Autore Topic: UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE  (Letto 2623 volte)

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UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE
« il: Marzo 26, 2009, 14:47:47 pm »
Schützen
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 
Schützen, (letteralmente "difensori", in italiano detti anche bersaglieri o scizzeri o sizzeri), erano nel passato dei guerrieri adibiti esclusivamente alla difesa del territorio tirolese.

Oggigiorno sono presenti, in Trentino-Alto Adige, bassa Austria e Baviera.

 Gli Schützen nella storia 
Il corpo degli Schützen fu fondato ufficialmente durante il regno dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo (XVII secolo).

In realtà nel Tirolo esisteva, già dal XVI secolo una struttura difensiva chiamata Landesverteidigung Tirols (ovvero la difesa territoriale tirolese), che una struttura particolarmente unita al territorio ed alla popolazione locale. La sua origine risale ad un privilegio concesso dall’imperatore Massimiliano I ai principati di Trento e Bressanone, attraverso al trattato Libello dell’Undici del 1511. Grazie a questo trattato i tirolesi ottennero, la libertà di difesa, e l'esenzione dall’obbligo dell’intervento militare al di fuori del territorio del Tirolo, ma invece avevano l'obbligo di impegnarsi per la difenderla in qualsiasi momento, attraverso una chiamata di leva volontaria, che era suddivisa su 5 livelli: venivano chiamati progressivamente 5.000, 10.000, 15.000, 20.000 uomini, fino all'ultima leva o milizia territoriale, dove chiunque era chiamato attraverso il suono delle campane o i fuochi di segnalazione. Le cinque chiamate vennero poi sostituite a tre.[1]

Claudia de' Medici, nel 1636, introdusse una riforma al sistema difensivo territoriale previsto dal Tiroler Landlibell, sostituendo le tre chiamate alla leva con una milizia territoriale di 4 reggimenti di circa 2.000 uomini tra i 24 e i 45 anni. Ogni reggimento era formato da 6 compagnie.

Fu durante il regno dell’imperatore Leopoldo I, nel 1704, fu emendato nuovamente il Libello del 1511, andando a costituire 12 compagnie di tiratori scelti e tiratori al bersaglio (gli equivalenti dei bersaglieri): gli Schützen, che avevano la caratteristica di essere costantemente aggiornati presso i poligoni di tiro presenti sul territorio.

Quella che prima veniva chiamata la milizia territoriale, man mano veniva sostituita con il nome degli Schützen territoriali, un corpo che si poneva accanto agli Schützen veri e propri.

Il corpo degli Schützen tornò alla cronaca durante l'epoca napoleonica. Le compagnie nel frattempo erano aumentate a 46 nel 1796 e a 94 nel 1797.

Nell’autunno 1796 le truppe francesi, mentre tentavano di congiungere le proprie truppe con quelle in Baviera, decisero di attraversare il Tirolo, ma queste vennero fermate durante la battaglia di Segonzano del 2 novembre 1796 cui parteciparono militarmente 7.000 Schützen.

A fine gennaio 1797 le truppe francesi tentarono nuovamente di oltrepassare il passo del Brennero, ma furono nuovamente fermate il 2 aprile 1797 con la battaglia di Spinga (località sopra Rio di Pusteria), a cui parteciparono 3.000 Schützen.

Nonostante il Trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797, con cui l'Austria faceva pace con la Francia, questa durò poco, infatti nel 1798 si formò una nuova coalizione contro la Francia. La Francia però inflisse un duro colpo agli Schützen nel marzo 1799, a Martinsbruck e a Nauders.

Attraverso la Pace di Presburgo (1805), l’Austria perdeva i territori del Tirolo, ceduti alla Baviera nel gennaio 1806 per volere di Napoleone. Questa scelta fu poco ben voluta dalle popolazioni tirloesi. Nel frattempo nel mese di aprile dell'anno 1809, l’Austria decise di dichiarare guerra alla Francia ed ai suoi alleati, quali la Baviera. Andreas Hofer, un oste e commerciante di bestiame della val Passiria decise di ribellarsi agli occupanti, spingendo il popolo in rivolta, facendosi aiutare da volontari e dalle compagni di Schützen. [2]

