Autore Topic: Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?  (Letto 6990 volte)

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Offline Ricky

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Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« il: Gennaio 05, 2012, 13:48:23 pm »
Tante persone potrebbero porsi questa domanda, e magari, nell’era della comunicazione di massa che oggi viviamo, provare a cercare la risposta su libri, internet, riviste. Magari tante persone possono affacciarsi anche su questo sito e alla domanda trovano una serie di risposte e argomentazioni di forum che non entrano però nel pieno della sua peculiarità: io stesso ho provato a battere “tiro a segno” sugli argomenti di ricerca, e ho avuto 37 sono risultati che però nessuno individua le peculiarità di questo SPORT.

Il proposito non è dei più semplici, perché ognuno può inoltre, direttamente, dare una risposta che si basa sul proprio vissuto o sulla propria esperienza. Vogliamo fare proseliti con l'aiuto della nostra esperienza?
Possiamo provare a dare una risposta con pochi esempi e definizioni libere da condizionamenti faziosi o ideologici?

Sarebbe bello l'aiuto dei tanti appassionati del sito, di seguito il mio pensiero, il pensiero di una persona che lo pratica dal 1983, in termini sportivi e professionali (quale militare in carriera), con la frequenza di poligoni di ogni parte d’Italia, già Consigliere nazionale della Unione Italiana Tiro a Segno eletto quale rappresentante degli atleti.

<< Vi dico quello che è per me il tiro a segno, definizione discendente dall’esperienza vissuta da chi, principalmente, vive questo sport e questa passione con cuore sportivo.
Eh sì, perché il tiro a segno è prima di tutto uno SPORT, specialità olimpica fin dalle prime Olimpiadi, nel quale si esprime l’abilità dell’individuo nel riuscire a concentrare il previsto numero di colpi nel centro di un bersaglio fermo (nella maggior parte delle specialità), posto a una certa distanza e in tempi predeterminati. E queste specialità vengono definite di Tiro accademico, dove l’attributo, ho analizzato sui dizionari, può assumersi ad aggettivo di difficoltà.
Le difficoltà sono quelle connesse alla complessità intrinseca del tiro e alle peculiarità umane, al suo normale movimento, quali respirazione, tonicità e stasi muscolare, battito cardiaco, coordinamento psico-motorio, con regole, tempi e procedure riconosciute internazionalmente e dal Comitato olimpico.
Vi posso garantire che non è facile, c’è bisogno di:
INTELLIGENZA, PRECISIONE, EQUILIBRIO, AFFIDABILITA’, STABILITA’, SICUREZZA, PRONTEZZA DI RIFLESSI, TECNICA, e ovviamente CONOSCENZA DEI REGOLAMENTI, una certa PREDISPOSIZIONE MENTALE, FISICA e MORFOLOGICA.
Perché una gara di tiro è quasi come una partita a scacchi, da vincere con preparazione e intelligenza, contro il tempo, il vento, il sole, la balistica, la propria interiorità, l’esteriorità del pubblico e degli altri tiratori che sono affianco a te, sulle linee di tiro, a dividere le stesse condizioni esterne, magari con diversi attrezzi sportivi e con diversa scuola, ognuno con le sue giuste mosse.
Eh sì, perché il tiro a segno è anche scuola, apprendimento, è imparare a sapersi dominare, a dominare gli eventi, a dominare lo scatto, il vento, la variazione di luce, la punteria.
Eh sì, perché non si vede quello che la realtà è, ma si vede solo quello che appare; ad ognuno la stessa cosa può apparire infatti in modo diverso. Due diverse persone, poste nelle stesse condizioni, con la stessa arma, realizzano su uno stesso bersaglio due rosate diverse, pur avendo in mano lo stesso attrezzo sportivo, le stesse munizioni e, al contorno, le stesse condizioni atmosferiche, perché vedono due cose diverse, e agiscono con particolarità diverse, pur tirando allo stesso modo.
Il tiro a segno non è l’impiego delle armi per lavoro, lasciato alle forze dell’ordine, di vigilanza e a chi impegna il proprio lavoro nelle forze armate dello Stato. Questo è il tiro operativo, che ha altre peculiarità e caratterizzazioni.
Il tiro a segno non è violenza, ma calma e pacifica ricerca del più assoluto stato di quiete interiore, per realizzare al meglio sempre le stesse condizioni di tonicità muscolare (per certe specialità, solo il rilassamento muscolare assicura lo stesso stato di tensione, necessario per ripetere sempre allo stesso modo le diverse serie di tiri).
Perché il tiro a segno non è quella violenza che traspare a volte nei videogiochi virtuali, ma è uno sport che utilizza la stessa tecnologia per realizzare dei simulatori o dei bersagli capaci di permettere l’analisi e la visione del gesto tecnico del tiro, di ogni tiro, che descrive la punteria, il respiro, la tecnica di scatto, il controllo finale del tiro.
Eh sì, perché il tiro a segno non è solo colpire il centro del bersaglio, il 10, ma è colpirlo 20, 30, 40, 60 o 120 volte, ed in diverse condizioni di stasi e di tempo.
Il tiro a segno non è commercio di immagine o nomi, ma è ricerca assoluta ed interiore del migliore stato di forma fisica, tonica, mentale e tecnica, della miglior condizione per riuscire a realizzare il massimo punteggio assoluto, singolarmente, con l’apprezzamento di chi conosce le difficoltà dello sport, non entusiastiche e collettive. Ma è anche il viso di gioia di Valentina Tunisini quando è stata premiata con la medaglia d’argento ad Atene nelle olimpiadi del 2004, gioia condivisa poi da tutti gli italiani e dagli appassionati di questo sport.
Il tiro a segno non è rischio, non è scontro fisico, non è farsi male al contrario di tanti altri sport. Secondo SPORTASS, compagnia di assicurazione obbligatoria per tutti gli sport, è lo sport con minor rilevanza assoluta di incidenti in quanto compare all’ultimo posto come computo di incidenti.
Che cosa è il tiro a segno quindi?
É il tiro con apposito attrezzo sportivo (chiamato pistola o carabina) di un proiettile (oggetto proiettato con diverse forme di energia) al centro di un segno individuato dal bersaglio.
Si fa prima a dire cosa non è:
“non è semplice, non è violento, non è rischioso, non è pericoloso, non è famoso, non è commerciale, non è quello che si pensa al primo colpo, a meno di non tirare ai barattoli”.
Il tiro a segno è passione, è pazienza, è determinazione (specialmente ad alti livelli), è continua ricerca di migliorare il proprio gesto tecnico, è la capacità di ripeterlo costantemente 20, 30, 40, 60 o 120 volte, di seguito, con diverse condizioni esterne, con diverse condizioni mentali, fino a raggiungere il record, e poi superarlo nella gara seguente, dove il primo avversario è se stessi, poi gli altri concorrenti.
>>
Riccardo SOLAZZO
« Ultima modifica: Gennaio 05, 2012, 13:54:13 pm da Ricky »

