Autore Topic: INNO DI MAMELI - ALTO ADIGE  (Letto 1755 volte)

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Offline mimmo

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INNO DI MAMELI - ALTO ADIGE
« il: Marzo 15, 2011, 12:55:27 pm »


Il Rappresentante politico è il Presidente e, secondo me, era lui che doveva sottoscrivere il comunicato. :o :o

CC:   
 Oggetto:  Inno Nazionale
 Egregi Presidenti,
al fine di dare lustro alla celebrazione dei 150 anni dell`unità d`Italia e del Tiro a Segno, si invita, nel caso di manifestazioni organizzate in questo fine settimana, ad aprire le stesse suonando l`inno d`Italia.
A tal fine, si informa che il nostro inno nazionale è rintracciabile nei siti del Ministero della Difesa (www.esercito.difesa.it sotto la voce "i simboli") e della Presidenza della Repubblica (www.quirinale.it sotto la voce "i simboli della Repubblica").

Un cordiale saluto
Maurizio Leone
Segretario Generale UITS
 



Governatore dell’Alto Adige contrario all’iniziativa del Coni
BOLZANO – L’inno di Mameli prima delle partite di calcio? ”Non se ne parla nemmeno”.

Lo dice il governatore Svp dell’Alto Adige, Luis Durnwalder, rispondendo al giornale Dolomiten, che gli chiede di prendere posizione su una disposizione del Coni che prevede l’inno prima dell’inizio di tutte le partite di calcio nel weekend in occasione dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia.

Durnwalder spiega che la Provincia ha competenza primaria sul settore dello sport, quindi la disposizione del Coni non sara’ applicata.
 
Il Naturno fa retromarcia: niente inno
BOLZANO. Marcia indietro, all’ultimo momento, del presidente del Naturno Dietmar Hofer: fino a pochi minuti prima della partita con il Comano era deciso a mantenere la promessa di far suonare l’Inno d’Italia. Poi però le pressioni, unite alla preoccupazione di essere una mosca bianca tra i presidenti delle squadre sudtirolesi, hanno prevalso su qualsiasi altra considerazione. Hofer è sceso in campo, ha parlato con l’arbitro e ha chiesto se c’era il rischio di eventuali conseguenze sportive per il mancato rispetto dell’invito arrivato dal presidente del Coni.

La risposta è stata negativa: «Nessun problema pratico, solo una segnalazione al Coni». E allora fischio d’inizio senza Inno. Per quanto riguarda gli altri avvenimenti sportivi di ieri c’è da registrare – com’era prevedibile anche dopo la dura presa di posizione del presidente della Provincia Luis Durnwalder – una situazione a macchia di leopardo. Sul campo del Druso sono risuonate le note dell’Inno, dove ha giocato il Bolzano contro la Rotaliana. Mentre in altri campi, soprattutto nelle valli ma non solo – è successo anche a Frangarto che ospitava i Piani – non è stato recepito l’invito del Coni.

Inizio in musica invece, per ricordare i 150 anni d’Italia, per la squadra di calcio A5 di Bolzano che ha giocato al palazzetto di via Roen. Niente inno per il Neruda, squadra di pallavolo femminile di Bronzolo. In questo caso però non si è trattato di una scelta politica ma tecnica, in quanto non c’è l’impianto. La cosa, forse più singolare, a Bressanone, dove sabato c’era una gara di ballo sportivo: è suonato l’Inno, metà pubblico si è alzato in piedi, l’altra è rimasta seduta. Karl Rungger, presidente del Comitato della Federcalcio, a chi gli chiede di fare un bilancio della giornata, risponde infastidito: «Lasciamo perdere. Noi facciamo calcio non politica. Non sono certo andato a controllare se tutte le squadre hanno o non hanno suonato l’Inno di Mameli. Chi l’ha voluto, l’ha fatto. Gli altri no». (an.ma)

ALTOADIGE

« Ultima modifica: Marzo 15, 2011, 13:05:45 pm da mimmo »

Offline ramato

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Re:INNO DI MAMELI - ALTO ADIGE
« Risposta #1 il: Marzo 15, 2011, 13:33:00 pm »


Il Rappresentante politico è il Presidente e, secondo me, era lui che doveva sottoscrivere il comunicato. :o :o


Figuriamoci se non ti andava bene !!!!!! .......prossima volta lo facciamo scrivere al Papa  ;D ;D ;D

Offline puzzola

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Re:INNO DI MAMELI - ALTO ADIGE
« Risposta #2 il: Marzo 15, 2011, 14:00:12 pm »
L'Inno di Mameli pare non piacere nemmeno ai leghisti del consiglio regionale della Lombardia...

