Autore Topic: a proposito dell'incidente di cosenza  (Letto 2654 volte)

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Offline gianvi

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a proposito dell'incidente di cosenza
« il: Settembre 17, 2009, 08:13:46 am »
quello che è successo a Mirto Crosia è cosa certamente dovuta alla stupidità ed alla incoscienza ,ma da qui a dire che certa gente si preferisce non averla in poligono mi sembra decisamente eccessivo,non dimenticare caro Gunny che è nelle sezioni che bisogna istruire le persone nel campo delle armi e questo significa non solo insegnargli a centrare il bersaglio ma sopratutto a gestire le armi in sicurezza per sè e per gli altri.
Si dice che la mamma degli scemi sia sempre incinta,credo sia vero se succedono disgrazie come quella di mirto crosia ma vi voglio far riflettere su un particolare che forse è sfuggito a più d'uno:Cosenza è la provincia più vasta d'Italia e sapete quante sezioni tsn ci sono?come si può pretendere di coprire le necessità degli appassionati se gli stessi hanno da sobbarcarsi centinaia di km per raggiungere la sez tsn più vicina?che tipo di informazione si può dare a chi dopo aver fatto ore di viaggio ha come obbiettivo solo quello di poter sparare, ed ancora, bisognerebbe valutare chi all'interno delle strutture è così appassionato da spiegare cosa si deve o non deve fare con un'arma.
far crescere il numero delle sez sul territorio potrebbe significare maggiore informazione e sopratutto se le stesse nascono per produrre sport e non certificati o pistoleri ;D forse potrebbero esserci meno disgrazie dovute all'incoscienza o alla deficenza.
ps
tempo fà un obbligato nella sez di cosenza si sparò ad una mano,vero è che un direttore di tiro non può essere onnipresente,ma siamo sicuri che non si poteva evitare?(non c'è stato nessun segno?quanti colpi ha esploso,come tirava,ha parlato di stanchezza dopo turni di lavoro stressanti?)come vedi l'incidente è sempre in agguato.

Offline gunny

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #1 il: Settembre 17, 2009, 10:50:30 am »
caro Ganvi,
mi scuso se il mio pensiero può essere sembrato un po estremo, però se non ricordo male nessun TSN è obbligato ad accettare l'iscrizione di persone poco affidabili o che si dimostrino tali, con l'obbiligo di segnalare a chi di competenza eventuali situazioni anomale, stiamo pur sempre parlando di armi.

Quoto e sottoscrivo interamente quanto da te scritto riguardo l'azione implicita di formazione e insegnamento che presso un TSN ci si dovrebbe aspettare. Ti dirò di più, e l'ho pure già scritto in altro topic, a mio personale avviso chiunque detenga armi (e ne possa fare uso) e/o abbia un porto a qualunque titolo, dovrebbe essere tenuto per legge alla frequentazione periodica di un TSN.
Sono sinceramente preoccupato verso coloro che hanno un porto di pistola per difesa personale, hanno l'arma indosso oppure nel cassetto del negozio, pronta e carica, ma non sparano mai un colpo in poligono o campi di tiro privati... ne conosco più d'uno... tutti ne conosciamo più d'uno, e ci meravigliamo pure del fatto che gli abbiano rilasciato il porto per difesa!
Diviene normale che poi si abbia notizia di spari accidentali durante le operazioni di pulizia... però occorre un po di onestà intelletuale anche da parte nostra.
Hai riportato il caso di un obbligato che si è sprato a una mano... facciamo un piccolo sforzo di immaginazione per capire come sia stato razionalmente possibile... sarò dotato di scarsa fantasia o non guardo abbastanza CSI e RIS, ma proprio non ci riesco forse sono stanco pure io... passi per un piede... ma una mano!!! Era stressato??? ma quale situazione può essere più stressante di un conflitto a fuoco??? per chi oltretutto rischia situazioni simili tutti giorni facendo la GPG?

Forse è estrema anche questa posizione, ma quale migliore garanzia potrebbe essere offerta alla popolazione civile disinteressata alle armi ma preoccupata e allarmata dai fatti di cronaca, sapendo che il 99,9% di chi usa e detiene armi lo fa con cognizione?
Semplicemente rafforzerebbe la nostra posizione di fronte qualunque critica e invettiva anche nei confronti degli organi di controllo ovvero le questure. Questo si che sarebbe un servizio di "pubblica utilità".

Ma non facciamoci illusioni: incidenti e fatti di cronaca nera di certo non verrebbero azzerati.
Mentre per i primi si potrebbe assistere a un calo per la diretta e proporzionale diminuzione di imperizia e ignoranza, per i secondi che purtroppo e spesso sono il frutto di reazioni compulsive incontrollabili di soggetti con gravi problemi personali e/o familiari, le armi proprie quando protagoniste sono solo un mezzo non certo la causa, quindi non credo possibile alcuna azione preventiva efficace da parte del sistema TSN/Poligoni/Questure.

