http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2014/06/28/news/poligono-di-tiro-stop-al-progetto-1.9506584Poligono di tiro, stop al progetto
Mancano i soldi: la Provincia revoca la gara per l’impianto previsto tra i meleti a Maia Bassa
28 giugno 2014
MERANO. A un passo dall'assegnazione del bando d'appalto per la costruzione delle opere edili, il progetto di costruire un nuovo sontuoso poligono di tiro tra i campi di mele di Maia Bassa torna nel cassetto. La stazione appaltante provinciale l'altro giorno, dopo aver addirittura ricevuto le offerte di ben 6 imprese di costruzioni, disponibili a effettuare i lavori, ha emesso un provvedimento di revoca della gara. Il motivo è semplice, forse il più semplice di tutti. Per costruire quel poligono la giunta provinciale non ha i soldi.
Tradotto il presidente Kompatscher in prima persona cancella un progetto fortemente sostenuto dal suo predecessore Luis Durnwalder. Di questi tempi meglio impegnare quattrini, quei pochi che ci sono, in opere di interesse pubblico come strade, ospedali o scuole piuttosto che in un poligono destinato a una elite di cacciatori e per le esercitazioni delle forze dell'ordine. Un campo di tiro coperto per il quale non si era badato a spese in fase progettuale, una cattedrale tra i meli di Maia Bassa, un mega impianto da 4,7 milioni di euro, disegnato su due piani e capace di ospitare diverse piste di tiro a seconda delle specialità e delle armi, ma addirittura tribune per spettatori, spazi per il tiro al cinghiale o alla lepre mobile, aula d'esami e, per non farsi mancare nulla, anche una sala esposizione per il museo dei cacciatori.
La revoca del finanziamento (per il primo lotto il prezzo indicato a base d'asta era fissato in 1,99 milioni di euro) è stata decisa nelle scorse settimane dalla giunta provinciale e alla stazione appaltante non è rimasto che procedere con la revoca causa il venir meno del finanziamento. Non si tratta, spiegano all'Agenzia provinciale per le foreste e il demanio, di una cancellazione totale dell'investimento, ma di uno stralcio parziale. A restare con un palmo di naso, ci sono diverse categorie coinvolte nel progetto. Per prime le sei aziende che nelle scorse settimane avevano presentato la loro offerta: sono le ditte Bettiol srl, Ices srl, Bordignon srl, Iobstraibizer srl, Beton Costruzioni spa e Tiefbau & Transporten Gmbh. Ma a restare a bocca aperta è anche la potente lobby dei cacciatori, che già assaporavano di poter usare entro il 2016 il nuovo impianto. Incerta diventa ora anche la posizione del Comune di Merano, visto che senza il nuovo poligono in fondo a via Rabbiosi, dovrà essere per forza di cose tenuto in vita il campo di tiro al coperto in via Castel Gatto. Una struttura e un'area questa che la giunta Januth ha deciso di acquistare (la prima rata da 400 mila euro del pagamento in 4 anni è già stata bonificata) per posizionare tra l'altro il nuovo campo da calcio del Maia Alta, che nei piani del centro sperimentale di Laimburg sarà sfrattato per consentire l'ampliamento del parcheggio per i visitatori dei giardini di castel Trauttmansdorff. Il progetto per il nuovo poligono per gare nazionali e internazionali di tiro sportivo e venatorio all'ex scalo merci prevedeva uno sviluppo su due piani, uno interrato. Dentro la struttura avrebbe dovuto esserci spazio anche per il museo del cacciatore e un appartamento per il custode.
Nei piani il poligono avrebbe dovuto avere a disposizione quattro stand: da dieci metri per il tiro ad aria compressa, da 25 metri per la pistola automatica, da 50 metri per i calibro 22 e da 100 metri per il fucile da caccia. Lo spazio più ampio era riservato al calibro 22, stand da oltre 1.700 metri quadrati nel quale avrebbero potuto sparare in contemporanea fino a 10/12 tiratori. Ogni stand prevedeva tribune o comunque uno spazio riservato agli spettatori. Nell'edificio il progetto prevedeva anche un bar, un foyer e persino un'aula per gli esami di caccia da 90 metri quadrati. Poi un’armeria, alcuni uffici tra i quali quello della direzione gara.
La nuova palazzina avrebbe dovuto occupare oltre la metà dello spazio che fino a un paio d'anni fa era occupato dal campo da cross. Lungo la ferrovia e l'Adige inoltre era prevista la costruzione di una quindicina di posti auto.
La crisi si sente anche in alto adige.
La politica del trentennio (1980 -2010) s'è mangiata mezza....l'intera penisola.