Ecco come promesso l'articolo uscito ad agosto:
TIRO A SEGNO, Bicocchi si defila dopo 26 anni, tocca a Stecconi Bortolani
Lo storico presidente della sezione di Parma traccia il suo bilancio
di Giancarlo Ceci
Cambio al vertice nella Sezione di Parma del Tiro a Segno Nazionale: Arnaldo Bicocchi dopo più di un quarto di secolo d'attività dirigenziale,
esattamente ventitre anni da presidente e tre come vice, ha deciso di lasciare la massima carica della società di via Reggio per assumere un ruolo più defilato.
Una scelta che ha così spiegato: "premesso che non voglio essere e sono contrario ai presidenti a vita, ho preso questa decisione non a causa dell'età, che implacabilmente avanza, o per altri impegni ma perché credo nel cambiamento e come già già tante volte in passato, praticamente a ogni elezione, ho chiesto di passare la mano e lasciare la presidenza dell'associazione a più giovani ma non si era proposto nessuno che volesse assumere il comando di un sodalizio che, negli anni, ha visto progressivamente aumentare il numero dei soci che ora sono più di 1500"
"Dopo le ultime elezioni - prosegue Bicocchi - per la prima volta, sono stati votati molti nuovi dirigenti, giovani intenzionati a far bene che vogliono impegnarsi in questa società che, oltre a quello sportivo, ha compiti istituzionali importanti come il rilascio dell'abilitazione al uso e maneggio delle armi e consentire l'addestramento di chi presta servizio armato. Per questo abbiamo realizzato, compiendo un notevole sforzo finanziario, un simulatore di tiro avanzato interattivo dell'ultima generazione, ristrutturato e portato alla massima categoria uno stando di tiro che consente l'utilizzo di qualsiasi tipo di arma e, il particolare, realizzato un nuovo poligono a cento metri, utilizzabile anche a cinquanta, con venti linee di tiro che è il più grande in Italia.
Adesso quest'avvicendamento è avvenuto e il consiglio, preso atto della mia volontà ha eletto un nuovo presidente, un quarantenne iscritto al tiro a segno dagli anni novanta, Giorgio Stecconi Bortolani che ora ricopre la carica che comporta tanto impegno e ha l'onere e l'onore di guidare un sodalizio, fondato e inaugurato nel 1862 da Giuseppe Garibaldi, che può quindi vantare oltre centocinquanta anni di storia e l'invidiabile titolo di essere stata la prima, quindi è la più vecchia, associazione sportiva di Parma e provincia."
"Non solo per questo - ha ricordato il dirigente che come tiratore agonista ha vinto, più volte, titoli italiani a squadre - ha ricevuto il premio Sant'Ilario dal comune di Parma e ottenuto la massima onorificenza sportiva italiana e, con orgoglio, sottolineo che per me è stato un onore nel 2014 a Roma, nel salone del Coni, ritirare a nome della società dal presidente del Consiglio, il Collare d'Oro, riconoscimento che il Comitato Olimpico Nazionale assegna solo a società che, oltre ad aver ottenuto importanti risultati e svolto una continua e meritoria attività, hanno più di cento anni di storia. Comunque non ho abbandonato completamente il tiro a segno - ha concluso Bicocchi che è stato premiato dal Coni ci la stella d'argento - e il mio è un distacco parziale: rimango come consigliere non solo perché amo questo sport e sono affezionato a una società e a un ambiente che ha costituito un'importante parte della mia vita, mi sono avvicinato al tiro a segno negli anni sessanta e poi iscritto nel 1967, ma anche per le insistenze di chi mi ha sostituito che vuole poter contare sulla mia esperienza".
Questo autoincesante articolo, pubblicato sul quotidiano locale qualche mese fa, molto probabilmente grazie alla benevolenza e buona fede di un amico giornalista che evidentemente gli ha creduto sulla parola senza i debiti riscontri, sembra un coacervo di volute e premeditate inesattezze, raccontate con la lucida consapevolezza che il lettore non andrà mai a riscontrare la fonte e la realtà su quanto accaduto con le elezioni del 2018 e ciò che ne ha determinato l'anticipazione rispetto la scadenza naturale.
