Vi chiedo scusa se intervengo in un topic che vorrebbe la -sola- presenza di utenti esperti della materia.
Chi interviene all'interno di una discussione dovrebbe recare un contributo.
Io non sono in grado di farlo.
Devo purtroppo ammettere che più leggo i vostri interventi (dai quali emerge tutta la passione, l'esperienza, l'amarezza, la conoscenza del mondo UITS/TSN) meno ci capisco.
Buongiorno Vincenzo,
innanzi tutto ti ringrazio per il tuo contributo, veramente molto interessante ed azzeccato.
Non ti devi scusare di nulla, nessuno ha mai detto o scritto che per contribuire bisogna essere esperti.
Se per caso fosse passato un messaggio del genere nei miei scritti chiedo scusa ma non intendevo assolutamente prevenire alcun contributo o intervento.
Semmai ho voluto mettere l'accento sul fatto che la situazione di una singola sezione non sarà mai rappresentativa dell'universo mondo delle altre, né di come è o dovrebbe essere UITS, per esperienze e vissuti di singole realtà. Purtroppo tra le sezioni c'è poca o scarsa comunicazione e UITS non è affatto un collettore di esperienze e condivisione delle problematiche.
Io non ho conoscenza delle regole che vigono in materia.
Ho frequentato alcune sezioni ma non posso dire di conoscerne le dinamiche.
Tuttavia, dopo tanti anni di frequentazione da tiratore della domenica, di una ho visto i frutti che, alla fine, si sono rivelati avvelenati.
Diciamo che per anni mi sono rifornito presso un supermercato che pensavo fornisse buoni prodotti per poi scoprire che parte della merce era taroccata e le bilance pesatrici truccate.
Forse ho capito qualche cosa in più sulla qualità dei supermercati.
Ma questo non fa di me un esperto di marketing.
Invece hai fatto BINGO!
Come vedi non occorre essere esperti, è sufficiente disporre di spirito critico. Se frequenti questo forum, difficilmente sentirai parlare di chi lavora bene (sarebbe dovuto il "far bene"), bensì otterrai una panoramica di cose non buone o storture, che senza concentrica conoscerebbero solo i soci delle singole sezioni in cui i problemi si sono manifestati (e forse neanche tutti).
Forse Concentrica ha spesso toni piccati, antipatici o polemici, ma la realtà dei fatti è quella raccontata, e le previsioni fatte in tempi non sospetti si sono quasi tutte verificate.
Di gente incazzata che ha ricevuto badilate di letame gratuitamente ce n'è parecchia, ed è per questo che i toni talvolta sono poco simpatici, ma sono sempre troppo pochi quelli che hanno il coraggio e la volontà di denunciare le malefatte. Il motivo fondamentalmente è sempre il solito: paura delle ritorsioni!
C'è chi ha paura a farlo anche standosene dietro un nick anonimo, perché il timore di essere comunque riconosciuti ha spesso la meglio sull'ingiustizia rilevata o subita.
Ed è per questo che non chiediamo dati personali a chi si iscrive e vuole partecipare attivamente, proprio per tutelarne (per quanto possibile), l'anonimato.
Ho tratto l'idea, dopo avere letto le vostre riflessioni, che ci sono (almeno) due grossi ostacoli perchè possiate parlare la stessa lingua e, quindi, avere gli stessi interessi ed agire unitariamente:
1) c'è troppa differenza nella realtà delle singole sezioni.
E non solo per la qualità delle persone che le gestiscono. (Elemento questo non di poco conto!)
Le sezioni giuridicamente hanno la veste di associazioni sportive senza fini di lucro.
Cioè: aggregazioni di persone che condividono interessi sportivi comuni.
Però alcune sezioni muovono grosse cifre (vicine al milione di euro); altre arrivano -ipotizzo- a 50,000 € annui.
Non è proprio la stessa cosa.
L'equità di trattamento risponde ad un principio condiviso.
Ma non è ragionevole trattare allo stesso modo sezioni di grandi città con quelle di piccole realtà.