In certe zone d'Italia come tu hai ben detto non c'è copertura di sezioni TSN e gli appassionati sono costretti a costose trasferte per soddisfare la propria passione. D'altro canto c'è da chiedersi cosa fa la UITS in tal senso oltre a chiederci se i poligoni non ci sono perchè è scarsa la domanda oppure se i motivi sono altri.

Qualche mese fà sul periodico della UITS erano stati riportati grafici sulla distribuzione dei tesserati e delle sezioni TSN, è evidente che eccezion fatta per Toscana e Lazio, le regioni del centro-sud Italia sono 'paurosamente' sguarnite, soprattutto di impianti oltre i 50mt.
Ma rapportare la presenza di strutture alla densità della popolazione può essere sufficiente?
Ho sentito persone sostenere che molti poligoni del sud sono stati chiusi per questioni di "sicurezza pubblica" ovvero perchè utilizzati dalla malavita. Ora però si torna al solito ritornello e alla logica lapalissiana: un delinquente non compra armi in armeria quindi non ha bisogno di licenze d'alcun tipo figuriamoci se gli può interessare andare a sparare in poligono... non ne ha bisogno, spara già dove e come vuole senza tanti permessi. Le connivenze sono sono sempre in aguato, ma sono forse la regola? Se così fosse, ma non ci credo, allora il problema lo vedrei difficilmente risovibile con tutto il rispetto e la solidarietà per i connazionali onesti opofili del centro-sud.

Chiudo con una battuta: se la mamma degli stolti è sempre incinta, forse è ora di ricordare ai responsabili che esistono diversi sistemi anticoncezionali ;)
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a brusa suta l' Susa

Offline gianvi

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #2 il: Settembre 17, 2009, 14:59:31 pm »
vedo con piacere che siamo sulla stessa lunghezza d'onda,sai a volte penso che si possa appagare la sete del tiro anche "solo"con le discipline A.C. e ciò permetterebbe molto più facilmente il poter insegnare il giusto rapporto con le armi, la realizzazione di molti luoghi dove esercitare non è costoso nè tantomeno difficile da realizzare,ma altra cosa è riuscire a motivare le persone se non si può finalizzare il tutto al potersi esprimere in gare e qui ritorno su un argomento a me molto caro :l'uits dovrebbe lasciare spazio a chi vuole realizzare una sezione e non difendere a spada tratta gli interessi di bottega delle poche sezioni esistenti in alcune realtà.
per quanto riguarda il poter rifiutare l'iscrizione o addirittura revocarla non  ricorderei molto in giro tale possibilità,sai che piacere per qualche presidente potersi togliere dai piedi gli indesiderati ;D ;D

da voci di corridoio il tizio che si è sparato ad una mano aveva appena terminato un turno di lavoro,forse ,notturno e da direttore di tiro quando una persona che deve fare l'esercitazione obbligatoria non mi convince dopo i primi tiri sicuramente ho il dovere di seguirlo con molta attenzione e non posso certo lasciarlo a tirare diverse scatole di munizioni come se niente fosse, ma questo fà parte di un altro discorso(la qualità di chi svolge compiti delicati in una sezione e con quali motivazioni queste persone frequentano una sezione).
per quanto riguarda le costose trasferte a volte le sezioni non sono così lontane ma gli appassionati le disertano comunque,chissa perchè?
una semplice operazione di differire i tesserati obbligati dai volontari permetterebbe a chiunque di constatare la realtà delle sezioni e a chi di dovere il poter chiedere la ragione per cui sezioni che girano diverse centinaia di migliaia di euri/anno non riescono ad avere appassionati in numero stabile,chissa perchè non si riesce a stare in sezione e si preferisce andare a tirare in altri posti(sono uno di quelli costretto ad allenarsi per le discipline accademiche in un campo di tiro pratico e la sezione che ho contribuito a realizzare dista da casa mia solo 15 minuti d'auto)
se molta gente non tira nei poligoni forse una motivazione ci sarà ed escludendo gli imbecilli, ritengo sia un peccato non poter avere appassionati in sezione per via di qualche stolto che nulla conosce dell'accogliere in modo consono le persone fidando,magari, sul fatto che tanto gli obbligati devono frequentare per forza e degli appassionati poco gliene frega.
se daranno la possibilità di rilasciare certificazione ad altre associazioni o meglio se le rilascerà solo l'esecito allora ne vedremo delle belle:

Offline STUDEMEIER

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #3 il: Settembre 17, 2009, 17:16:47 pm »
Per risolvere il problema e il quisito, la parola d'ordine è CAMBIARE
Da noi funziona tutto in altro modo e i campi di tiro sono privati ed hanno anche i campi di tiro a volo che qui sono sotto controllo FITAV, mi meraviglio di un Pres. che conosce queste realta e non cerci di metterle in pratica in Italia, troppi soldi girano.............
non condivido il pensiero di gunny, liberi di fare ciò che si vuole obbligare sta ad allontanare, e si vede
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Offline gunny