Il 25 maggio del 1809 gli Schützen, capeggiati da Andreas Hofer, riuscirono ad arrestare e sconfiggere le violente truppe franco-bavaresi di Napoleone nella prima battaglia di Bergisel (nei pressi di Innsbruck) che volevano scendere nel Tirolo per saccheggiarlo e saziare le mire espansionistiche. Pochi giorni dopo, il 29 maggio vi fu la seconda battaglia di Bergisel, ma le truppe napoleoniche vennero nuovamente sconfitte. Il 13 agosto Andreas Hofer sconfigge ancora una volta le truppe bavaresi e francesi, con la terza battaglia di Bergisel, insediandosi a Innsbruck. Nonostante le tre iniziali vittorie, la campagna fu vinta da Napoleone, a Wagram (6 luglio 1809), a cui conseguì la cattura il 20 febbraio 1810 e la morte di Andreas Hofer a Mantova. [3]

Napoleone decise quindi di suddividere la regione del Tirolo, annettendo il Trentino e la Bassa Atesina al Regno Italico, l’alta Val Pusteria al Regno Illirico ed il resto alla Baviera. Solo nel 1813 il Tirolo ritornò all'Austria.

Nel 1871 vi fu una nuova riforma della leva militare, che prevedeva la nascita di 10 battaglioni di Tiroler Landesschützen (gli Schützen territoriali), che vennero trasformati nei reggimenti di Trento, Bolzano e San Candido nel 1893. Nel corpo prestavano servizio di due anni i giovani tra i 20 e i 32 anni, rimanendo poi negli Standschützen (gli Schützen stanziali) per altri dieci anni.

Durante la prima guerra mondiale le compagnie furono diversamente raggruppate in dei battaglioni, e ebbero l'onore di venire qualificate a Kaiserschützen dall’imperatore Carlo I nel 1917, a seguito del valore dimostrato in battaglia.

L’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria il 23 maggio 1915, provocando la mobilitazione generale delle formazioni degli Standesschützen, chiamati a presidiare i valichi e le vette dei confini. Durante la guerra si batterono valorosamente e scontrandosi con gli Alpini italiani.[4]

Con la perdita del conflitto, che causò la fine della monarchia asburgica, e di conseguenza al termine del regolamento di difesa territoriale, gli Schützen persero il loro ruolo di difensori del territorio.

Qui si può fare una distinzione tra due categorie di Schützen:

gli Schützen austriaci
quelli sudtirolesi e trentini, che furono vietati durante il fascismo.
Entrambe le categorie al giorno d'oggi mantengono vive le tradizioni del corpo.


 Gli Schützen oggi 
Il corpo degli Schützen esiste ancora oggi, anche se ha perso la propria funzione paramilitare. Oggi giorno svolge prevalentemente funzioni di tutela dei valori cristiani, delle tradizioni e costumi tipici del territorio Tirolese. Le Compagnie sono anche di carattere rievocativo e di rappresentanza presso cerimonie e feste. Sono presenti in Trentino, Alto Adige, Baviera, e bassa Austria cioè nelle zone in cui, molti anni fa, garantivano la difesa dell' antico Tirolo dalle incursioni armate straniere. Gli Schützen del Tirolo Storico si suddividono in tre "aree": quelli del Tirolo (Tirol), quelli del Alto Adige (Sudtirol) e quelli del Trentino (Welschtirol).

L'uniforme tradizionale include fucile (un Mauser Karabiner 98k caricato a salve) e sciabola (quest'ultima solo per gli ufficiali). Nella stragrande maggioranza dei casi hanno un cappello ornato di piume di fagiano di monte e decori floreali: fiori rossi per feste, rifondazioni o anniversari; foglie di quercia per cerimonie solenni o di notevole importanza; ramo di abete bianco con tre punte verso l'alto per funerali messe ai caduti in guerra (in tal caso sulla bandiera della Compagnia viene appesa una striscia color nero per il lutto).

L'uniforme, però, varia da compagnia a compagnia. Ogni compagnia è dotata di una propria bandiera che, spesso su di un verso reca l'immagine del Sacro Cuore di Gesù o altra icona sacra mentre sul lato opposto presenta un'immagine che identifica il luogo di provenienza del gruppo. La bandiera e le uniformi sono recuperate da fonti storiche attendibili. Spesso la bandiera è a due colonne, bianco e verde, con il simbolo del Sacro Cuore di Gesù, o del Tirolo, o del comune di appartenenza. Nelle Compagnie è radicato il sentimento cattolico che permea la tradizione degli Schützen. Essi sono particolarmente devoti al culto del Sacro Cuore di Gesù, antico patrono del Tirolo Storico.