Offline diamante

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #1 il: Gennaio 06, 2012, 18:54:03 pm »
Caro Ricky i risultati dipendono dal motore di ricerca che utilizzi e dalle parole chiavi.
Ti garantisco che internet a proposito del tiro a segno non restituisce il paese dei balocchi come lo rappresenti tu.
Ma un sognatore come te ancora crede alla befana.
 ;)

Offline chelestin

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #2 il: Gennaio 06, 2012, 20:41:23 pm »
Non è questione di credere ancora alla befana.....è questione di valutazioni. Quello descritto da Richy non mi pare proprio una visione di incanto, anzi. A dirla tutta mi pare una descrizione del Tiro a Segno abbastanza restrittiva.
Che sia uno sport non ci sono dubbi, che vada come rappresentazione alle Olimpiadi, ancora meno dubbi...
Ma il tiro a segno è solo competizione tra noi e il bersaglio? solo la ricerca di equilibrio, precisione, prontezza tecnica?
No....il Tiro a segno è cuore, è emozione....Se quando ti avvicini la prima volta al bancone e prendi l'attrezzo in mano, non provi l'emozione del colpo che parte, la gioia di essere andato a colpire il bersaglio....bhè, puoi avere tutte le qualità del mondo, ma sarai sempre un tiratore eccelso ma sterile, freddo.
La scuola la fai emozionando, oltre che insegnando.
Il gesto deve nascerti in testa, certo...ma è con la tua capacità emotiva ed emozionante che lo fai vivere..in questo caso caso che fai partire il colpo...
Gestirsi non è semplice, per questo il tiro a segno è propedeutico. Il tiro a segno è la chiave con cui aprire la porta alla nostra personalità....Passiamo per personaggi solitari, perchè ci vedono solitari e fermi davanti a quel bersaglio immobile, quanto si sbagliano! Il tiro apre porte infinite, mitigando e migliorando il rapporto con noi stessi, di conseguenza con gli altri.
Sono nelle scuole da alcuni anni e non vi immaginate nemmeno il bene che fa praticare questo sport a bambini problematici, che durano fatica a stare fermi, a concentrarsi....che non hanno rapporto con gli altri ragazzi
Credo che sia ora di smettere di pensare al Tiro a Segno come ad uno sport per singoli, che chiude sempre di più l'atleta attorno a se stesso.
Mi spiace vedere che ci sono ancora atleti che perdono la concentrazione solo per l'apertura di una porta...e qui vado nell'utopia più pura, dicendo che il tiro deve aprire le porte al pubblico....deve far entrare aria fresca!
L'atleta del tiro deve essere un atleta completo, comportarsi da atleta.....misurarsi con chi pratica altri sport.
Le sezioni dovrebbero accogliere chi si avvicina al tiro anche con il cuore, oltre che vedere soltanto un altro che porta soldi alla sezione.
bhe....se ricky crede alla befana io credo alla befana e a babbo natale!
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Offline gianvi

