Autore Topic: TSN ROVERETO (TN)  (Letto 4055 volte)

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Offline gianvi

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Re:TSN ROVERETO (TN)
« Risposta #10 il: Settembre 06, 2013, 00:02:13 am »
Citazione
peccato che nelle sezioni i primi a storcere il naso siano proprio gli istruttori (o la vecchia leva di istruttori/presidenti) che purtroppo sono convinti che noi (TSN) gli si debba insegnare solo a caricare, scaricare in sicurezza e centrare la sagoma a qualche metro di distanza...

l'evoluzione delle sezioni in luoghi dove di fa anche formazione tattico difensiva, non necessariamente con armi da fuoco, sarebbe un salto di qualità notevole... ovviamente poi ci vorrebbero anche i formatori adeguati da pescare possibilmente tra le forze dell'ordine e/o reparti militari
certi "giochini"per qualcuno possono rappresentare una perdita di tempo energie e incassi che si andrebbero ad affiancare al dispendio di soldi prodotto dall'attività sportiva ;D ;D ;D
volete mettere far tirare cinquanta colpi su un foglio a sette metri ed incassare il guzzoletto? tempo speso?nel peggiore dei casi una mezzora ;)

Offline pierpu

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Re:TSN ROVERETO (TN)
« Risposta #11 il: Settembre 06, 2013, 10:02:04 am »

dal mio punto di vista ce ne vorrebbe almeno un per sezione di questi soggetti, non è cosa facile ma nemmeno impossibile, e comunque, con tutto il rispetto non possono essere "civili" senza esperienza operativa in forze dell'ordine e/o corpi militari operativi

sarà una mia tara, ma a mio avviso un istruttore deve necessariamente aver provato sulla pelle quello che deve trasmettere ai suoi allievi, quanto quella paura dell'ignoto che genera quella scarica dell'adrenalina che spesso se gestita a modo diventa un salvavita in situazioni di pericolo imminente e/o attuale

il civile può essere un ottimo istruttore di tecnica di tiro e maneggio
condivido in parte: certi civili hanno esperienze mooolto superiori a quasi tutti gli appartenenti alle FF.PP.: di fronte al pericolo saprebbero reagire al meglio (c.d. proactive reaction) rispetto alla reazione scomposta di "tanti in divisa".
il tuo dire, che ripeto in parte condivido, è un pò come dire che per essere un buon medico occorre essere stati malati della malattia per poter curarla bene.
quanti gunfight secondo te dovrebbe aver passato un buon istruttore come tu lo immagini per poter ben insegnare?
pensi che un anziano operatore delle FF.PP. che si trovi sotto il fuoco non abbia più paura?
quell'esperienza non si acquisisce mai abbastanza e ci rende ogni volta allievi: leggi "On Combat" di Dave Grossman per sapere "cosa accade quando accade" nel corpo umano...
e ogni volta accade di nuovo, come mi confermava un amico, veterano istruttore sniper del GIS
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Offline gunny

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Re:TSN ROVERETO (TN)
« Risposta #12 il: Settembre 06, 2013, 12:12:02 pm »
condivido in pieno il tuo ragionamento e provo a spiegarmi meglio, forse quello che volevo esprimere non è così semplice e nemmeno è possibile ridurlo a qualche riga scritta

dal punto di vista tecnico, quello che sostieni è vero. Spesso ci sono operatori di polizia (locale, dello stato, carabinieri e pure militari scafati) che probabilmente si troverebbero in seria difficoltà se mai dovessero veramente utilizzare la loro arma, li vediamo talvolta in poligono faticare nell'attingere un pezzo di carta a 7/10 metri... figuriamoci cosa può accadere quando l'adrenalina ti sconvolge l'organismo... possono diventare dei "Rambo" oppure pisciarsi addosso...