In numerose realtà essi promuovono attività di recupero di luoghi di importanza storico-culturale, religiosa o si fanno portatori di attività a scopo benefico. La loro presenza nel territorio trentino e sudtirolese è ben vista dalla popolazione locale e dai turisti che vedono così preservato il proprio patrimonio culturale.

Tuttavia vi sono stati casi, in Alto Adige, in cui queste compagnie si sono trovate a duro confronto con la popolazione italiana residente e spesso in situazioni di propaganda di riannessione all'Austria o in contrasto con le Forze Armate Italiane (Carabinieri e Guardia di Finanza).
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Obrist ed alcuni presidenti di sezioni TSN risultano essere "Oberschützenmeister", pare che alcune delle compagnie abbiano sede presso le sezioni del TSN.

Ultimamente gli schutzen sono stati protagonisti delle proteste contro i monumenti degli alpini che vorrebbero rimuovere dalle piazze.


vedi il sito http://www.sssv.org
Gli Schutzen non sono solo tradizione o sport ma sopratutto ........Politica.
Oggi uno di loro rappresenta l'UITS.
Ciao
« Ultima modifica: Marzo 26, 2009, 14:56:41 pm da mimmo »

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Re: UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE
« Risposta #1 il: Giugno 13, 2009, 19:06:06 pm »
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03147
presentata da
MICHAELA BIANCOFIORE
mercoledì 27 maggio 2009, seduta n.183

BIANCOFIORE. - Al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che:

il 25 aprile 2009, giornata della Liberazione, l'Italia è stata caratterizzata da un clima di pacificazione nazionale frutto dell'azione del Presidente del Consiglio Berlusconi che ha riconosciuto i valori messi in campo dalla Resistenza per la libertà e il rifiuto delle dittature nazi-fasciste, valori fondanti della nostra nazione;

questo clima di pacificazione nazionale, parafrasando Carlo Levi, si è fermato insieme a Cristo al confine dell'Alto Adige, tra Brunico e Bolzano, dove vergognosamente per chi ci vive, si è scoperta una diversa civiltà. È quella degli Schützen con tanto di schioppi o «tiratori scelti», fuori della storia e della ragione progressiva;

i primi infatti - gli Schützen, corpo folcloristico per i turisti e più somigliante ad un'organizzazione dedita all'azione politica - per chi risiede, proprio nel giorno del 25 aprile riunendosi con altri corpi provenienti dall'Austria e dalla Germania, hanno marciato simbolicamente su Brunico per manifestare contro il Monumento all'Alpino eretto in onore degli alpini caduti nella guerra d'Etiopia, attribuendogli il reiterato significato simbolico della dittatura fascista e dell'invasore italiano. Il motto della manifestazione era «Contro il fascismo per un Tirolo». Un Tirolo - Ein Tirol è non a caso la firma propagandistica dei terroristi irredentisti degli anni '60;

la marcia è stata caratterizzata da striscioni contro il questore che di concerto con la prefettura, ha correttamente evitato che la stessa si svolgesse nella piazza antistante la statua per timore di nuove deflagrazioni, contro la libertà di espressione e di manifestazione che a loro parere l'Italia, secondo le parole del consigliere di Suedtirol Freiheit - Sven Knoll, avrebbe impedito. Nella marcia sono state offese anche le istituzioni militari italiane, i monumenti italiani, ed oltre ciò sono stati elogiati i dinamitardi degli anni caldi. Inoltre ha fatto inorridire la cittadinanza di tutti i gruppi linguistici, a seguito peraltro della pubblicazione da parte del quotidiano di lingua tedesca Zett, lo striscione corredato della svastica nazista ben in evidenza seppur garbatamente barrata e alcune frasi che recitavano: Una marcia, un traguardo: Un Tirolo. L'obiettivo ormai conclamato e incalzante è dunque la secessione dall'Italia. Obiettivo che l'interrogante da anni pone all'attenzione delle istituzioni italiane;

