Il Rappresentante politico è il Presidente e, secondo me, era lui che doveva sottoscrivere il comunicato. :o :o
CC:
Oggetto: Inno Nazionale
Egregi Presidenti,
al fine di dare lustro alla celebrazione dei 150 anni dell`unità d`Italia e del Tiro a Segno, si invita, nel caso di manifestazioni organizzate in questo fine settimana, ad aprire le stesse suonando l`inno d`Italia.
A tal fine, si informa che il nostro inno nazionale è rintracciabile nei siti del Ministero della Difesa (www.esercito.difesa.it sotto la voce "i simboli") e della Presidenza della Repubblica (www.quirinale.it sotto la voce "i simboli della Repubblica").
Un cordiale saluto
Maurizio Leone
Segretario Generale UITS
Governatore dell’Alto Adige contrario all’iniziativa del Coni
BOLZANO – L’inno di Mameli prima delle partite di calcio? ”Non se ne parla nemmeno”.
Lo dice il governatore Svp dell’Alto Adige, Luis Durnwalder, rispondendo al giornale Dolomiten, che gli chiede di prendere posizione su una disposizione del Coni che prevede l’inno prima dell’inizio di tutte le partite di calcio nel weekend in occasione dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia.
Durnwalder spiega che la Provincia ha competenza primaria sul settore dello sport, quindi la disposizione del Coni non sara’ applicata.
Il Naturno fa retromarcia: niente inno
BOLZANO. Marcia indietro, all’ultimo momento, del presidente del Naturno Dietmar Hofer: fino a pochi minuti prima della partita con il Comano era deciso a mantenere la promessa di far suonare l’Inno d’Italia. Poi però le pressioni, unite alla preoccupazione di essere una mosca bianca tra i presidenti delle squadre sudtirolesi, hanno prevalso su qualsiasi altra considerazione. Hofer è sceso in campo, ha parlato con l’arbitro e ha chiesto se c’era il rischio di eventuali conseguenze sportive per il mancato rispetto dell’invito arrivato dal presidente del Coni.
La risposta è stata negativa: «Nessun problema pratico, solo una segnalazione al Coni». E allora fischio d’inizio senza Inno. Per quanto riguarda gli altri avvenimenti sportivi di ieri c’è da registrare – com’era prevedibile anche dopo la dura presa di posizione del presidente della Provincia Luis Durnwalder – una situazione a macchia di leopardo. Sul campo del Druso sono risuonate le note dell’Inno, dove ha giocato il Bolzano contro la Rotaliana. Mentre in altri campi, soprattutto nelle valli ma non solo – è successo anche a Frangarto che ospitava i Piani – non è stato recepito l’invito del Coni.
Inizio in musica invece, per ricordare i 150 anni d’Italia, per la squadra di calcio A5 di Bolzano che ha giocato al palazzetto di via Roen. Niente inno per il Neruda, squadra di pallavolo femminile di Bronzolo. In questo caso però non si è trattato di una scelta politica ma tecnica, in quanto non c’è l’impianto. La cosa, forse più singolare, a Bressanone, dove sabato c’era una gara di ballo sportivo: è suonato l’Inno, metà pubblico si è alzato in piedi, l’altra è rimasta seduta. Karl Rungger, presidente del Comitato della Federcalcio, a chi gli chiede di fare un bilancio della giornata, risponde infastidito: «Lasciamo perdere. Noi facciamo calcio non politica. Non sono certo andato a controllare se tutte le squadre hanno o non hanno suonato l’Inno di Mameli. Chi l’ha voluto, l’ha fatto. Gli altri no». (an.ma)
ALTOADIGE
Il Rappresentante politico è il Presidente e, secondo me, era lui che doveva sottoscrivere il comunicato. :o :o
Figuriamoci se non ti andava bene !!!!!! .......prossima volta lo facciamo scrivere al Papa ;D ;D ;D