Le prime, per fortuna o purtroppo, muovono mooolti più soldi delle seconde.
Intuitivamente è illogico assoggettare allo stesso regime una grande industria e la piccola bottega artigiana.
Sulle due realtà graveranno impegni, costi, pressioni, "TENTAZIONI"(!!!) ben differenti.
La Giustizia non è quella che d//à a tutti lo stesso trattamento; ma quella che riconosce a ciascuno il suo.
Trattare tutti acriticamente allo stesso modo è fare Ingiustizia.
Una realtà che muove capitali da vera e propria impresa commerciale non può essere trattata allo stesso modo di una "semplice" associazione sportiva.
E questo per il bene dei soci di entrambe le realtà.
Se ci sono troppe differenze nelle strutture fondamentali non può esserci unità di intenti.
Per forza di cose ci saranno conflitti di interessi.
Del tutto logici e leciti. Ma conflitti.
Questa tua considerazione vale un monumento, non sto scherzando.
Per autonomia, così come espressa anche nel proprio manifesto elettorale dalla cordata "Alternativa TSN/UITS" alle elezioni 2016, si intendeva proprio questo.
Non puoi pensare che la sezione TSN di Susa, piccola località delle alpi torinesi a me tanto cara (citata giusto per fare un nome), e quella di Roma (citata in quanto la più grande per numero di iscritti volontari ed obbligati), possano essere gestite nel medesimo modo dal punto di vista organizzativo e amministrativo, fermo restando che in assoluto alcuni problemi posso essere comuni.
Non può esistere uno statuto identico per tutte le sezioni, questo fa comodo solo a UITS nella prerogativa di controllare (illegittimamente) la ratifica dell'elezione dei consigli direttivi, dimenticando che le sezioni sono dotate di statuto proprio e autonome.
Se si teme che le elezioni non vengano celebrate nel rispetto dello statuto sezionale, allora che si mandi un "ispettore federale" a supervisionare le operazioni... ma poi vien da dire: "ma mi posso fidare di chi è stato commissariato a sua volta a seguito dell'invalidazione delle elezioni nazionali?"... vabbé, basterebbe solo ed esclusivamente verificare che lo statuto locale venisse osservato, e se lo statuto fosse redatto come previsto dalla legge (art. 61 DPR 90/2010) ovvero con criteri di semplificazione, sarebbero capaci tutti, anche i singoli soci, che allorquando ravvisassero violazioni, ad ogni buon conto potrebbero legittimamente segnalarle agli organi vigilanti e prevenire situazioni antipatiche a cose fatte.
UITS, come del resto qualunque altra federazione sportiva del CONI, deve solo prendere atto delle decisioni dell'assemblea dei soci, e non può nemmeno pretendere l'obbligatorietà del tesseramento di tutti i soci iscritti, perché la pratica sportiva è una scelta e non un obbligo, facendo instaurare un rapporto diretto tra il socio e la stessa UITS.
Ogni sezione dovrebbe darsi uno statuto e un modello organizzativo propri, adeguati alla propria realtà.
UITS, come del resto fa il CONI, dovrebbe solo fornire delle linee guida, volendo anche alcuni modelli da cui prendere ispirazione, affinché lo statuto di ogni sezione contenga norme non in contrasto con la legge (soprattutto per quanto riguarda la funzione pubblica) e in linea con i principi del diritto sportivo, punto e basta!
Per il resto c'è quanto previsto in materia di associazioni dalla costituzione e dal codice civile.
Poi ci sono problematiche comuni che esulano dalla sfera statutaria. Una su tutte l'agibilità dei poligoni di tiro, con problemi di entità crescenti in proporzione al numero di linee (e loro tipologia) e numero di poligoni di cui ogni sezione dispone, c'è chi ha solo l'aria compressa o i 25mt, e c'è chi ha di tutto fino ai 300mt, addirittura qualcuno ha e/o aveva campi di tiro dinamico (anche se questa disciplina non è contemplata né da UITS, né dalle direttive del Genio Difesa, e anche qui i dubbi sono tanti).