il ricorso alla simbologia nazista è stato adottato inoltre anche dal sito internet ufficiale degli Schützen nel quale gli stessi, oltre ad inneggiare agli attentatori che hanno fatto saltare in aria reiteratamente il monumento, si spingono a glorificare i carri armati della Wermacht per averlo fatto deflagrare;

i contenuti del sito internet degli Schützen anche a seguito di una denuncia della sottoscritta e dei consiglieri del PDL sono al vaglio della Procura della Repubblica di Bolzano;

del Monumento all'alpino di Brunico vi è peraltro da ricordare che rimangono solo il busto e la testa a causa degli innumerevoli attentati di cui è stato oggetto negli anni;

a seguito delle polemiche scaturite dalla marcia degli Schützen, il Vice sindaco SVP di Bolzano capoluogo di provincia a maggioranza italiana, Oswald Ellecosta, non nuovo a dichiarazioni che rasentano il razzismo quali ad esempio «i pakistani meglio degli italiani», rifiutandosi di andare a rendere omaggio al muro del Lager di Bolzano in Via Resia per le celebrazioni della liberazione - lo ha motivato dichiarando che «l'Alto Adige perseguitato dai fascisti fu liberato dai nazisti nel 1943 e dunque non dai partigiani il 25 aprile 1945». Dichiarazione che per quanto risulta all'interrogante il Vice sindaco di Bolzano fece anche in occasione delle celebrazioni per il 60o anniversario della Liberazione nel 2005, ciò a riprova delle sue conclamate convinzioni. Anche questa dichiarazione è oggetto di denuncia alla Procura della Repubblica;

dimenticando storia, alleanze e vere sofferenze del popolo sudtirolese, il Vice sindaco di Bolzano si è dunque reso colpevole - ad avviso dell'interrogante - del reato di apologia del nazismo, salvo poi essere obbligato dal suo partito a sottoscrivere un documento di scuse pubbliche nel quale ha dichiarato - non di prendere le distanze dal nazismo e dalle sue idee in proposito che aveva già espresso in occasione della celebrazione dei 60 anni dalla Liberazione nel 2005, ma semplicemente «che tutte le dittature vanno condannate»;

ancora più grave inoltre, agli occhi della cittadinanza altoatesina è stata la mancata condanna da parte del sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, delle dichiarazioni del suo vice accompagnata dalla candida ammissione verso i colleghi di maggioranza dei verdi, presentatori di una mozione di sfiducia al vice sindaco, del pericolo della crisi di giunta;

va da sé che in nessuna altra città d'Italia un sindaco, peraltro di centro sinistra, ha mai sorvolato sui valori della resistenza incarnati nella data del 25 aprile, rendendosi complice di dichiarazioni antitetiche a valori universalmente riconosciuti e oltretutto per evitare la crisi della sua giunta;

se non bastasse quanto sopra esposto, ad avvelenare il clima di pacifica convivenza, mercoledì 6 maggio, nei giorni precedenti alla giornata della memoria di tutte le vittime del terrorismo e della dichiarazione Schumann sull'Unione europea, il consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ha votato una mozione presentato dal consigliere di Suedtirol Freiheit - Sven Knoll, passata con i voti di SVP, PD, SuedtirolFreihiet, Union e Freiheitlichen, per la concessione della grazia ai terroristi degli anni '60 definiti «combattenti per la libertà» che si sarebbero «opposti ai metodi criminali di uno Stato il cui unico obiettivo era quello di sottomettere e italianizzare l'Alto Adige con qualsiasi mezzo»;

vi è da aggiungere che costoro, gli attentatori degli anni '60, non hanno mai chiesto scusa per i delitti commessi, né chiesta la grazia allo Stato italiano, uno Stato che disconoscono;

vi è dunque una seria preoccupazione nel mondo politico altoatesino e nazionale per l'esasperazione della popolazione che chiede chiari segnali del Governo, innanzi a quello che all'interrogante appare il superamento di ogni limite della decenza e dell'impunità che ne è sempre conseguita;

anche di recente infatti, in numerosi articoli di stampa, si è appreso ancora una volta di una deriva tutt'altro che folcloristica, bensì di «presunta attività irregolare» del corpo dei cappelli piumati, così detti Schützen appunto, le cui manifestazioni e vita associativa sono foraggiate dai contributi pubblici messi a disposizione dalla Provincia Autonoma di Bolzano, nonché dallo Stato;