Sarei curiosa di sapere se anche questo avvenimento possa essere imputato alla cattiva gestione dell'Uits... non si sa mai ::)

Dal sito del Corriere della Sera (15 marzo 2011)

OGGI LA PRIMA SEDUTA DEL PIRELLONE INTRODOTTA DALLE NOTE PATRIOTTICHE
Inno d'Italia, strappo leghista: i consiglieri fuori dall'aula regionale
Per il Carroccio in Aula solo il presidente Boni. Formigoni: «70 secondi di Inno non fan male a nessuno»

I banchi vuoti dei consiglieri della Lega Nord (Ansa)MILANO - Alla «prima» dell'inno di Mameli eseguito nell'aula del Consiglio regionale della Lombardia in onore dei 150 anni dell'Unità d'Italia, i leghisti, come annunciato alla vigilia, non hanno partecipato. Gli esponenti della Lega Nord nel Consiglio, che si erano opposti alla legge regionale che prevedeva l'esecuzione dell'inno nazionale nella seduta di oggi, sono usciti dal'Aula prima dell'esecuzione patriottica che ha dato il via alla seduta per celebrare il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Per il Carroccio era in Aula solo il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, per svolgere il suo ruolo istituzionale. Gli esponenti della Lega, si sono fermati a prendere un caffè alla buvette.
Un gesto abbastanza prevedibile, quello della Lega già contraria alla festa del 17 marzo, ma che comunque ha creato scalpore prima ancora di venir messo in pratica. Il governatore Roberto Formigoni, come annunciato, era invece in aula, con una spilla con il simbolo 150 sulla giacca. «Settanta secondi di Inno di Mameli non fanno male a nessuno, sono un simbolo importante di quello che siamo», ha commentato, all'uscita dei consiglieri leghisti. «Da lombardi partecipiamo alla festa del tricolore. La Lombardia ha avuto una parte molto grande nella costituzione dell’Unità di Italia, abbiamo dato un contributo di sangue e di ideali e oggi continuiamo ad essere la locomotiva dello sviluppo dell’Italia in Europa e nel mondo».
La Minetti canta l'inno, Boni no
                 
BONI: «IN AULA MA IDEALMENTE FUORI» - Il presidente Boni, presente in aula «suo malgrado», ha poi commentato: «Purtroppo non ho potuto bere il cappuccino con gli altri del mio gruppo. Ero in Aula perché sono il presidente di tutti, ma idealmente non l'ho sentito. L'ho vista come una grossa azione demagogica, come se i problemi dei cittadini lombardi si risolvessero con tutta questa enfasi. Oggi il Paese chiede più sobrietà e non autocelebrazioni di sepolcri imbiancati». «La positività che registro - ha aggiunto ironico Boni - è che Formigoni sarà in Aula da qui a tutto il 2011. Vista infatti l'euforia con la quale ha salutato l'iniziativa di suonare l'Inno sono sicuro che non vorrà perdersene neanche uno» all'inizio di tutte le prossime sedute dell'anno. Il presidente dell'Assemblea lombarda ha criticato anche i 3.500 euro spesi dall'ufficio di presidenza per comprare un migliaio di bandiere tricolori ai cittadini, 490 dei quali sono stati però dati ai consiglieri regionali. Boni ha infine dato ordine ai commessi di evitare che durante l'esecuzione dell'Inno venissero sventolati Tricolori. «Queste cose - ha ribadito - vanno fatte con sobrietà e solennità nel rispetto di tutti, non come se fossimo una squadra contro l'altra».