è altrettanto vero che ci sono "civili" che invece, pur senza essere campioni di tiro dinamico e pur senza preparazione "militare" alle spalle, riuscirebbero a gestire un conflitto a fuoco egregiamente

qui si scende sul piano di qualità soggettive come l'autocontrollo e la capacità di analisi della situazione che difficilmente si imparano a "scuola", chi ha vissuto sulla propria pelle uno scontro armato o situazioni dove non si è sparato ma ci si è andati molto vicini (a me è capitato), certamente può trasmettere qualcosa in più ai propri interlocutori, chi ha provato certe sensazioni e le ha poi elaborate e valutare a mente fredda probabilmente può avere una marcia in più. E' vero che non è detto debba trattarsi necessariamente di un poliziotto o un militare, ma a questi soggetti l'impiego operativo dell'arma è certamente molto più probabile e frequente rispetto a un civile, quindi è più facile che in quel bacino si siano persone che abbiano vissuto qualche esperienza reale propedeutica a far si che la loro azione formativa possa risultare più completa e credibile

la paura, che fa rilasciare l'adrenalina nell'organismo umano, è il meccanismo di autotutela e difesa naturale di qualunque individuo, ci può dare la forza per agire e attaccare, per scappare oppure ai più fortunati per gestire e controllare la situazione, anche solo sentirle raccontare certe cose (da chi le ha vissute realmente) può essere fonte di apprendimento

la realtà è una cosa, la formazione un'altra... ci sono "civili" (anche di mia conoscenza) che potrebbero meritarsi senza alcun dubbio una laurea honoris causa sul conoscenza, maneggio e impiego delle armi a fuoco, persone la cui passione per le armi va ben oltre l'immaginabile e che qualunque cosa metti loro in mano lo sfruttano al meglio (anche come risultati in sagoma ben oltre i 7/10 metri), spesso questa passione è contagiosa (in senso positivo) e stimola la curiosità e l'apprezzamento (ammirazione, quindi fiducia) dell'interlocutore... purtroppo tale risultato a volte lo ottengono anche i "fanfaroni" e i "ciarlatani"...

chiaramente la preparazione di base (e avanzata) sull'uso e il maneggio dell'arma, compresa la conoscenza tecnica del mezzo, visto che capita di vedere obbligati che non sanno nemmeno smontarsi e pulirsi l'arma, è il minimo sindacale da richiedere (pretendere?) a chi per lavoro porta un'arma dalla GPG al vigile urbano fino all'agente di PS.
Su questo aspetto le amministrazioni e le sezioni TSN dovrebbero investire perché questo è il vero servizio di utilità pubblica

l'esempio che tu hai fatto Pierpu, quello del medico, mi ha fatto tornare alla mente il caso di un mio conoscente, ottima persona e stimato chirurgo, che ha sottovalutato i sintomi di un infarto e ora non è più con noi... poi però ci sono anche gli ipocondriaci... noi (sezioni TSN) potremmo cercare di fare uno sforzo per ricercare il giusto "mezzo" per trovare soluzioni praticabili e sopratutto utili che abbiano senso compiuto rivolte agli obbligati ma anche ai volontari, con l'obiettivo ultimo di diffondere quanto più possibile un uso legittimo, cosciente e responsabile delle armi...

in questo caso vale il detto: "se lo conosci non ti uccide..." la formazione continua è il mezzo più efficace per prevenire e ridurre qualunque incidente di sorta, se fossi nei panni del legislatore proporrei una legge che preveda formazione e frequenza periodica delle linee di tiro a tutti i possessori di armi (a fuoco) e/o licenze di polizia a qualunque titolo proprio perché la detenzione non esclude un eventuale impiego, quindi una responsabilità oggettiva nei confronti di terzi e della società
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a brusa suta l' Susa

Offline pierpu

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Re:TSN ROVERETO (TN)
« Risposta #13 il: Settembre 06, 2013, 13:41:42 pm »
ottimo.
indubbiamente è preferibile un docente che abbia quanto più curriculum possibile (un istruttore che fa, chessò, il barbiere e non ha mai neanche portato addosso un'arma, certo parte in salita agli occhi dell'utenza: "vuoi insegnarmi come comportarmi in pattuglia se neanche hai mai fatto pattuglia?"), ma è anche vero che, (come sa chi sia caratterizzato da onestà intellettuale ed esperienza globale di tali materie) che non c'è la tecnica A che andrà bene nel caso che C faccia X ed allora si verificherà M: nell'ambito istituzionale considerato come addestrativo val bene insegnare a pescare più che dare un pesce.
insegnare un metodo di base che consenta di "tornare a casa con tanti buchi in corpo quante ne avevamo quando siamo usciti" si dovrebbe, perché tanto la componente fortuna, sebbene in parte minima se uno sia ben addestrato, ci sarà sempre. e quella mette al pari Rambo e il bibliotecario.
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