Allibisco nel leggere queste "corbellerie", da anni seguo il tiro a segno disabili come tecnico sezionale e consigliere sezionale e in tale veste ho girato l'Europa accompagnando tiratori paralimpici di livello internazionale, a parte le troppe barriere architettoniche nei poligoni che ormai sono un'esclusiva tutta italiana, i tiratori disabili si sono saputi adattare a tutte le situazioni, anche le più scomode, forti delle difficoltà che quotidianamente debbono affrontare, chiedono solo la possibilità di "esserci”. Armando Masiero, che se ricordo bene ha partecipato alle Paralimpiadi di Sydney ed è stato anche medaglia d’argento ad un campionato europeo e che sicuramente in carriera ne ha viste di tutti i colori, potrebbe avere in tasca la soluzione del problema, basterebbe ascoltare e usare un minimo di buonsenso ed elasticità, non mi sembra occorrano particolari normative o speciali autorizzazioni per un disabile che voglia cimentarsi nei 50 metri a terra.