attenzione a quello che si legge sui giornali!
è risaputo ed è storia che persone innocenti sono state messe alla gogna pubblica senza ritegno, maciullati per fare notizia.
non mi fiderei troppo , per me Iardella è una persona degnissima e comunque penso debba ricevere il nostro sostegno. poi si vedrà!
Del coimputato di IARDELLA i giornali ne parlano non solo per l'episodio dell'Usura aggravata.
http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2011/05/11/news/il-promotore-non-agiva-per-nostro-conto-4163624«Il promotore non agiva per nostro conto»
Parla un direttore di banca: ai clienti moduli contraffatti
• carrara
CARRARA. «Quel promotore finanziario non aveva il mandato dalla nostra banca. E i moduli che ha dato ai suoi clienti, di compra-vendita di titoli, erano stati contraffatti. Quando ci accorgemmo di cosa stava succedendo avevamo già inziato a cacciarlo via dal nostro istituto». Parla Paolo Frediani, il direttore del banco di San Giorgio, o meglio colui che lo era lo era all'epoca dei fatti (dal 2001 al 2004). Lo"scandalo" scoppiò nel 2005 ma per vicende avvenute inprecedenza. Così entra nel vivo il processo per truffa e falsificazione di documenti che vede sotto accusa un promotore finanziario, Bernardo Gatti e un ex direttroe di banca (prima del Banco di San Giorgio poi della Cassa di risparmio di San Miniato), Roberto Manfredi. Al centro della vicenda, per la quale c'è stata ieri un'udienza fiume davanti al giudice Cosimo Maria Ferri, una truffa da 2 milioni e 600mila euro. Un giro di soldi, per la compra vendita di titoli bancari che, nel 2005, è come sparito nel nulla. E non è stato mai ritorvato. Lo sanno bene le parti civili, le persone che hanno sporto denuncia: ventiquattro clienti facoltosi che - stando a quanto emerso durante le indagini - si fidavano così tanto del promotore finanziario finito sott'accusa, da affidargli cifre sostanziose. E il professionista, a sua volta, portava lavoro e guadagno alle banche presso cui gestiva i flussi di denaro. In particolare al direttore del Banco di San Giorgio, poi trasferito alla Cassa di Risparmio di San Miniato, finito sotto processo. Secondo l'accusa parte di quelle operazioni brillanti effettuate per conto dei clienti erano fatte solo sulla carta. E quindi ai correntisti, nel corso degli anni, erano stati sì corrisposti interessi alti, ma nel frattempo il patrimonio sottostante si era volatilizzato. Il castello è crollato a ottobre del 2005. Il processo si è aperto mesi fa davanti al giudice Ferri e ieri ha toccato uno degli aspetti più delicati della questione: la banche erano a conoscenza di quanto faceva il promotore finanziario? Su questo si sono concetrate le domande del pubblico ministero. L'ex direttore della San Giorgio (ora responsabile Coperet della stessa banca) ha cercato di chiarire. «Gatti veniva abbastanza spesso in banca, curava la concessione di mutui per delega di due aziende, e faceva anche da consulente a una di queste - ha spiegato il direttore - Mi presentò anche alcuni clienti che volevano aprire il conto corrente. Era un tipo che dava confidenza a tutti, ma non aveva rapporti specifici e particolari con nessuno della nostra agenzia». «Vi davate del tu?» Ha chiesto il pm. «Si, ma non aveva atteggiamenti di eccessiva confindenza o anomali all'intenro della filiale. Dei moduli, ad esmepio, prendeva quelli a disposizione di tutti, sui banchi. Non quelli numerati per cui viene fatta una verifica trimestrale».
11 maggio 2011
http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2011/03/16/news/cosi-ho-perso-350mila-euro-di-risparmi-3699319«Così ho perso 350mila euro di risparmi»
Testimonianza choc: scoperta la truffa non ho dormito per 6 mesi
CARRARA. A Bernardo Gatti, il promotore finanziario finito sotto accusa, insieme all'ex direttore di banca Roberto Manfredi, con l'accusa di truffa e falso in concorso aveva affidato i risparmi di una vita. Oltre 350mila euro. Dal 1999 fino al 2005 quando, l'impiegata carrarese, ha scoperto che il conto presso la banca San Giorgio non era neppure intestato a lei. E, soprattutto, che non aveva nemmeno un soldo. Ieri, nell'ambito del processo per la maxi truffa da 2 milioni e 600 mila euro che coinvolse 24 clienti facoltosi (che si sono costituiti parte civile) due istituti bancari, Banco di San Giorgio e la Banca di San Miniato (chiamati quali responsabili cviili dalle parti lese), è stata sentita come testimone una delle parti civili. Una delle clienti di Gatti. «Avevo affidato al promotore finanziario i risparmi di una vita intera, fatta di oltre 40 anni di lavoro e sacrifici - ha ricordato - La doccia gelata mi è arrivata nel 2005 quando per acquistare una casa avevo bisogno di una consistente caparra. Quando sono andata alla Banca, la San Giorgio, risultava che non ci fosse alcun dossier titoli intestato a me, bensì al signor Gatti. A quel punto siamo andati all'agenzia insieme e lui disse:"Facciamo arrivare un mutuo da Milano". A quel punto ho capito che c'era qualcosa che non andava: ma come avevo i miei risparmi e mi parlavano di muto?» «Quando sono tornata in banca il castello di carte era crollato - ha continuato la donna - nelle mie condizioni c'erano molti altri clienti di Gatti. Presentai denuncia anch'io ai carabinieri di Avenza». Ma dei risparmi la signora non ha ancora rivisto neppure un euro. «Ho passato sei mesi di inferno - si è sfogata in tribunale - La notte non riuscivo a chiudere occhio. Non potevo più nemmeno mangiare: mi si era chiuso lo stomaco. Sono stati momenti bruttissimi. Adesso voglio solo giustizia. E la speranza è che quei soldi possano tornare fuori. E che per tutti noi, che siamo stati truffati, ci possa essere la possibilità di un risarcimento». A.V.
16 marzo 2011
Riguardando l'articolo del primo post, io mi domando:
"Ma lo stimato professionista di Carrara cosa ci faceva insieme al suo amico Gatti"?
http://www.youtube.com/watch?v=YoBuv7HR-Fw