Evidentemente, nonostante i tanti anni di esperienza, capelli bianchi e un età nella quale godersi la pensione in salute, dovrebbe essere prioritario, c'è chi preferisce fare il cantastorie alterando a proprio piacimento i fatti per risultare santo tra santi.
Ma veniamo all'elencazione delle innumerevoli inesattezze riscontrate:
1a inesattezza)Bicocchi non ha scelto di lasciare la carica, semplicemente non poteva più essere il presidente per statuto!
Infatti il nuovo statuto, approvato all'unanimità dei soci nel gennaio 2017, ha introdotto il limite dei mandati per il presidente. Come sappiano nelle sezioni l'elezione del presidente è indiretta, ovvero i soci eleggono i consiglieri che a loro volta nominano il presidente. Tale nomina, a maggioranza può avvenire per due volte, e per una terza se i consiglieri votano all'unanimità.
Questo vincolo è stato introdotto e voluto fortemente dalla maggioranza del consiglio eletto nel 2014, in carica fino a giugno 2018.
Bicocchi, avendo ricoperto la carica per ben 6 mandati, non avrebbe potuto essere il presidente nemmeno fosse stato l'unico disponibile.
2a inesattezza)Chi ha assistito ad almeno 2 elezioni come candidato ed eletto, in particolare per i mandati 2010-2014 e 2014-2018, può confermare che anziché fare un passo indietro, Bicocchi si è sempre proposto come disponibile a ricoprire la carica. Nel 2014 disse che quella sarebbe stata l'ultima volta in consiglio, questa tesi l'ha sostenuta almeno fino a fine 2017 addirittura dichiarandolo in pubblico alla cena sociale, per poi rimangiarsi la parola nel 2018 ricandidandosi e guidando una squadra di fedelissimi in contrapposizione ai 5 consiglieri uscenti divenuti improvvisamente suoi avversari in quanto ebbero l'ardire di metterlo in minoranza diverse volte durante il mandato... il cambiamento era la sua più grande paura sopratutto per il rischio di cadere nell'oblio e/o rischiare che saltasse qualche altarino...
3a inesattezza)I soci, tra volontari e obbligati sono si cresciuti negli ultimi anni, ma negli anni novanta, quando Bicocchi divenne presidente erano oltre 2000, ma negli anni a seguire c'è stato un crescente declino e diaspora verso altre sezioni tanto che nel 2010 si è toccato il minimo con meno di 1000 dei quali poco più di 500 i volontari.
4a inesattezza)Nelle ultime elezioni sono stati eletti 3 nuovi consiglieri alla prima esperienza, ma di giovani se parliamo di under 50 (e già questo è tutto dire), se ne conta solo uno, mentre nel precedente consiglio erano 4 su 7, evidentemente troppi e troppo intraprendenti... un pericolo!
Comunque anche nelle elezioni precedenti furono elette 3 nuove persone alla prima esperienza. Evidentemente il concetto di giovinezza è alquanto relativo, così come la capacità di valutare i fatti con la dovuta obiettività.
5a inesattezza)Il consiglio attuale non ha affatto tenuto conto della scelta di Bicocchi, tant'è vero che proprio in ragione del fatto che egli non avrebbe potuto fare il presidente, in fase di campagna elettorale furono indicati due altri due nomi della sua cordata come probabili presidenti. E poi appunto è diventato presidente Stecconi Bortolani, nonostante avesse preso meno voti dell'altro; quest'ultimo seppur iscritto da vent'anni in sezione, non si è mai interessato della gestione della sezione quindi non ha maturato alcuna esperienza specifica, coinvolto e convinto proprio da Bicocchi il quale è riuscito nella sua opera di convincimento dei suoi accoliti dipingendosi vittima dei "cattivi" consiglieri uscenti.
6a inesattezza)Il distacco non c'è mai stato, infatti l'attaccamento alla poltrona è talmente forte da arrivare a mistificare la realtà, siamo pronti a scommettere che lo vedremo candidato anche nel 2022!!!
Qualcuno potrà chiedersi come mai l'articolo viene pubblicato solo ora... tranquilli, a tutto c'è un perché!!!
Ma che dire d'altro... nulla, solo una domanda: che fine hanno fatto la decenza e l'onestà intellettuale?