gli stessi tiratori - Schützen del Tirolo del Nord - Austria, nel dicembre 2007 hanno accusato a mezzo stampa, quelli altoatesini di un non ben specificato estremismo di destra addirittura filo-nazista, rinunciando con ciò ad accoglierli sotto un'unica bandiera di una federazione «pantirolese» e di partecipare al tradizionale appuntamento dell'Immacolata nel Comune di Appiano sulla strada del vino, dove ogni anno i tiratori di tutta l'area alpina si ritrovano per commemorare gli irredentisti degli anni '60, in particolare quel Sepp Kerschbaumer condannato a 15 anni e 11 mesi di reclusione per l'organizzazione degli attentati dinamitardi e fondatore nel 1957 del BAS (Befreiungsausschuss Sudtirol - Comitato per la liberazione del Tirolo del Sud) ovvero di un'organizzazione filoterroristica che aveva l'obiettivo della secessione dell'Alto Adige dall'Italia e la riunificazione con il Tirolo e l'Austria;

la magistratura italiana ha avviato un'indagine sull'attività propagandistica filo-nazista anche di alcuni esponenti di punta dei cappelli piumati altoatesini;

a seguire la suddetta presa di posizione degli Schützen del Nord Tirolo, inizialmente incomprensibile considerati i rapporti storici fra le compagnie del nord e del sud Tirolo il quotidiano tedesco Tageszeitung, come riportato da fonti di stampa, ha rivelato che in Alto Adige sarebbe stata costituita una cellula segreta degli Schützen chiamata «Maria Theresia», il cui addestramento avrebbe caratteristiche di tipo paramilitare, e si terrebbe in luoghi lontani da occhi indiscreti prevalentemente in boschi isolati, dove i «camerati» verrebbero istruiti con fini tutt'altro che pacifici addirittura da ex ufficiali dell'esercito tedesco;

in particolare il responsabile culturale degli Schützen Peter Piock, avrebbe addirittura affidato tale indottrinamento all'ex Generalmayor Gerd Schultzen-Rhonhof, salito tristemente alle cronache di tutto il mondo germanico per le sue conferenze negazioniste e revisioniste, le sue idee e opinioni apertamente filo naziste tra le quali la negazione dell'Olocausto, la parificazione tra Wermacht e Waffen SS, l'annessione dell'Austria alla grande Germania, riportate in particolare nella monografia «1939. La guerra che aveva molti padri.»;

poco tempo fa gli Schützen altoatesini hanno oscurato il proprio sito internet per dichiarate infiltrazioni filo naziste ed estremiste;

ritualmente si rendono protagonisti di non ben definiti «onori militari» con spari a salve dei fucili storici dei «tiratori scelti» concessi loro a suo tempo dall'ex Ministro degli interni Enzo Bianco - nei confronti di ex terroristi degli anni '60, come recentemente ai funerali del terrorista altoatesino Heinrich Oberlechner morto ad Innsbruck e seppellito a Molini di Tures. Notizia annunciata - peraltro, dall'associazione di Norimberga che raggruppa personaggi dell'estremismo sudtirolese e pangermanista, guidata da Erhard Hartung, condannato in Italia all'ergastolo;

nel loro statuto si legge che trattasi di un'organizzazione folcloristica popolare e che dunque non sono spiegabili né il maneggio di armi - seppure storiche ma che con lievi modifiche divengono perfettamente funzionanti, né atti come gli annuali festeggiamenti di ex terroristi come quelle che si tengono nel cimitero di San Paolo Appiano;

recentemente gli stessi hanno chiesto la libera circolazione in Europa delle armi (sciabole e fucili) e che gli Schützen di Oltre Brennero potessero entrare in Italia, in Alto Adige, con i fucili di quelle compagnie che parrebbero perfettamente funzionanti, con palese violazione dell'ordinamento giuridico italiano;

più volte innanzi ad interrogazioni a prima firma dell'interrogante manifestanti seria preoccupazione, il Vice Ministro dell'interno del Governo Prodi ha tendenzialmente sminuito la portata degli atti e delle idee professate dagli Schützen e da alcuni partiti locali di lingua tedesca con ciò inducendoli a ritenere di poter rimanere essenzialmente impuniti;

l'articolo 18 della Costituzione italiana recita: «I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare»;

