http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/02/05/news/quell-esercito-invisibile-che-vive-tra-armi-e-poligoni-1.12902445?refresh_ceQuell’esercito “invisibile” che vive tra armi e poligoni
Sono quasi 4mila gli iscritti alle sezioni di Udine, Cividale e Tolmezzo. Tra loro anche chi ha acquistato pistole soltanto per la difesa personale di Davide Vicedomini
05 febbraio 2016
UDINE. Sarà anche stato l’effetto del decreto legislativo entrato in vigore da novembre 2013 che ha stabilito che «i soggetti detentori di armi devono produrre obbligatoriamente il certificato medico previsto per il rilascio del nulla osta all’acquisto di armi comuni da fuoco».
Una stretta al controllo di pistole e fucili che ha fatto emergere un mondo fino a quel momento quasi inesplorato. In provincia di Udine è in costante aumento il numero dei detentori di armi in casa.
E la riprova arriva dalla crescita del numero di iscritti ai tre poligoni di tiro di Udine, Tolmezzo e Cividale: 3603 nel 2015 rispetto ai 3191 dell’anno precedente. Un vero e proprio boom senza precedenti.
Si tratta di persone che, per regolarizzare il loro porto d’armi, devono frequentare obbligatoriamente un corso nei poligoni di tiro e sostenere tre giorni di prove. Tra i cosidetti “volontari”, in gran parte ci sono appassionati, sportivi che gareggiano, ma anche gente che acquista pistole e fucili per difesa personale.
A confermarlo è il presidente della sezione di tiro a segno nazionale di Cividale, Mario Floreancig. «In molti non si sentono più sicuri – spiega –. Non si tratta di detenere un’arma per uccidere, ma anche solo per spaventare un ladro. Io personalmente non ci vedo niente di male a sparare in aria per spaventare i malviventi».
Tolmezzo è il “circolo” degli appassionati. Gli iscritti sono 1403, il più numeroso dell’intera provincia udinese. Molti di questi sono sportivi, anche perchè qui, ci sono squadre, soprattutto di giovani e donne, pluridecorate in Italia e in Europa.
«Ma – conferma il presidente Roberto Sirio – sento molte chiacchere di chi acquista armi per difesa personale. Non possiamo nasconderci dinanzi a questo nuovo fenomeno. D’altronde con quello che si sente in giro... Rubano dappertutto ormai».
Il fenomeno degli appassionati e dei collezionisti ha preso piede anche nel mondo femminile.
A Cividale addirittura quasi la metà degli iscritti è donna (400 su 908). «Anche in questo caso – sottolinea Floreancig – molte di loro si sono avvicinate alla nostra sezione per una questione di sicurezza e difesa personale».
Udine ospita in via Cormor nelle vicinanze del cimitero uno dei poligoni di tiro più grandi della regione. Anni fa si era parlato anche di un ingrandimento della struttura, posta su un terreno demaniale, ma poi il discorso cadde nel nulla, per mancanze di concessioni anche da parte del comune di Udine.
«I nostri iscritti – spiega il presidente Valentino D’Agostini – sono puri appassionati. Anche da noi sono in aumento le donne, arrivate a quota 136. Vengono da ogni dove della regione, anche da Portogruaro».
Dove non sembra fare presa l’uso della pistola e dei fucili è nel mondo giovanile. «Qua a Udine sono pochi – conferma D’Agostini –. D’altronde i ragazzi hanno altre distrazioni. Preferiscono altre passioni e altri sport più remunerativi».
«La nostra è una disciplina impegnativa – gli fa eco Mario Floreancig –, in cui si è da soli. Non è certo come il calcio. Chi fa tiro a segno a livello agonistico lo paragonerei
a un’alpinista che solo quando riesce a raggiungere la vetta e quindi il proprio traguardo riesce a ricevere l’appagamento. Servono insomma sacrifici e concentrazione e non tutti i giovani sono disposti a fare questo tipo di vita, a livello agonistico».