https://www.repubblica.it/sport/vari/2021/10/14/news/tiro_a_segno_l_elezione_che_imbarazza_il_ministro_guerini-322238224/Tiro a segno, l'elezione che imbarazza il ministro Guerinidi Matteo Pinci - 14/10/2021 -
www.repubblica.itL'ente, che ha natura complessa, si comporta come una federazione ma sotto la vigilanza del ministero della Difesa che dopo l'elezione del presidente, perché entri in carica, deve nominarlo con delibera del CdM e firma del Presidente della Repubblica. Ma Vespasiano, che aveva vinto al voto, non ha i requisiti per ricoprire l'incarico pubblico, che prevede una cospicua indennitàRoma - Un esposto contro l’elezione del nuovo presidente dell’Unione Italiana Tiro a Segno mette in imbarazzo il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Il voto che il 3 luglio aveva affidato la presidenza del tiro a segno a un pensionato, Costantino Vespasiano, ex dirigente della Regione Lazio, vicino al centro destra, è stato in realtà un colpo a salve. A quasi 3 mesi e mezzo, l’ente è ancora commissariato perché un pronunciamento precedente del Collegio di garanzia ha messo nero su bianco che – per la legge Madia – un pensionato non può assumere una carica pubblica retribuita con fondi dello Stato. E l’indennità del presidente del tiro a segno arriva a 105 mila euro annui. Al massimo, per il Collegio di garanzia del Coni, potrebbe fare un solo anno da presidente e a titolo gratuito. Ma un anno, per un ente con finalità sportive, è praticamente nulla. E quindi? Quindi la nomina è ferma.
L’Uits è un ente che ha la stessa natura delle federazioni sportive. Gli atleti concorrono alle olimpiadi, addirittura nel tiro a segno l'Italia è storicamente la quarta forza mondiale dietro soltanto a Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina per numero di medaglie. A istituire il Tiro a Segno Nazionale fu addirittura Garibaldi, nel 1882. Ma l'ente ha una natura complessa: prima di essere un ente associativo con funzioni di federazione sportiva, è un ente pubblico, sotto la vigilanza del ministero della Difesa. E quindi il suo presidente, anche una volta eletto, per entrare in carica deve essere nominato dagli organi pubblici attraverso la proposta della Difesa, la delibera del consiglio dei ministri e l’atto di nomina del presidente della Repubblica. Lo ha ricordato, facendo esplodere il caso, un esposto arrivato il 4 ottobre ai vertici dello stato italiano, da Mattarella a Draghi, da Guerini al ministro della funzione pubblica Brunetta, fino all’Anti corruzione, e firmato dall’ex vice presidente vicario dell’Uits, Attilio Fanini.
L’esposto ha attirato l’attenzione del Responsabile della prevenzione alla corruzione del ministero della Difesa. Che ha risposto, dando ragione a Fanini. Che a sua volta ha girato l’esposto al gabinetto del Ministero. Insomma, ora il caso è sulla scrivania di Guerini. Che deve decidere cosa farne: certo non potrà procedere con la proposta di nomina visto che il presidente eletto, Vespasiano, è in quiescenza e quindi non può assumere la carica di presidente per i 4 anni previsti. Non solo: non doveva essere nemmeno candidato. Ma in quel caso il Tribunale federale, nonostante il parere del Collegio di garanzia del Coni escludesse la possibilità per un pensionato di ricoprire la carica di presidente per più di un anno, ha comunque permesso la candidatura.
Per ora quindi la struttura resta commissariata. Ora Guerini dovrà decidere come comportarsi: nominare comunque Vespasiano è impossibile. Se non nei termini della legge Madia: un anno e senza indennità.