Non se ne può più!!!
Ogni anno, in occasione del rinnovo delle iscrizioni, capita di riscontrare il peggiore degli atteggiamenti "padronali" ed "epurativi" di certi presidenti di sezione, i quali provano a rifiutare, con scuse banali, il rinnovo a soci già iscritti, solo perché "antipatici" o "non graditi" soprattutto quando questi ultimi fanno troppe domande sulla conduzione della sezione.
Ebbene occorre ricordare che secondo le norme del Codice Civile (questo sconosciuto!!!) una volta iscritti a un'associazione di persone (qualunque sia la sua natura, culturale, sportiva, ecc...), se ne esce solo per: scioglimento dell'associaizone, dimissioni volontarie, morte oppure per radiazione approvata dall'assemblea dei soci.
Di fatto il rinnovo con il relativo versamento della quota annuale stabilita da statuto è solo l'aspetto patrimoniale e formale per poter godere dei diritti sociali (voto attivo e passivo) e vivere l'associazione tramite le attività previste da statuto.
Pertanto, a un socio che non si sia macchiato di colpe così gravi da non essere più compatibile con i requisiti previsti da statuto, non può essere negato il diritto di rinnovo che si concretizza unicamente con il versamento della quota dovuta ed eventuale autocertificazione che requisiti e dati forniti all'atto dell'iscrizione non sono mutati.
Ogni associazione deve mantenere aggiornato il registro dei soci (o iscritti), segnando opportunamente coloro che risultano in regola con il versamento la quota, ovvero per sapere in ogni momento dell'anno chi gode dei i diritti (e doveri) sociali.
L'alienazione dal registro soci è atto che deve essere normato da statuto, e come già detto può avvenire solo per dimissioni volontarie, morte o radiazione.
Non è sufficiente l'omesso versamento della quota per vedersi cancellati dal registro soci, o quanto meno occorre che trascorra un lasso di tempo congruo e ragionevole, di almeno 12 mesi, perché altrimenti invece di rinnovo bisognerebbe parlare di iscrizione ex-novo ogni anno, con tutto ciò che comporta una nuova iscrizione, compresa una nuova annotazione della stessa persona come nuovo socio, e quindi l'assegnazione di un nuovo identificativo progressivo, all'interno del registro soci, e la cosa di per sé sarebbe quanto meno illogica e assurda... infatti chi è già a libro soci semplicemente rinnova la facoltà di esercitare i propri diritti.
Il diritto di rinnovo è esercitabile in qualunque momento fin tanto che una persona risulta presente nel registro soci, anche appunto nel caso in cui la quota non venga versata per anni, fatte salve disposizioni particolari previste da statuto le quali comunque non possono travalicare la legge.
In un'associazione sportiva, affiliata a una federazione CONI, le cose si fanno anche più complesse perché la pratica dello sport è un diritto sancito per legge, il quale se praticato a livello agonistico introduce anche il vincolo di tesseramento alla federazione per poter partecipare alle competizioni ufficiali indette dalla stessa.
Quindi negare il rinnovo dell'iscrizione all'associazione ed eventualmente, o conseguentemente, il tesseramento presso una o più federazioni sportive o enti di promozione, se non vi sono adeguati, validi e solidi motivi è semplicemente una violazione dello statuto, un vero e proprio abuso di potere!
E gli abusi sull'applicazione dello statuo a danni di un socio, andrebbero puniti in modo esemplare affinché non si ripetano, allo stesso modo in cui si puniscono doping e scommesse.
In ambito TSN/UITS, casi di questo tipo ne sono capitati e ancora ne capitano, e spesso sono stati motivo di comminazione di sanzioni disciplinari a carico dei dirigenti che hanno compiuto tale abuso, perché deve essere chiaro che di abuso di tratta, ma nonostante ciò ancora c'è chi pensa di poter gestire una sezione (associazione sportiva) come se fosse un impresa privata, credendo di avere poteri infiniti come un "padrone", ma non è così.
Tra chi abusa del proprio ruolo e pensa di essere padrone o comandante in capo, c'è anche chi si riempie la bocca di termini come "democraticità"... si andassero costoro a leggere il vocabolario per comprendere almeno il significato della parola "DEMOCRAZIA", e intanto che ci sono si guardassero anche il significato di "GIUSTIZIA" e "TRASPARENZA".