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #3 il: Gennaio 06, 2012, 23:02:39 pm »
Secondo me il tiro ha sempre e comunque due facce:una quella dei sognatori,dei volontari che sono disposti a dedicare tempo e risorse alla faccia sportiva del tiro ed una quella dei soldi,le certificazioni,il dover evitare che nella sezione si creino gruppi di persone che dialogando possano mettersi in mente di scalzare la dirigenza che in quel momento gestisce.
hanno ragione sia Ricky che Diamante,oggi il tiro è tutte e due le facce della medaglia ed il brutto è che purtroppo senza i soldi delle certificazioni mancano le risorse per lo sport(forse ;D ;D)ma sicuramente ove la gestione e parlo di sezioni che muovono centinaia di migliaia di euro/anno,è più attenta alla gestione del potere per meglio( ;D ;D) gestire le risorse molto probabilmente saranno penalizzate le aggregazioni tra soci e le attività ludico sportive.
lo sport del tiro può crescere solo fuori delle sezioni come sono viste oggi,bisogna realizzare tanti clubs dove la gente può avvicinarsi al tiro ed in seguito chi si sente preparato ed abbia voglia di partecipare a gare federali potrebbe iscriversi alle sezioni ed all'uits

Offline Ricky

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #4 il: Gennaio 09, 2012, 10:29:32 am »
Un caro saluto a tutti,
quando ho accennato alla ricerca informatica ambito TaS, intendevo riferirmi al motore di ricerca di questo specifico sito, (che non accettava la preposizione a), e le risposte erano incentrate maggiormente alle problematiche di vita e di gestione delle Sezioni, e non alle particolarità sportive. Mettendomi dei panni del nuovo e del futuro appassionato, mi è venuto quindi di postare il TOPIC per come scritto, senza altre perifrasi (Babbi Natale e Befane incluse) che riguardassero vita di Sezione, regolamenti  e disposizioni attuative centrate forse da Diamante.
Bellissima la riflessione personale di Chelestin, definizione discendente credo dalla sua particolare condizione emozionale di tiratore di fronte al gesto tecnico del tiro, alla ricerca personale del centro del bersaglio, e ... altro ancora
Citazione
Le sezioni dovrebbero accogliere chi si avvicina al tiro anche con il cuore
Grazie di far passare il messaggio del CUORE, è forse la cosa più importante di questa particolare disciplina sportiva, che bisogna amare visto il non facile raggiungimento di risultati di rilievo.
Il Tiro a segno ACCADEMICO è difatti uno sport non facile (accademico = difficile, come l'alpinismo accademico), ma che ripaga ognuno, nel proprio intimo, degli sforzi e dei sacrifici effettuati e posti in campo, a prescindere dal risultato.
Un caro saluto, e Buon Tiro a tutti

Offline Ricky

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #5 il: Gennaio 26, 2012, 17:40:40 pm »
Un caro saluto a tutti,
incuriosito dall'argomentazione ho provato a vedere sui vari post di internet che sono oggetto di forum qualcosa all'argomento del TOPIC, e ho trovato questa bella inserzione, che mi permetto di trascrivere qui in corsivo, perchè comunque resa pubblica dall'autore:

Da su CIAO:IT
Io Tiro a Segno, e tu?
Una Opinione di criceto1984 su Tiro a segno
31 Maggio 2007

La valutazione di questo autore:   


Vantaggi:   Rilassante, non pericoloso, bello .  .
Svantaggi:   Nessuno .  .