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #4 il: Settembre 17, 2009, 20:00:31 pm »
purtroppo siamo in italia, ci sono leggi e regolamenti a volte dove non servono e l'esatto opposto  ::)

ma forse in egual misura accade anche altrove... ma si sà l'erba del vicino è sempre più verde  ;D

al riguardo vedo molto esaustivo il sondaggio pubblicato da Tiropratico.com, ribadisco che c'è sempre spazio al miglioramento... minore è certamente la fatica per criticare e distruggere
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a brusa suta l' Susa

Offline gianvi

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #5 il: Settembre 17, 2009, 22:33:35 pm »
per migliorare bisogna essere un gruppo,forse sparuto ma pur sempre gruppo;quando chi gestisce è interessato agli utili è difficile che faccia fare gruppo a qualcuno,molto simpaticamente si adopera per creare tanti e tali disagi da allontanare chi non ha motivazioni importanti e per tali motivazioni intendo:danaro sotto forma di posto di lavoro. è per questo che in molti posti si respira aria pesante,cosa diversa sono i campi di tiro dove a priori sò che chi lo ha attrezzato, oltre alla passione viene spinto dalla possibilità di guadagni e questo mi stà bene perche è un suo investimento e non un investimento fatto con i soldi ed il lavoro dei soci volontari.
se voglimo dare un servizio al paese e promuovere lo sport del tiro dobbiamo capire che differire l'istituzionale dallo sportivo è una necessità per il bene di tutti:personale qualificato e retribuito delegato alle valutazioni di chi deve esercitarsi con le armi e federazione sportiva indipendente che può,eventualmente,aiutarsi con una percentuale di ciò che si ricava dall'istituzionale(ma forse questo c'era già,quando l'uits doveva gestire lo sport e non come ora che si interessa di tutto meno che del mondo sportivo del tiro)

Offline gunny

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #6 il: Settembre 18, 2009, 12:18:28 pm »
quoto

sono ormai quasi due anni che su Concentrica (grazie Daniele!) questà idea viene intensamente caldeggiata... purtroppo la politica e li interessi hanno per ora la maggiore  :-\
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a brusa suta l' Susa

Offline pratesi

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #7 il: Settembre 21, 2009, 08:42:46 am »
Per il tizio che si è sparato alla mano, non so se era stressato dal lavoro. So solo che ha fatto una sciocchezza per non aver eseguito un corretto esercizio. Si è sparato nella mano sinistra perchè con pistola carica e colpo in canna, dito sul grilletto, si è sistemato meglio la pistola nella mano destra, ma .... calzandola bene tenendo nella sinistra la ..volata. Pura distrazione e poca dimestichezza. Mancanza dell'attenzione dovuta quando si maneggia un'arma.
Pratesi

Offline gianvi

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #8 il: Settembre 21, 2009, 14:11:48 pm »
chi deve controllare affinchè un esercizio si svolto in modo corretto?
chi,a fine esercitazione, deve esprimere un giudizio e segnare i risultati ottenuti
dall'obbligato?

quando il tizio ha chiesto l'ulteriore scatola di colpi,forse perchè non soddisfatto del risultato ottenuto, il direttore di tiro dove era?
è una seria resposabilità avere degli incarichi e non li si può desiderare solo per fregiarsi di un titolo o per avere dei benefici in sezione:quando si svolgono mansioni di direttore di tiro bisogna seguire con molta attenzione i tiratori e cercare di individuare a priori chi ha necessità di sostegno e non lasciare pascolare ;D ;D chiunque sulle linee di tiro.

Offline gunny

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Re: a proposito dell'incidente di cosenza
« Risposta #9 il: Settembre 21, 2009, 19:34:13 pm »
chi deve controllare affinchè un esercizio si svolto in modo corretto?
chi,a fine esercitazione, deve esprimere un giudizio e segnare i risultati ottenuti
dall'obbligato?

quando il tizio ha chiesto l'ulteriore scatola di colpi,forse perchè non soddisfatto del risultato ottenuto, il direttore di tiro dove era?
è una seria resposabilità avere degli incarichi e non li si può desiderare solo per fregiarsi di un titolo o per avere dei benefici in sezione:quando si svolgono mansioni di direttore di tiro bisogna seguire con molta attenzione i tiratori e cercare di individuare a priori chi ha necessità di sostegno e non lasciare pascolare ;D ;D chiunque sulle linee di tiro.

se questo accade per gli obbligati che le armi le debbono usare per lavoro, proviamo a pensare ai soci volontari.... magari novizi...

la qualità di un servizio reso al pubblico non avrebbe metro di giudizio migliore
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