l’UITS è rappresentata da un presidente nazionale plurisanzionato dalla Banca d’Italia (Bollettini di vigilanza n. 11/2005 a firma del ministro Giulio Tremonti – n. 10/2008 a firma del governatore Mario Draghi – n.7/2009 a firma di Fabrizio Saccomanni), poiché per molti anni è stato vice presidente di una delle banche dell’Alto Adige coinvolte nel fallimento milionario di un’impresa di costruzioni, il cui crac di 90 milioni di euro ha fatto piangere innumerevoli famiglie alle quali è stata tolta la casa in cui avevano investito i propri risparmi o ai soci azionisti della banca per le perdite subite dall’istituto di credito;
per alcuni amministratori delle banche coinvolte ci sono stati rinvii a giudizio per presunte irregolarità di rilevanza penale, per altri solo le sanzioni comminate dal settore Vigilanza della Banca d’Italia per carenze nell’istruttoria, erogazione, gestione e controllo delle pratiche di fido e posizione ad andamento anomalo e previsione di perdite non segnalate all’organo di vigilanza;
il presidente dell’UITS, nel corso dell’ultimo mandato e con l’intervenuto riordino, adducendo maggiori responsabilità di carica, si è pressoché raddoppiato lo stipendio (105.000 euro annui oltre ai rimborsi spese) in un periodo in cui tutti gli Italiani sono stati chiamati a fare sacrifici;
il presidente dell’UITS, malgrado i provvedimenti sanzionatori della Banca d’Italia emanati nei suoi confronti, ancora continua a presentarsi come banchiere grazie all’accordo con l’allora presidente Cardinaletti ora commissario dell’Istituto del credito sportivo; le sezioni del tiro a segno potranno beneficiare dei mutui concordati con garanzia fidejussoria UITS la cui progettazione dovrà essere, per regolamento, approvata dall’ente pubblico;
oltre a ciò il presidente dell’ente inutile, con il suo studio privato d’ingegneria, ha eseguito la progettazione di 5 linee di tiro interrate della sezione di tiro a segno di Appiano San Michele (Bolzano) che sono costate ai contribuenti circa un milione di euro (contributi pubblici della Provincia autonoma di Bolzano). La stranezza sta nel fatto che il progettista e direttore dei lavori è colui che ha approvato le progettazioni da parte dell’ente e ha concesso ulteriori contributi alla predetta sezione in palese conflitto d’interesse e non si esclude che per il futuro si occuperà delle progettazioni di altre sezioni del TSN alle quali darà agevolmente accesso al credito sportivo con garanzia fidejussoria e contributi dell’ente;
tale situazione desta preoccupazione perché anche sezioni morose nei confronti dell’ente hanno ottenuto contributi nel passato e risulta pure che la sezione TSN di Cisterna di Latina non sta onorando il mutuo con il Credito sportivo, nonché che l’UITS è fortemente esposta dovendosi fare carico del debito in quanto garante;
dal quadro molto preoccupante che emerge, il timore è che il presidente federale, amministratore dell’ente inutile riordinato, non abbia fatto ammenda delle sanzioni ricevute come ex vice presidente di banca per le gravissime irregolarità che gli sono state contestate come carenza nell’istruttoria, erogazione, gestione e controllo delle pratiche di fido, eccetera “, ed esponga finanziariamente l’ente pubblico ad ulteriori operazioni in perdita sulle quali potrebbe nutrire, verosimilmente, un interesse progettuale ed è noto a tutti a quanto ammontano le spese tecniche nelle progettazioni di opere pubbliche;
il segretario generale dell’ente che ricopre tale incarico dal 2004 non è un dirigente pubblico così come previsto dallo statuto in vigore fino a novembre 2011, ed è un dipendente del CONI che, distaccandosi da quello che a giudizio dell’interrogante può essere definito il carrozzone madre, ha triplicato il suo stipendio passando da 36.000 a 105.000 euro, e costa all’ente complessivamente 147.000 euro annui;
un membro del Collegio di revisione, invece, che per svariati anni è stato Presidente del Collegio è coinvolto in un procedimento penale per usura aggravata e non si è mai accorto, unitamente agli altri, che l’ente per ben 4 anni, dal 2005 al 2008, non ha convocato l’assemblea nazionale per l’approvazione dei consuntivi; invece, ha ripescato dei contributi che l’ente avrebbe stabilito e non versati negli anni ’90 a favore della sezione del TSN di Pescara che notoriamente aveva un riferimento nel collegio di revisione che ha cessato l’incarico nel 2010 con l’approvazione del riordino;