Lo consiglieresti ai tuoi amici?   Sì

Opinione completa   ________________________________________
Buondì a tutti..la fame incalza, e lo spuntino di mezza mattina è quasi d'obbligo, soprattutto per chi entra in ufficio dalla mattina presto..
Ma ancora si può andare avanti.. L'argomento di questa opi è uno sport ritenuto da molti pericoloso, quindi da pochi praticato e che incuriosisce però tantissime persone..
In effetti chi è che non si è mai divertito al luna park con quelle sorte di armi a pallini tentando di vincere qualcosa tipo un pupazzo o cose così.. E qui ci sarebbero milioni di specialità, tiro al palloncino, al bersaglio, alle lattine.. =)
Tutti comunque si divertono, tirano, qualcuno vince.. ma solo pochi sanno che nella loro città o a pochissimi chilometri da casa loro c'è una struttura, il poligono di tiro, che può insegnar loro questo splendido sport, con tanto di armi vere, (a seconda della specialità) senza aver bisogno di porto d'armi o senza appartenere alle forze dell'ordine..
E già, perchè le credenze popolari raccontano che per poter sparare, o meglio, praticare il tiro a segno bisogna fare chissà quali salti mortali..
Non è così..
Ho iniziato a praticare il tiro a segno all'età di 10 anni.. avete capito bene.. 10 anni.. da bambino all'ultimo anno delle scuole elementari..
Quando poi vai a dire, a quell'età, pratico il tiro a segno, con la pistola.. mamma mia! piombano santi, senti dire "incosciente, ma sei matto, sei troppo giovane.."..
Mah.. Se solo sapessero..
E comunque, dicevo che la mia esperienza nel mondo del tiro cominciò nel febbraio del '95.. mio padre, già frequentante da qualche anno, "invischiato" in quel mondo così apparentemente lontano da me, un giorno mi portò in poligono..
Mi disse: dai.. ti faccio provare ai 10 metri, ti fai qualche colpo e vedi un po' se ti piace.. wow.. io, nicola, 10 anni e 2 mesi, tiratore al poligono di cagliari.. la cosa era molto gratificante e stimolante..
E cominciai.. vedevo il mio papi tirare con immensa facilità, credendo che effettivamente fosse un gioco da ragazzi..
Così colpo dopo colpo, ci presi gusto, in questa specialità così insolita, così sconosciuta, ma allo stesso tempo affascinante..
Al mio primo allenamento tirai qualcosa come 200colpi.. con una pistola che per i miei muscoli gracilini era abbastanza pesante.. ma se volevo continuare dovevo farmi le ossa (e anche i muscoli =) )..
Una settimana dopo, altro allenamento, e risultati ovviamente migliori, cominciavo ad ingranare.. almeno la seconda marcia..
continuo gli allenamenti, e un bel giorno arrivano i "giochi della gioventù".. evvai! altri ragazzi da conoscere e con cui confrontarmi ed imparare.. lo spirito competitivo non mi è mai mancato..
Dopo un anno sabbatico, prolungato anche per via della varicella (ahimè, periodo natalizio completamente rovinato), mio padre mi disse che dovevo assolutamente partecipare alla stagione agonistica.. wow.. quasi non mi ricordavo nulla di tiro..
Ma feci questo passo.. che si rivelò determinante per il mio proseguo nel mondo del tiro..
Partecipai alla gara, chiudendo la classifica, nel vero senso della parola, ultimo (e terzo, medaglia di bronzo) arrivai, ma queste gare così non le avevo ancora provate.. e quel giorno ritrovai la passione.. =)
Ci portai diversi amici in poligono, compagni di classe, anche loro incuriositi, e così si formò una squadra che faceva le diverse trasferte, e che si divertiva un mondo.. un trio di pistoleri allo sbaraglio che tentavano il tutto e per tutto per vincere..
Tempi che furono.. Finchè un bel giorno del 2001, per via di incoscienze in altri sport, fui fisicamente costretto a intraprendere una scelta, o ritirarmi dal tiro, o passare alla carabina..
Scelsi la seconda.. non mi pentii nemmeno un istante (anche se qualche allenamentino all'anno con la pistola lo faccio, così per rinfrescare quei momenti di spensieratezza)..
