Il Coni ha fatto vari seminari (anche recentemente) su come gestire società ed impianti sportivi...
In quello che ha detto Brain c'è del vero è innegabile, ma assomiglia un pò a tutti i tagli che il governo intende fare ed ha fatto sulla scuola, la cultura e la sanità...
Le strutture non vanno chiuse, vanno fatte rendere. Il bacino di utenza, confrontato con le frequenze ed iscritti è enorme...
Una banalità, ma ha un senso...
Nel luna park uno dei "baracconi" più affollati è il tiro a segno.
Il bacino di utenza e' enorme in certe aree piuttosto che in altre. Quante sono le sezioni che aprono un pomeriggio alla settimana, sempre che aprano? (per far prendere aria ai locali, suppongo)
Il problema, poi, e' che non gestiamo dei baracconi del luna park. Se cosi' fosse, da un certo punto di vista sarebbe meglio. E sarebbe piu' semplice ricavarne degli utili oppure essere costretti a chiudere il baraccone. Fino a che le leggi e i regolamenti sul Tiro a Segno saranno quelli che sono ora, la redditivita' di una sezione sara' legata saldamente ai certificati di idoneita' al maneggio delle armi. Nessuno si sognera' mai di offrire altri servizi, e in fin dei conti attualmente non sarebbe materialmente possibile offrirli. Se questo nodo verra' sciolto in futuro, allora molte cose potranno cambiare. E chi sapra' proporre idee e progetti validi avra' un radioso futuro, al contrario di chi invece, cullandosi solo sugli introiti prodotti dai certificati, ha il solo problema di come spendere i soldi, e non di come guadagnarli. Fino a quel momento, tutte le belle parole che possiamo dire rimarranno aria fritta.
Quando nacque questo sito, la mia intenzione era di parlare di sport perchè di politica ne avevo avuto abbastanza, ma poi l'asse degli argomenti si è spostato inevitabilmente verso questo argomento, perchè era inevitabile, in segno di insofferenza per l'attuale situazione economica, sociale e sportiva. E' evidente che le cose non vanno, inutile mettere la testa sotto la sabbia, e se tutti a partire dal custode, ragazzo che tira, socio, presidente sezione, consigliere, presidente non lavora al meglio e soprattutto non si costruisce insieme verso un obiettivo comune, siamo destinati al fallimento...
Questo è il vero dramma, per mille ragioni ognuno di noi pensa solo a mantenere quel poco che a e a non pensare al futuro...
Con l' attuale scenario, e' ragionevole che ognuno cerchi di difendere il proprio orticello. Pochissimi sono quelli che riescono a guardare piu' in la del proprio naso, e ancor meno sono quelli che, pur guardando, sono in grado di vedere qualcosa. Progettare e costruire il cambiamento e' indispensabile, in un contesto sociale ed economico profondamente mutato. Eppure tutti si aggrappano a cio' che hanno, nessuno e' intenzionato a rinunciare a cio' che ha, nessuno e' disposto a mollare la propria poltrona, a vedere la proria sezione, il proprio "regno", chiudere solo perche' non e' in grado di sostentarsi autonomamente. Da qui nascono i voti di scambio, da qui derivano i lavori inutili in sezioni che altrimenti sarebbero gia' clinicamente morte, ma che vengono tenute in vita artificialmente con continui contributi e sovvenzioni. Pero' ancora tocca leggere che dobbiamo dare 5000 euro a ciascuno per le bollette, tocca leggere che dobbiamo pagare le ristrutturazioni di armerie magari vuote, che dobbiamo pagare il rifacimento di tettoie ormai inutili perche' da anni non proteggono piu' nessun tiratore. Continuando a ragionare cosi' non si va lontano, e si fa solo il gioco e l' interesse di chi con i soldi di noi tutti pensa di comprarsi i voti per perpetuare il suo potere.
CERTO SONO INDIPENDENTI, economicamente e amministrativamente......tutto vero, molto. Vero anche che al bisogno andiamo a piangere da mamma UITS. Questo succede perchè non c'è dialogo tra le sezioni e il consiglio direttivo. Li sentiamo lontani anni luce da noi, vengono posti...e si pongono sul piatto alto della bilancia.
Hanno un atteggiamento da "signorotti" come se fossero qualcosa in più .....eppure
li dove sono ce li abbiamo mandati noi. Se ci fosse l'intento collaborativo, se ci fosse dialogo magari si riuscirebbe a capire dove stanno i veri problemi e dove no, dove c'è potenzialità e dove invece la sezione è morta e sepolta.
certo per far questo ci vorrebbero personaggi scevri da mania di potere da tutte e due le parti. UTOPIA!
E questo e' una ulteriore conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto scrivevo prima. Chi e' che elegge i dirigenti Federali? Chi e' che elegge i dirigenti sezionali? Come si fa a posteriori a lamentarsi se i dirigenti li abbiamo mandati noi a governarci? Il presidente di una qualsiasi Sezione ha il solo compito di espletare il mandato che gli e' stato conferito dai soci della sezione che rappresenta. Come ci si puo' meravigliare se questo presidente cerchera' di ottenere per la sua sezione il massimo possibile, nell' interesse della propria sezione e di chi lo ha espresso? E' il meccanismo dei contributi discrezionali e a pioggia che genera questi mostri. Chi viene messo nella condizione di poter chiedere, fa bene a chiedere. Non e' una questione di mancato dialogo. Il dialogo e' continuo, un continuo do ut des. Un continuo pellegrinaggio a Roma per baciare l' anello del Papa, sperando di ricevere una grazia. E i miracoli, con relativo santuario nel deserto, prontamente avvengono. A spese di tutti.
Non mi piace come ci sta guidando la UITS sotto tanti aspetti, ma sono anche dell'opinione che tanta colpa sta nei presidenti di sezione.
Questa è la mia opinione, opinabile, discutibile...ma è ciò che penso.
Alla fine cari amici, non potremo mai riparare il tetto rotto se sono le fondamenta che fanno cadere il tetto.
Dai loro un pesce, e gli avrai fatto passare la fame per oggi. Insegnagli a pescare, e avrai risolto il problema della fame per sempre. Ma tanti sono quelli che vogliono solo mangiare, e pochi quelli che sono disposti a pescare.
Il tetto continuera' a caderci sulla testa, e continueremo a prendercela con il tetto. E a non scansarci neppure.
Mi pare che la discussione ci abbia comunque condotti notevolmente off topic. Forse servirebbe un nuovo titolo per continuare.
Saluti.