gli Schützen svolgono con tutta evidenza, come si può rilevare da 50 anni di rassegna stampa, attività politica organizzata attraverso squadre o corpi da loro stessi chiamati Kameraten, letteralmente «combattenti»;

il Governo italiano, per iniziativa del ministero della giustizia, nella scorsa legislatura stava predisponendo un disegno di legge che puniva con la reclusione coloro che si rendono rei di negare l'Olocausto e la legge Mancino prevede severe sanzioni contro coloro che inneggiano e promuovono ideali e valori legati al nazi-fascismo;

sull'originaria proposta dell'allora Vice Presidente della Commissione europea, Franco Frattini, è stata adottata dalla Presidenza tedesca dell'Unione europea una decisione quadro U.E. diretta ad armonizzare in Europa le azioni e le sanzioni contro il razzismo, l'antisemitismo e la xenofobia sanzionando anche penalmente i relativi comportamenti. Con ciò sottolineando che i valori assoluti dell'Unione europea sono costruiti sul rispetto della vita e delle dignità di ogni persona umana ed è per tali ragioni che ancora oggi la memoria dell'Olocausto, e dei milioni di innocenti della dittatura nazista, deve restare viva presso i cittadini, prevenendo e contrastando anche con punizioni esemplari, i comportamenti volti a negare il genocidio degli ebrei inneggianti l'odio razzista;

secondo gli stessi inquirenti, se si dovesse accertare che corrisponda a verità la costituzione in seno agli Schützen della cellula paramilitare «Maria Theresia» con gli obiettivi sopra descritti, si potrebbe configurare il reato di attentato contro l'unità dello Stato;

alcuni aspetti delle problematiche qui esposte sono già state trattate in occasione dello svolgimento, nella seduta dell'assemblea della Camera dei deputati del 14 maggio 2009, dell'interrogazione a risposta immediata n. 3-00524, sottoscritta anche dall'interrogante, la quale ha espresso nell'occasione parziale soddisfazione rispetto alla risposta offerta dal Governo, che suscita perplessità per alcuni profili e richiederebbe ulteriori approfondimenti -:

se non intenda verificare la sussistenza di situazioni di rischio sotto il profilo dell'ordine pubblico, con riguardo alle attività svolte anche recentemente dal corpo degli Schützen altoatesini, e se in particolare non intenda intervenire, oscurando il sito e ritirando l'autorizzazione degli Schützen all'uso e al porto d'armi storiche (che peraltro, per quanto risulta all'interrogante, con semplici modificazioni possono divenire perfettamente funzionanti), al fine di rimuovere ogni ostacolo al mantenimento dell'ordine pubblico e della pacifica convivenza così difficilmente raggiunta in Alto Adige.(4-03147)

Offline Daniele Puccioni

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Re: UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE
« Risposta #2 il: Giugno 13, 2009, 20:07:58 pm »
Accostare (come da titolo) il nome UITS a concetti nazi/fascisti contenuti nell'ultimo post mi sembra quanto meno azzardato, quindi ti chiederei quanto prima una chiarificazione in merito, in modo da evitare fraintendimenti...  ;)

Detto questo, a puro titolo personale come iscritto al sito ed ITALIANO, mi sento profondamente offeso quando trovo siti, luoghi, scritte ESCLUSIVAMENTE in lingua tedesca, IN TERRITORIO ITALIANO!
Ho sempre provato questo di fronte a situazioni del genere e sempre lo proverò anche in futuro, come nel caso specifico del sito sporteccetera.
Vorrei aggiungere altro ma mi autocensuro...  >:(

NOTA AGGIUNTA SUCCESSIVAMENTE...:
DA BEN NOTARE - nella pagina dei link (oltre al sito UITS A QUESTO PUNTO INSERITO IMPROPRIAMENTE O PER ERRORE) sono presenti solo siti di tiro di parte tedesca, niente francese, inglese od altro...
Quindi per coerenza forse è bene suggerire di togliere il sito UITS in quanto è in lingua italiana e quindi non comprensibile ai frequentatori del sito suddetto...