perchè in quegli anni non avevo la testa per affrontare in maniera agonistica questo sport, andavo là per divertirmi e così via.. Col passaggio alla carabina invece.. cominciano a fioccare i risultati importanti, conquistando anno per anno diversi titoli di campione regionale.. fino a quando, un anno dopo questo cambio di specialità arrivò la qualificazione ai campionati italiani.. "che storia!" pensai.. forse l'avrei dovuto fare prima no? Essere nei 30 tiratori più forti d'italia mi gasò non poco.. e la motivazione fu enorme.. intanto cambio modello di carabina, ne presi una tutta mia.. tutta da regolare, cambiai attrezzatura, partii a fare gare in tutta italia aumentando notevolmente la mia esperienza, roma, milano, venezia, bologna, caserta, reggio emilia.. conobbi diversi modi di approcciarsi al tiro, conobbi allenatori, tanti amici fuori dalla sardegna.. un mondo totalmente diverso.. e la mia motivazione era sì quella di fare punti, ma soprattutto quello di incontrare tutte queste persone..
Il nuovo anno arrivò.. con esso nuovi punti, nuove cose e una qualificazione ai campionati italiani stavolta non nelle retrovie ma molto avanti.. =)
Finalmente, tutti i miei sforzi premiati..
La mia esperienza continua.. passato di categoria, da Juniores a Uomini.. la categoria più tosta.. ovvio e qui ci starò, se zio lo vorrà, per una trentina d'anni.. =)
Da quegli ultimi campionati italiani si seguirono diverse gare, in giro per l'italia, in corsica.. tanti trofeini seguiti da medaglie, e dove non ne presi, rimase sempre l'esperienza e l'aver imparato qualcosa di nuovo.. perchè il bello di questo sport non sta nell'utilizzo delle armi, fine a se stesso.. bencì nel fatto che non si finisce mai di imparare.. mai e proprio mai.. nemmeno quando si tirano solo "10".. la tecnica è in continua evoluzione, scientificamente si prova che le convinzioni antiche ormai sono superate e che oggi come oggi, con le attrezzature moderne, queste cose non vanno più.. e si punta sull'alimentazione, sulle tecniche di respirazione, di rilassamento.. e vai di training autogeno e via discorrendo..
C'è da dire che il tiro a segno è uno sport poco conosciuto, con poca visibilità mediatica ed alle olimpiadi poco seguito..
Bisognerebbe promuoverlo un po' di più a partire dalle scuole.. perchè non esiste solo il calcio come sport.. ci sono un'infinità di attività molto più salutari e magari più interessanti..
Cosa dà il tiro? A parte le emozioni.. le soddisfazioni quando colpisci il centro, e il primo centro non si scorda mai.. l'autocontrollo, è molto più facile muoversi che stare immobili.. per far bene nel tiro non è questione di essere mirati, è questione di avere la testa per compiere dei semplici gesti ed avere la testa per controllarli nel migliore dei modi.. con calma, senza fretta..
Ci sono diverse specialità in questo sport.. suddivise tra pistola e carabina.. a diverse distanze.. 10, 25, 50 e 300 metri..
Le specialità a 300 metri sono "disponibili" solo in qualche poligono in Italia, sono poco praticate, vuoi per la difficoltà, vuoi perchè bisogna effettivamente trovare 300metri per ricavare le linee di tiro oltre a tutti gli altri stand..Per quanto riguarda tutte le altre.. beh, le trovate in tutti i poligoni possibili.. ce ne sono qualche centinaio dislocati in tutto il territorio italiano..
Vi dico un po' le diverse specialità, a 10 metri carabina e pistola ad aria compressa su bersaglio fisso, i cui punti vanno dallo 0 al 10 con cerchi concentrici.. occhio: le specialità ad aria compressa sono l'ABC del tiro.. non pensate che sia tutto rose e fiori, sono i rudimenti di questo sport e le specialità che fanno le ossa, che poi permettono di far bene nelle altre.. sono da tutti sottovalutate, perchè si pensa che a 10 metri si riesca facilmente a spezzare la punta di una matita.. non è così semplice.. per i tiratori di carabina il 10 ha la "larghezza" di 0.45 mm.. per rendere l'idea provate a colpire la capocchia di un ago a dieci metri.. poi ne riparliamo..
Le gare possibili sono composte da 40 colpi a gruppi di 10.. quindi quattro serie con punti massimi 100 per un totale di massimo 400 punti..
Alle gare a livello nazionale questi colpi sono 60 sempre a gruppi di dieci, con ovviamente punteggio massimo 600..
La categoria "allievi" e quella "ragazzi" partecipa solo alle gare ad aria compressa, ma solo per la prima i colpi sono 20..
Oltre a pistola e carabina aggiungo anche il "bersaglio mobile" che vede l'utilizzo di una carabina con strumenti di mira diversi, e che, come lascia intuire il nome, prevede un bersaglio che si muove a velocità diverse in senso longitudinale sempre alla distanza di 10 metri.. due specialità all'interno del bersaglio mobile.. BM10 sono 60 colpi suddivisi a gruppi di trenta, in cui la prima serie sono 30 colpi "lenti", gli altri trenta sono "veloci"..
