Andrebbe fatta un'accurata analisi contabile se le quote d'obbligo e CIMA sono state versate o meno dalle sezioni dell'alto adige.
Ciao
purtroppo il regolamento del fondo sezioni prevede che le sezioni TSN che non concorrono al fondo perché non hanno impianti per attività istituzionali, possono accedere comunque ai contributi dello stesso...
I contributi a cui ci si riferiva sono quelli finalizzati all'attività sportiva che il presidente UITS e/o il CD federale hanno riconosciuto negli ultimi 12 anni a sezioni "amiche" e soprattutto fedeli...
In ultima analisi c'è da chiedersi che razza di "sezioni" siano quelle in cui non si pratica alcuna attività istituzionale, spesso agevolate dal fatto di poter disporre di impianti comunali e/o provinciali o regionali, senza il capestro delle agibilità dei militari, le quali poi in assemblea generale ed elettiva talvolta hanno più potere di altre che invece tra mille difficoltà fanno sia attività sportiva che istituzionale... e che oltretutto attingono al fondo poligoni, come possono avere lo stesso statuto?!?
Ciò fa tornare a "bomba" alla convenienza e opportunità di separare nettamente le anime istituzionale e sportiva, perché questa commistione porta beneficio solo a chi rischia meno, come già avanzato in questo forum in tempi non sospetti 10 anni or sono...
L'attività istituzionale è del TSN e delle sue sezioni, pertanto le sezioni dovrebbero farsi promotrici presso le istituzioni per la ricostituzione degli organi direttivi del TSN di fatto ancora commissariati e mai aboliti, per svolgere funzioni di sola rappresentanza presso gli enti vigilanti e di coordinamento dell'attività istituzionale delle sezioni. Gli organi direttivi del TSN saranno eletti dalle sezioni che fanno attività istituzionale con incarichi GRATUITI, ente di diritto privato con funzione pubblica (come le stesse sezioni) e personalità giuridica riconosciuta per legge, alimentato per lo stretto necessario per le proprie funzioni con una percentuale ragionevole, determinata in via preventiva di anno in anno, degli introiti per attività istituzionale o sulla quota di iscrizione a qualunque titolo di ogni sezione (titolata e riconosciuta a svolgere attività istituzionale).
UITS venga finalmente resa solo federazione sportiva, cancellando l'ente pubblico, e si occupi di sportivo e basta senza interferire in cose che non l'hanno mai vista competente, si tenga pure il 25% delle iscrizioni a qualunque titolo presso una sezione, il tesseramento solo di chi fa attività federale e apra l'affiliazione anche a soggetti ASD non necessariamente sezioni TSN, come qualunque altra federazione sportiva.
Può sembrare anacronistico o uno spreco di risorse ma se ci pensate bene
si tratta di due aspetti e funzioni talmente diversi tra di loro che non possono essere gestiti da un ente pubblico/federazione che vede la propria attività federale sportiva oggettivamente limitata dalle regole dell'ente pubblico e un ente pubblico gestito da persone con competenze sportive elette con regole di diritto sportivo... due anime in un unico corpo che come i gemelli siamesi non permettono il corretto sviluppo e l'indipendenza, dovuta e necessaria di ognuna delle due.
In questo scenario, nulla vieterebbe una sezione TSN possa continuare anche ad essere una ASD (se la sua assemblea lo vuole) e che nascano o si affianchino realtà sportive sotto forma di ASD del tutto autonome dalla sezione TSN, le quali con apposite convenzioni possono sfruttare gli impianti per le attività prettamente sportive (gare, allenamenti, corsi, ecc...). In un contesto simile, quel 25% che UITS trarrebbe dalle sezioni risulterebbe utile alla contribuzione delle finanze e delle attività sportive delle ASD che non siano anche sezioni TSN.
La riflessione su questa opportunità non può essere superficiale, perché
gran parte dei problemi che investono la gestione sportiva UITS e la gestione istituzionale delle sezioni TSN, nascono proprio dalla duplice natura che si è voluta dare a UITS sovrapponendola alle sezioni. Bisogna avere il coraggio di ammettere l'errore e fare un passo indietro, per il bene comune.