PS: sono andato giù troppo pesante? Oggi è andata così, farò meglio la prossima volta...  >:(
« Ultima modifica: Giugno 13, 2009, 20:13:20 pm da Daniele Puccioni »

Offline mimmo

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Re: UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE
« Risposta #3 il: Giugno 13, 2009, 21:04:02 pm »
Onde evitare fraintendimenti possiamo spostare il post nel topic notizie dal Web!
Noto semmai che la problematica dei nazisti è ancora sentita malgrado siano passati più di 60 anni dall'occupazione dei tedeschi.
Forse gli animi si placheranno quando li avremo definitivamente cacciati, a tutti i livelli, dal suolo italico ;D ;D.
Ciao   

Cari amici secondo voi le sezioni del tsn affiliate all'uits, in alto adige, sono in mano agli schutzen?

Ps:

http://www.sssv.org/verband/verband.htmDate uno sguardo a queste foto, i signori fotoritratti, probabilmente, sono i delegati regionali e provinciali dell'alto adige, credo di cittadinanza italiana.
Come mai i delegati regionali e provinciali del resto d'italia non indossano le uniformi dei bersaglieri, granatieri, alpini,moschettieri,carristi,avieri e camicie nere?

« Ultima modifica: Giugno 13, 2009, 21:16:21 pm da mimmo »

Offline Valerio

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Re: UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE
« Risposta #4 il: Giugno 13, 2009, 21:47:33 pm »
Non c'è che dire
Inviare una nota al ministro La Russa che intervenga
Lingua Italiana Tedesca o chiusura dei siti
Verifica nei TSN degli iscritti se fanno sport o altro

Aggiungo un'immagine trovata con una ricerca i google inserendo il nome di .............

[allegato eliminato dall\'amministratore]
« Ultima modifica: Giugno 13, 2009, 22:16:46 pm da Valerio »
Alti come pini, forti come torri, uniti come catene.
Tasi e Tira

Offline mimmo

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Re: UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE
« Risposta #5 il: Giugno 13, 2009, 23:27:18 pm »
Roma, 7 mag. (Adnkronos) - ''L'Italia e il governo devono dare un segnale di grande fermezza''. Michaela Biancofiore, candidata del Pdl alle europee, non vuol sentir parlare di 'campagna' contro gli italiani ed esprime perplessita' sulla posizione del Svp che per il voto a Strasburgo fara' correre solo esponenti di lingua tedesca. All'ex coordinatrice di Fi in Alto Adige non piace la linea del Sudtiroler Volkspartei, il partito che rappresenta, per statuto, gli interessi delle minoranze tedesca e ladina. ''Nel question time previsto in materia mercoledi' prossimo -dice- aggiungero' il voto di ieri in Consiglio provinciale, figlio delle dichiarazioni del vicesindaco di Bolzano Ellecosta sulla liberazione ad opera dei nazisti''.

''Quello che sta succedendo in queste ore in Alto Adige -avverte Biancofiore- e' frutto del lassismo dell'Italia innanzi ad un'escalation di richieste e di insulti all'identita' italiana stessa, che non sono mai state sanzionate. C'e' necessita' di piu' Stato in Alto Adige, anche perche' la popolazione di lingua tedesca e' felice di essere in Italia e di essere stata tutelata ampiamente dal nostro paese''.

''Se questo coraggio mancasse ancora una volta -sottolinea- sarei preoccupata anch'io che da anni denuncio lo stato delle cose. Soprattutto perche' ormai sono gli italiani a non tollerare piu' le crescenti, inutili provocazioni di uno sparuto numero di facinorosi sollecitati da una parte malata della politica tedesca altoatesina, incapace di recuperare voti con i programmi che vengono soppiantati dalla violenza. Via i fucili agli Schuetzen, tutela del monumento alpino, no alla pulizia etnica provinciale, sono solo alcuni dei provvedimenti che dovrebbero essere presi immediatamente anche per evitare che presto siano gli italiani a chiedere l'autodeterminazione'', dice Biancofiore che sara' nel week end in Alto Adige per un tour elettorale in vista del voto a Strasburgo.

Ps.:Molto strano in alto adige i rappresentanti provinciali UITS non hanno cognomi italiani.
Ciao

Offline Daniele Puccioni

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Re: UITS e SCHUTZEN - ALTO ADIGE
« Risposta #6 il: Giugno 14, 2009, 01:24:03 am »
Bhe... visto che stiamo scivolando su argomenti che esulano dagli contenuti di questo forum, passo a chiudere la discussione...