Nella specialità BMM10 (bersaglio mobile a corse miste) si sa solo che ci sono 20 colpi lenti e 20 veloci ma non si sa in quale ordine.. CASUALI! sta nel tiratore comportarsi di conseguenza.. nervi saldi e prontezza di riflessi.. oltre alla super concentrazione..
Passiamo ai 25 metri in cui troviamo solo specialità di pistola.. Il calibro cresce (cal .22 e/o .32) e ci sono diverse specialità che variano anche a seconda della categoria.. Ai 25metri tirano Master, Uomini, Donne e Juniores..
Pistola Grosso Calibro (calibro .32) consiste in 30 colpi a gruppi di 5 (il caricatore ha 5 colpi), da tirare in un certo tempo (lo si chiama "mirato" perchè il tempo permette di praticare un tiro disinvolto; e altri 30 colpi sempre a gruppi di 5 in cui si hanno solo 3 secondi per tirare ogni colpo.. per questo, la serie viene chiamata "celere".. e si può immaginare la difficoltà..
Questa stessa specialità la si ripropone per Donne e JunioresDonne sotto il nome di Pistola Sportiva il cui calibro è .22 e non .32 ..
Per gli Uomini e Juniores Uomini c'è anche la Pistola Standard, ostica per tutti.. 60 colpi suddivisi in serie da 20 a gruppi di 5..
La difficoltà sta nel fatto che diminuisce il tempo a disposizione da serie a serie.. fino ad arrivare ai 10 secondi per tirare 5colpi..
=) ardua..
C'è poi la pistola automatica, che col nuovo regolamento "automatica" non la definirei.. si tira con la stessa pistola calibro 22 della Pistola Standard, e la modalità è la seguente..si hanno 5 bersagli e il tiratore in pochissimi secondi deve tirare questi 5 colpi, uno in ogn bersaglio.. non so se ho reso l'idea..
Ai 50 metri si trovano solo le specialità di carabina a fuoco più una di pistola..
La Pistola Libera, è veramente difficile.. e i punteggi lo dimostrano.. la difficoltà sta nel fatto che il bersaglio è lo stesso dei 25 metri e lo scatto è terribilmente sensibile.. basta un colpo di tosse per far partire il colpo.. molti tra un colpo e l'altro poggiano delicatamente la pistola sul bancone per evitare che il colpo parta involontariamente.. il regolamento prevede "colpo nullo" per questa situazione (colpo accidentale), di conseguenza ZERO sul bersaglio.. come se avessi sparato un colpo in meno..
Per la carabina sono due le specialità.. Carabina Libera a Terra, 60 colpi in posizione sdraiata, punteggi alti, ma dove l'errore è semplicissimo da commettere.. la posizione è scomodissima e con poco allenamento diventa quasi sofferente..
La più bella in assoluto, e parlo da tiratore di carabina, resta comunque la Carabina Libera 3 Posizioni, 60 colpi, 20+20+20 (120, 40+40+40 alle gare nazionali) da tirare rispettivamente a terra, in piedi (come nell'aria compressa), e in ginocchio..
Anche qui pochi punti, a meno che non sia veramente bravo, anche perchè il dieci, su questo bersaglio non è più grande di una moneta da 10cent.. a 50 metri fa la differenza..
Spero di essere stato esaustivo e chiaro nel parlarvi di questo gigantesco mondo, che è quello del tiro a segno..
Spero inoltre di non avervi snervato con queste descrizioni, però ci sarebbero tantissime altre cose da dire.. ma sono più che altro cose che si imparano praticando, che variano da persona a persona.. il tiro è una faccenda soggettiva, non si parla di canoni standard.. esistono fattori comuni, i cui dettagli vanno curati a discrezione del tiratore, tipo come poggiare lo zigomo sul guanciolo della carabina, o di quanto deve essere l'alzata nella pistola, le regolazioni dell'arma ecc ecc..
Cercate il poligono di tiro più vicino a voi, e fateci un salto.. tentar non nuoce.. Sarete seguiti da allenatori e aiutati da tiratori che hanno più esperienza.. E' da quel 25 febbraio del 1995 che pratico questo magnifico sport, che mi ha regalato oltre alle tantissime emozioni, anche tantissime soddisfazioni.. ancora non mi pento di aver cominciato.. e non mi stanco.. credo che trasmetterò questa passione anche ai miei figli.. chissà, un giorno avrò anch'io la soddisfazione di sentir dire: papà, papà, ho fatto centro!
Pensa se non ci avessi provato.. 
   

