Da un primo controllo sembra che le parti salienti ci siano tutte.
Ci sono state parecchie pause, più tutto il tempo per le votazioni.
Non sono d'accordo avrei pagato non so quanto per essere lì e godermi lo spettacolo di vedere tanti bei visetti neri.
I coalizzati contro Vespasiano hanno perso sia all'andata che al ritorno.
Avrei voluto gustarmi anche le pause del filmato per scorgere i morti viventi.
Ciao
Le telecamere erano comunque sempre puntate verso il palco... per godere della visione dei musi lunghi, delle espressioni a lutto, e di coloro (trombati) che prima del ballottaggio si attaccavano ai papabili come le cozze agli scogli oppure ciondolanti senza meta e spaesati come se avessero ricevuto un uppercut da KO, bisognava esserci...
Io c'ero e ne ho visti tanti
Bisognava esserci è vero, i momenti vanno vissuti ed i video non restituiscono le sensazioni o le impressioni ma solo immagini asettiche, di circostanza o scene decontestualizzate.
Tengasi presente che le tempistiche del video, dopo i tagli censurali, sono da ritenersi più che dimezzate.
Una cosa m'ha colpito l'ardore ed il livore di Finocchit rispetto allo statuto imposto da Igino.
Dimetica il buon Richard quello imposto quando lui era nel consiglio di presidenza con Obrist, dimentica quella schifezza dello statuto delle sezioni che è stato imposto quando anche lui era consigliere federale.
Poi dimenticando quanto è stato bravo zio Ernfried e come l'ha sostenuto in occasione della mancata ratifica il buon Riccardo non s'è speso molto per la presidenza onoraria.
Devo riconoscere in ogni caso che il discorso compresa l'arringa, da buon avvocato, l'ha scritto e ben interprestato.
L'avesse pronunziato qualche altro, forse, Mantelli avrebbe vinto.
L'aringa di Ricardo era molto salata ma i presidenti chiedevano acqua che Costantino da buon cristiano ha dato:
LA SETE DI GESU’
Nel Vangelo, Giovanni racconta di Gesù che, con i suoi apostoli, attraversa l’arida zona della Samaria e giunge alla città di Sicar. Affaticato, si siede presso il pozzo ed assetato chiede ad una donna che sopraggiunge “Dammi da bere”. Tutti conosciamo il dialogo tra Gesù e la samaritana e ciò che Lui le promette: “Chi berrà dell’acqua che io gli darò non avrà più sete in eterno. Anzi l’acqua che io gli darò diventerà per lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv. 4, 13-15). E’ evidente che Gesù parla di un’altra sete e di un’altra acqua: la sete di amore, la sete di perdono, la sete di misericordia, la sete di pace della quale tutti soffriamo e della Sua acqua di cui tutti abbiamo bisogno e senza la quale non possiamo vivere perché non si può vivere senza amare e senza sentirsi amati e zio è Amore.
Gesù chiede da bere ma dona un’acqua che “segna l’inizio dell’umanità nuova, libera dalla corruzione e dal peccato” (Cfr. Liturgia della veglia pasquale).
Nella simbologia assume un significato determinante come scrive l’apostolo Pietro “Quest’acqua, come immagine del Battesimo, ora salva anche noi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a zio da parte di una buona coscienza, in virtù della Resurrezione di Gesù Cristo” (1Pt. 3,21).
Gesù sulla croce, poco prima di spirare dice “Ho sete”. Una richiesta prettamente umana, giustificata dalle torture subite e dall’apprestarsi della fine. Probabilmente molti di noi hanno assistito un caro che stava per lasciarci e sappiamo con quanto amore e delicatezza gli abbiamo inumidito le labbra per alleviargli l’arsura: a Gesù invece sono stati dati acqua e aceto!