l’ente pubblico, malgrado i suoi conti in rosso come riportato da “Il Sole-24 ore” del 20 settembre 2010, nell’ultimo quadriennio, oltre agli aumenti di stipendio, si è dotato di 2 direttori sportivi e di innumerevoli collaboratori lautamente retribuiti forse per mantenere gli equilibri politici interni;
il direttore sportivo, dipendente pubblico del gruppo sportivo del Corpo forestale dello Stato è responsabile del settore Tiro a Segno del Corpo, quindi percettore di stipendio pubblico; inoltre, riceve dall’ente inutile e federazione sportiva un compenso annuale di 45.000 euro più 15.000 in rimborsi spese e non è dato sapere se sia in aspettativa, se l’amministrazione di appartenenza ne abbia autorizzato l’incarico, quale sia la forma contrattuale utilizzata e se sia stato comunicato o meno l’incarico riguardo all’operazione trasparenza al preposto Dipartimento della funzione pubblica e semplificazione;
la mancanza di trasparenza dell’ente è sintetizzata nella lettera di un consigliere federale il quale ricorda al presidente dell’ente inutile che, a seguito di delibera assunta dal consiglio direttivo, è necessario pubblicare le deliberazioni ma, ad oggi, le delibere non risultano pubblicate sul sito istituzionale;
con vera destrezza l’UITS, senza nessuna copertura statutaria, esigendo da oltre due anni le quote CIMA sui certificati ed attestati rilasciati dalle sezioni del TSN agli obbligati per legge (richiedenti licenze di porto d’arma e guardie particolari giurate), è riuscito con un tocco di finanza creativa a pareggiare il bilancio consuntivo che è sicuramente in rosso: infatti, per l’anno 2010 l’UITS ha registrato come entrate le quote CIMA che deve ridistribuire alle sezioni e, di fatto, ha nascosto un disavanzo di centinaia di migliaia di euro;
le messe in mora pervenute negli ultimi mesi alle sezioni del TSN da parte dell’UITS per il versamento delle dubbie quote CIMA su certificati ed attestati, come avvenuto per gli anni scorsi, sono state sicuramente appostate nei residui attivi del 2011;
le quote versate anticipatamente, invece, sono state registrate nei capitoli delle entrate e tenute in giacenza come fondo indisponibile sul conto tesoreria fino alla concessione sotto forma di contributi nei modi e tempi voluti che consentiranno all’ente, con un gioco di prestigio, di non far risultare il bilancio consuntivo 2011 o quelli futuri in perdita di qualche milione di euro,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza della preoccupante situazione in cui versa l’UITS a causa del protrarsi della mala gestione;
se, in occasione dell’avvenuta comunicazione delle nomine degli amministratori e dei dirigenti dell’UITS, abbia svolto le opportune verifiche anche in merito ai titoli posseduti ed alla irreprensibile condotta;
se a giudizio del Governo il presidente federale in carica, amministratore sanzionato in più occasioni dalla Banca d’Italia e progettista – direttore dei lavori di sezioni del TSN, in regime di conflitto d’interesse, possa continuare a gestire un ente pubblico;
se risulti quali siano i motivi per cui un ente dai bilanci in rosso e dai dubbi comportamenti dei suoi amministratori non sia ancora commissariato;
se risulti, considerato che sono state inviate numerose segnalazioni agli enti di vigilanza, se siano state attivate le opportune verifiche ed adottati i necessari provvedimenti;
se risulti che l’UITS sia legittimata a chiedere alle sezioni del TSN, enti dotati di personalità giuridica di diritto pubblico, le quote CIMA dal 2008 al 2011, ovvero che l’ente inutile, essendosi arricchito senza giusta causa, le debba restituire alle sezioni del TSN, i cui Presidenti, per non incorrere in sanzioni disciplinari, hanno incautamente aderito alla messa in mora;
se in tema di liberalizzazioni il Governo intenda affrontare la questione dell’eliminazione dei monopoli, in particolare di quello delle certificazioni-attestazioni dell’UITS e della soppressione degli enti inutili, esigenza a parere dell’interrogante non più procrastinabile.
UN VECCHIO ARTICOLO MA CHE DICE TUTTO.