Autore Topic: NOTIZIE DAL VENETO - TSN ZEVIO  (Letto 1364 volte)

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Offline VENDETTA

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NOTIZIE DAL VENETO - TSN ZEVIO
« il: Gennaio 07, 2014, 13:39:01 pm »
http://www.larena.it/stories/Provincia/616866_i_tiratori_bloccano_il_poligono/


I tiratori bloccano il poligono
Riuscirà il Comune ad annettersi l'area del tiro a segno di via Vittorio Veneto (12 mila metri quadrati nel cuore del capoluogo)? Oppure ancora una volta farà retromarcia? L'interrogativo circola in paese dopo l'annuncio dal sindaco Diego Ruzza e dall'assessore ai Lavori pubblici Michele Caneva, che danno l'operazione come fattibile. Ma, come recita il proverbio, tra il dire e il fare potrebbe esserci di mezzo il mare. A prima vista l'acquisizione del poligono gestito dalla sezione di Zevio del «Tiro a segno» nazionale, e della retrostante area, può apparire un «affare» per il Comune. Il decreto governativo «Del fare» che semplifica la normativa sul trasferimento di proprietà statali agli enti locali, prevede infatti cessioni gratuite. Solo nel caso l'assegnatario venda, questi è tenuto a versare allo Stato il 25 per cento di quanto percepito.
Ma l'iniziativa della giunta Ruzza potrebbe arenarsi laddove si sono infrante le speranze delle precedenti amministrazioni Tezza e Lorenzoni. Vale a dire, sulla condizione sine qua non posta dai militari e dai tiratori di precisione, di disporre di un nuovo tiro a segno ancora prima che l'attuale sia dismesso. Secondo indiscrezioni, l'operazione richiederebbe la spesa di due milioni di euro. Cifra che appare inconciliabile con il Patto di stabilità cui sono tenuti gli enti locali. Sarà percorribile l'idea di un partenariato con privati abbozzata da Ruzza e Caneva per aggirare l'ostacolo?
Se il Comune raggiungesse l'obiettivo, avrebbe tre anni di tempo per decidere se vendere del tutto o in parte l'area del tiro a segno su cui sorgono anche quattro capannoni, ora vuoti ma fino a pochi anni fa usati per ospitare le strutture del ponte di barche allestito sull'Adige, in località Giaron, durante l'ultima guerra.
L'attuale poligono fu inaugurato il 27 settembre del 1905. Si poteva sparare con pistole e fucili. I maggiori risultati sportivi furono conseguiti durante il Ventennio dai «fucilieri del Duce», artefici delle eccellenti prestazioni personaggi che hanno lasciato il segno nella storia del paese: il professor Attilio Todeschini, Emilio Busti, Aldo Rossi.
Dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, il tiro a segno cadde nell'oblio. Il complesso resuscitò negli Anni '80 grazie a Dario Sinibaldi e ad altri patiti del tiro di precisione: tapparono le «falle» della struttura e iniziarono a metterla a norma ma solo per il tiro con pistola. La zona intorno, fino ad allora coltivata, aggiungeva una lottizzazione dopo l'altra. In fondo alla proprietà c'è ancora il terrapieno in cui si conficcavano le pallottole dei fucilieri. Densamente popolato da acacie, i bambini vi costruiscono capanne e le chiome degli alberi ospitano una comunità di rapaci. In paese il terrapieno è divenuto famoso come «la collina della civette». P.T.