estero i poligoni siano solo privati o solo statali, per le Sezioni è impossibile vivere solo di SPORT, guai se mancasse l'istituzionale. Quindi cura e attenzioni al pregiato mondo delle "Certificazioni", che tanti si vogliono accaparrare.
Ma da buoni e testardi sportivi, dobbiamo resistere alle tentazioni di sfacelo, e avere garanzia nei vertici, che forse (spero) lavorano anche per questo. Il tiro non è solo Aria Compressa, anche se non mi dispiacerebbe vedere delle palestre di AC distribuite in città al pari delle palestre di Judo, karate, piscine, stadi e altro. Diffussione è la prima regola per la promozione dello sport. A Roma, ad esempio, raggiungere Tor di Quinto è un'impresa (in compenso ci si può tesserrare rallysti ad evitare il traffico)! E c'è solo questa struttura a rappresentare il Tiro a Segno in una realtà di milioni di abitanti. Spunti di riflessione.
Un caro saluto a tutti