Chissà quanti di noi possono rappresentare e spiegare bene cosa è il Tiro a Segno. Sarebbe bello che in ogni Sezione ci possano essere tali figure di riferimento, magari anche formate all'occorrenza, e fare pubblicità un pò come fa Conto Arancio, dove un correntista cita personalmente (in pubblicità) i vantaggi della propria soluzione. Qualcuno si rivolge al TSN per sapere cosa è e come si fa? il TSN gli risponde con la referenza e indicando di fare riferimento a persone come Criceto 1984. Da pensarci ..., grazie Nicola (il nome l'ho letto nel testo).


Offline diamante

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #6 il: Gennaio 26, 2012, 22:13:21 pm »
Chissà quanti di noi possono rappresentare e spiegare bene cosa è il Tiro a Segno. Sarebbe bello che in ogni Sezione ci possano essere tali figure di riferimento, magari anche formate all'occorrenza, e fare pubblicità un pò come fa Conto Arancio, dove un correntista cita personalmente (in pubblicità) i vantaggi della propria soluzione. Qualcuno si rivolge al TSN per sapere cosa è e come si fa? il TSN gli risponde con la referenza e indicando di fare riferimento a persone come Criceto 1984. Da pensarci ..., grazie Nicola (il nome l'ho letto nel testo).

Come si diventa mielosi quando non sediamo più sul seggiolone e quanta immaginazione, pensiero positivo etc.etc. che si tenta d'infondere a tanti creduloni.
Dopo l'elezione tutto finisce i fortunati votano SI alla delibere anche se sbagliate i meno fortunati alias "Trombati" si rifanno l'anno dell'assemblea .
Che tristezza :o :o :o :o :o :o :o

Offline chelestin

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #7 il: Gennaio 26, 2012, 23:50:16 pm »
Diamante...il brano riprodotto da ricky è bello, e le parole trasmettono amore per il "mondo del tiro", per le persone che conosciamo quando si pratica questo sport. Non amo la nostra dirigenza, non condivido certe prese di posizioni ma adoro il mondo del tiro. Non buttiamo "cacca", permettimi la volgarità, su coloro che , come me, ancora credono che si possa cambiare, partendo proprio dal nostro atteggiamento, dalla nostra sezione di appartenenza e mi riferisco a "Nicola".
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Offline gunny

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #8 il: Gennaio 27, 2012, 01:25:15 am »
Quoto Chelestin

Mi riconosco pienamente nel racconto di Nicola e ne apprezzo la profondità, cosa difficile da trovare tra i giovani d'oggi...

All'età di 10 anni non sò cosa avrei dato per poter frequentare un poligono e sparare, tanta era per me l'attrazione verso le armi, tutte, e il "centrare il bersaglio"... Purtoppo però l'ambiente famigliare non mi ha assecondato nonostante la tradizione di cacciatori (unica cosa per me non interessante, pur rispettandola e apprezzando la selvaggina), così ho dovuto attendere il servizio militare per poter placare l'innata passione iniziando a divertirmi e riscontrare anche una certa attitudine per il tiro mirato.