L'impropria gestione fatta da UITS fino alla sentenza del TAR dell'agosto 2015, ha portato a scoperchiare il "vaso di Pandora", ora più che mai sarebbe necessario poter contare su di un soggetto unico che "contratti" con il Min.Difesa normative più accessibili e umane, soprattutto per quanto riguarda gli impianti in cui si pratica attività sportiva, ma sembra un'utopia!
Per l'attività istituzionale occorre una maggiore attenzione, perché come già scritto si parla in un caso di persone che non hanno ancora un'abilità al maneggio, nell'altro di soggetti il cui addestramento è attività lavorativa e non ludica.
Quello che è invece riuscita a fare UITS in questi ultimi 10 anni sul piano delle agibilità è stato inventarsi arbitrariamente una figura discutibile, di cui nessuno sentiva il bisogno, ovvero quella del "perito balistico UITS"... quando sarebbe sufficiente affidarsi a ingegneri e periti di provata professionalità e competenza, non sono tanti ma ci sono. La consulenza di pochi ma realmente preparati professionisti, pagati da UITS, varrebbe molto di più di mille parole e interpretazioni dell'azzeccagarbugli di turno, come servizio per le sezioni.
Nessuno vuole togliere a UITS la prerogativa di regolamentare le modalità di erogazione del servizio pubblico (poi magari vigilasse seriamente sul rispetto), o sul come gestire lo sport a livello regionale/nazionale, ma soci e dirigenti di ogni sezione, assolti gli obblighi istituzionali e rispettati i regolamenti sportivi (per chi l'attività sportiva regionale o nazionale la pratica), poi in ambio locale dovrebbero essere liberi di attuare ciò che sarebbe più utile e opportuno per promuovere e incentivare l'iscrizione di nuovi soci/iscritti, sia che si tratti di attività sportive che istituzionali (corsi non necessariamente e non esclusivamente rivolti a soci obbligati).
Ma non solo, Autonomia è anche rispetto del principio di democraticità ed alternanza, così come per altro sancito dal CONI con il limite dei mandati. La stagnazione dei ruoli dirigenziali non è per nulla salutare in un'associazione (di qualunque natura).
E' troppo comodo fare l'ente pubblico e prendersi i meriti quando tutto va bene, ma poi quando c'è un problema concreto abbandonare i dirigenti locali a se stessi... troppo comodo!
UITS non mette un solo centesimo nelle sezioni, fatta esclusione per il fondo CIMA, che non sono soldi suoi, e forse proprio perché è ente pubblico e le sezioni enti autonomi, non lo può fare al fuori dei contributi e premi sportivi.
A onor del vero, nemmeno le sezioni possono spendere le proprie risorse senza la dovuta trasparenza e i necessari giustificativi, questo è stato sancito in alcune sentenze della Corte dei Conti, proprio perché la natura delle entrate è legata a una funzione di pubblica utilità in ragione della quale godono e sfruttano gratuitamente beni di proprietà dello stato.
UITS dovrebbe limitarsi a vigilare, ovvero segnalare alle autorità preposte, eventuali condotte illecite sul piano amministrativo, civile e/o penale, non ha alcun senso che le reprima utilizzando la giustizia sportiva, che con l'ente pubblico nulla ha a che fare.
Non è UITS che deve stabilite se l'art.31 della 110/75 è stato violato, bensì sarà il giudice di un tribunale a seguito di un procedimento e relative indagini.
Non è UITS che deve stabilite se la gestione amministrativa di una sezione è caratterizzata da illeciti di qualsivoglia natura, bensì saranno l'Agenzia delle Entrante e/o la Corte dei Conti a stabilirlo.