BUFERA SUI LEGHISTI - «Penso che il miglior modo per onorare le istituzioni sia lavorare nell'interesse dei lombardi». Così il vicepresidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, mentre sui leghisti si scatena la bufera delle polemiche. «È gravissimo che i consiglieri regionali lombardi della Lega siano usciti oggi durante l'esecuzione dell'inno di Mameli. È un vero e proprio schiaffo al Paese. Se non si sentono italiani si dimettano e rifiutino il lauto stipendio che gli arriva puntuale a fine mese», afferma il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. «Chi non riconosce lo Stato che governa - afferma in una nota Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Pd - dovrebbe trarne le conseguenze. Non si può essere ministri, governatori, sindaci, assessori, consiglieri di un esecutivo nazionale, di una regione, di una provincia e di una città se non si approva l'ordinamento dal quale queste articolazioni discendono. Dal canto suo Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI-Federazione della sinistra, ritiene «intollerabile che i consiglieri regionali lombardi della Lega siano usciti oggi durante l'esecuzione dell'inno di Mameli. I leghisti che fanno parte del governo o si dissociano pubblicamente da quanto fatto dai loro colleghi di partito a Milano o escano immediatamente dal governo nazionale della Repubblica italiana, che come recita la Costituzione è una e indivisibile, e sulla quale hanno giurato prima di fare i ministri. La Lega è secessionista. Chi non lo ha ancora capito continua a fare del male al Paese e alla sua unità, che ipocritamente festeggia ma che nei fatti calpesta ogni giorno».

LA RUSSA: «VIGLIACCHI» - Dura presa di posizione dell'assessore lombardo alla Sicurezza e coordinatore provinciale milanese del Pdl, Romano La Russa, contro la decisione leghista di disertare l'aula. «Oggi è una data importante e significativa per la nostra regione, giorno di gioia e di orgoglio, ma per qualcuno è anche la più triste della vita politica lombarda - sostiene il fratello di Ignazio La Russa, in una nota - Totale disprezzo per il gesto inqualificabile di quei consiglieri che si sono rifiutati di entrare in aula durante l'esecuzione dell'inno nazionale».

TONI DA REPUBBLICA DI SALÒ - «Chi non rende onore alla propria bandiera - continua - al proprio inno e alla Patria non può che essere definito vigliacco e la sua esistenza meschina». «Pensavo che gli insulti oggi non fossero contemplati e invece le parole di Romano La Russa si addicono di più alla Repubblica di Salò che all’Italia», ha detto il Vicepresidente e Assessore all’Industria e Artigianato Andrea Gibelli in merito alle dichiarazioni di La Russa. «Mi auguro - ha continuato Gibelli - che in futuro torni il sereno perchè non vorrei che i nostalgici passassero alle vie di fatto: in quel caso ci comporteremo di conseguenza».

Redazione online
15 marzo 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Offline diamante

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Re:INNO DI MAMELI - ALTO ADIGE
« Risposta #3 il: Marzo 15, 2011, 14:34:47 pm »
BOLZANO – L’inno di Mameli prima delle partite di calcio? ”Non se ne parla nemmeno”.
Lo dice il governatore Svp dell’Alto Adige, Luis Durnwalder, rispondendo al giornale Dolomiten, che gli chiede di prendere posizione su una disposizione del Coni che prevede l’inno prima dell’inizio di tutte le partite di calcio nel weekend in occasione dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia.

Durnwalder spiega che la Provincia ha competenza primaria sul settore dello sport, quindi la disposizione del Coni non sara’ applicata.

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Però i soldini elargiti dal CONI se li prendono.

Meno male che il 17 marzo si festeggia l'unità d'Italia, ma non per gli abitanti del Trentino Alto Adige.
 :o :o :oL'Italia c'è, mancano gli italiani :-X :-X :-X                     :'( :'( :'(
Ciao

Offline ramato

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Re:INNO DI MAMELI - ALTO ADIGE
« Risposta #4 il: Marzo 15, 2011, 16:20:23 pm »

Meno male che il 17 marzo si festeggia l'unità d'Italia, ma non per gli abitanti del Trentino Alto Adige.
 :o :o :oL'Italia c'è, mancano gli italiani :-X :-X :-X                     :'( :'( :'(
Ciao

Lo sai che inAlto Adige c'è una componente di italianie di linga italiana  ?????? ..... mi risulta che anche la lega (parliamo di Lombardia) non voleva partecipare e NON parteciperà ai festeggiamenti ..... però i soldi li prendono !!!!!!!
.... azz !!! chissà se Obrist è arrivato anche in Lombardia ........ aiuto l' Alto Adige ci sta invadendo, tra meno di 10 anni parleremo tutti il tedesco  :P