Il mio ingresso al Tsn è avvenuto tardivamente, anche e soprattutto per la scarsa visibilità e appariscenza che il mondo del tiro sportivo s'è cucito addosso negli anni.
A onor del vero, il mio ingresso in sezione non è stato affatto un caloroso benvenuto, e non ho trovato nessuno che spontaneamente mi abbia preso sottobraccio per farmi vedere la struttura e/o spiegarmi qualcosa... Verso i nuovi può capitare che ci possa essere anche un po di diffidenza. Ricordo sempre la prima volta che raggiunte le linee di tiro, il direttore di tiro squadrandomi e intuendo subito che ero fresco di iscrizione, chiedendomi se sapevo sparare e maneggiare un arma (ero li con la mia carabina), si mise a ridere beffardamente quando gli risposi che l'avevo appreso durante il servizio militare.

Per fortuna non sono nè permaloso nè un attaccabrighe, e per rispetto della persona e del ruolo in quel momento mi limitai a nicchiare... Però non si può dire che il "mondo del tiro a segno" mi si sia presentato con un bel biglietto da visita.

Il racconto di Nicola e la mia esperienza nel frattempo maturata in sezione approfondendo la conoscenza delle persone e delle dinamiche del sistema, sia come tiratore che poi come dirigente, mi lascia credere che alla base c'è del buono e che ci sono ampi margini di miglioramento. Quello che manca è proprio la valorizzazzione degli aspetti ludici e sociali tipici del club, che trovavo anche in caserma, ma che a fatica a volte riescono ad esprimersi nel mondo "tsn uits".

Il piacere di Nicola nel vivere il suo sport è quanto di più naturale ci si possa aspettare ma non è la norma, o meglio, purtroppo non è quello che riscontro nei giovani, pochi ma in aumento, della mia sezione. Ma ci stiamo lavorando, proprio per rendere  la sezione più ospitale e interessante agli under 30

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a brusa suta l' Susa

Offline gianvi

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Re:Immagine e media: cosa è il Tiro a Segno?
« Risposta #9 il: Gennaio 27, 2012, 07:32:19 am »
è dopo aver superato la trafila di ostacoli posti dai propietari della sezione,perchè da noi ci sono i padroni della sezioni,che cominci ad apprezzare in pieno il tiro,quando frequenti le gare e fai conoscenza con gente che la pensa come te ti diverti e ti illudi che si può cambiare quell'ambiente interessato solo alle marchette degli obbligati,soldi da spendere e magari far tracimare nelle propie saccocce,magari si rafforza la tua convinzione quando ti lasciano entrare nella dirigenza e pensi di poter migliorare qualcosa e qualcosa riesci a fare ma non capisci che in quel momento il tuo supporto è utile sopratutto per realizzare i loro progetti :la struttura per la nuova sezione visto che nella vecchia non possono più svolgere attività istituzionale e con occhi bendati dai tutto te stesso e coinvolgi più gente possibile per realizzare la struttura,il gruppo sportivo e magari metti quella gente in condizioni di valere qualcosa a livello regionale(perché fino ad allora conoscevano il delegato regionale solo per missive ;D ;D ;D)solo che nel momento in cui pensi che si è riusciti a realizzare una discreta base di partenza per lanciare la sez nel mondo dello sport ti rendi conto di quali sono i reali interessi di alcune figure:sistemare i figli e sprecare i soldi dei soci e se a questo affianchi i pecoroni nascosti sotto le spoglie di sportivi si ottiene il risultato da cui si è partiti:una sezione che incassa 350.000euri anno e che ne spende dai 2 ai 3000 per attività sportiva con un numero ridicolo di sportivi e la cosa peggiore con mancata affluenza di gente nuova che siano giovani o persone già mature.
questo è il contraltare di quanto scritto sopra,forse risultato di non volersi adeguare a logiche di convenienza personale e di non voler chiudere gli occhi di fronte a certe nefandezze.
anche questo è il tiro a segno e penso che come me tanta gente avrebbe provato piacere a tirare,per diletto o per sport ma credo che pochi possano essere così testardi da continuare a farlo nelle fila della uits pur con risultati modesti e pochi siano così folli che per farlo si sobbarcano gli oneri di spostarsi per oltre 350km tra andata e ritorno.
tutto si puo cambiare ma se la dirigenza è fasulla ci vuole una base valida una base di leoni(leoni di fatto non a chiacchere) non di pecoroni ;D ;D ;D ;D ;D.