Certo che prima di arrivare a tanto, e se ci si arriva dovrebbero essere eccezioni, forse sarebbe meglio prevenire e per farlo occorre stabilire delle regole tutti insieme e formare una classe dirigente degna di tal nome, con corsi e aggiornamenti costanti e continui. Così come chi vuole intraprendere la carriera di tecnico sportivo dovrebbe prima formarsi e fare esperienza in affiancamento, anche per i dirigenti sezionali e nazionali dovrebbe accadere lo stresso.
2) il rapporto con Roma è vissuto con spirito differente ed "anomalo".
Alcune sezioni sono presenti nei gangli del potere romano.
Ho impressione che molte se ne tengono alla larga.
Seguo Concentrica da qualche tempo ma non ho letto molti interventi di Presidenti di sezione.
E' vero che si usano i nick.
Ma un in Forum come questo (veramente pregevole) è un peccato che io non abbia mai letto un intervento del Presidente di Napoli, di Torino, di Milano, di Palermo, di Genova, Bari, Bologna etcc... (cioè dei Presidenti delle sezioni delle città più popolose).
E questo, ovviamente, senza togliere un grano al valore ed al peso delle sezioni numericamente meno numerose.
Questo mi lascia pensare però, che non vi sia interesse verso le questioni "collettive" che non possono che avere un solo terminale -Roma-, oppure;
che molte sezioni (i loro rappresentanti) ritengano di fare a meno di Roma (se vogliamo fottersene) oppure: tutto il contrario: sono talmente intricate con Roma da fottersene delle questioni collettive.
alla fine mi viene in mente il famoso detto di Mao tse Tung già citato in altri topic: "grande confusione sotto il cilelo; la situazione è eccellente!!"
Caro Vincenzo, anche qui, seppur tu ti ritenga non esperto, hai centrato non una bensì due volte la mouche.
Roma per molti è cosa "aliena", un soggetto con cui si deve aver a che fare per forza per certificati elettronici, affiliazione, tesseramenti, agibilità (fino al 2015), ecc...
Circa il 25% delle sezioni (più o meno 60 su 260) non è in graduatoria CIS = non ha soci che praticano attività sportiva regionale o nazionale.
Delle 260 sezioni difficilmente partecipano attivamente (non per delega) alle assemblee annuali più della metà, i numeri salgono un po di più con le assemblee elettorali (anche perché c'è chi è in grado di mobilitare anche chi ha un piede nella fossa all'occorrenza).
Tenersi lontano da Roma, per molti significa anche non attirare troppo l'attenzione... ma per chi opera correttamente questo non dovrebbe essere un problema a prescindere. Di contro c'è chi la relazione la cerca a tutti i costi per trovare "protezione" e risorse.
Di presidenti che partecipano attivamente al forum ce ne sono davvero pochi, questo te lo posso confermare, pochi ma coraggiosi, sempre per via del fatto che se ti esponi poi qualcuno potrebbe fartelo notare se non addirittura richiamare all'ordine e alla peggio deferire alla procura federale.
Ma i presidenti leggono molto, posso affermare senza paura di sbagliare che almeno un centinaio di presidenti "legge" con regolarità settimanale le evoluzioni delle discussioni di questo forum, un'altra cinquantina con regolarità più rada diciamo una volta al mese... quindi senza presunzione alcuna, più della metà dei presidenti di sezione utilizza Concentrica per raccogliere notizie e informazioni.
Poi quanti di questi siano in grado di farne buon uso lo ignoro, ma se tanto mi da tanto, valutando la realtà, qui mi tocca di essere pessimista... non so se mettere in dubbio la capacità di comprensione oppure se lo fanno apposta...
Poi dobbiamo anche tenere presente che tra chi legge, e alcuni li conosco personalmente, c'è chi ha la tendenza a prendere per oro colato tutto ciò che Roma propina loro, giustificandosi con una frase assai ripetuta: "ma vuoi che a Roma si sbaglino?"... e beh, fate un po' voi! ormai da 3 anni che UITS è commissariata!!!
Il detto di Mao calza a pennello insieme a quello latino "Divide et Imperat"
Per essere liberi e autonomi bisogna essere preparati e conoscere le regole e la realtà che ci circonda.