.... da ricerche effettuate su internet, digitando, "tiro a segno Eboli"
ho tovato, altro materiale per la discussione.... ed è l'ultima per non essere ripetitivo....
Ciao
Uits versus Sezioni Ribelli - Il Tiro a Segno di Eboli continua la sua battaglia
Martedì 21 Ottobre 2008 12:11 Antonella Petitti Attualità
Il consiglio direttivo della Sezione del Tiro a Segno di Eboli, per la questione insorta con l’Unione Italiana Tiro a Segno (UITS), comunica che: L’UITS è un ente che, entro giugno 2008, doveva essere sciolto per effetto della legge finanziaria 244/07, poichè compreso nell’elenco degli “enti inutili” di cui all’allegato A richiamato nel comma 636. Per intervento del DPR 26 giugno 2008 convertito nella legge 133/08, ne è stato previsto il riordino confermando, in effetti, solo le competenze sportive poiché federazione del CONI. L’UITS peraltro, con organo di vertice decaduto per la mancata convocazione dell’assemblea nazionale finalizzata all’approvazione dei bilanci consuntivi annuali, da ben 4 esercizi finanziari, è stata oggetto di varie interrogazioni parlamentari tra cui quella del Senatore Fazzone (Forza Italia ora PDL) per le gravi irregolarità amministrative acclarate ed ancora persistenti, tra l’altro, chiedendone il commissariamento fin dall’aprile 2007. La questione locale attiene a presunti crediti che l’UITS, a suo dire, vanterebbe a carico della sezione di Eboli per gestioni degli anni che vanno dal 1989 al 2003, non imputabili all’attuale direttivo. La Sezione di Eboli, anche con l’intervento dell’organo di revisione sezionale, tutt’ora in carica, ha chiesto più volte all’Unione i documenti comprovanti il presunto credito, ma l’ente non ha mai inteso fornirli. La risposta dell’UITS, non si è fatta attendere, dopo due giorni dall’insediamento del nuovo direttivo, avvenuto il 7 giugno 2007, la sezione ha ricevuto una visita ispettiva, disposta dall’UITS su segnalazione della sezione di Candela (FG), le cui risultanze, postume, sono state poste alla base del commissariamento. Gli ispettori, non aventi i requisiti di terzietà, anzi integrati nel direttivo nazionale, poiché nel collegio dei revisori dei conti, il cui coordinatore è nel Consiglio di Presidenza dell’UITS, hanno atteso la risposta all’ulteriore messa in mora sulla presunta situazione debitoria della sezione, ed essendoci stato il diniego formale anche da parte del nuovo direttivo hanno aperto la procedura di commissariamento, notificando delle presunte irregolarità rilevate, secondo loro, durante la visita ispettiva. In ogni caso è palese lo sviamento, lo scopo recondito, infatti, è quello di appropriarsi delle risorse patrimoniali ed economiche della sezione di Eboli, che da vari anni è attiva sotto il profilo economico. Per quanto riguarda i ricorsi, l’autorità amministrativa ha dichiarato la competenza del TAR Lazio che, per gli effetti del decreto “Salva calcio”, può essere adito solo dopo aver espletato il ricorso alla camera arbitrale del Coni, la prima udienza si è tenuta il 3 di ottobre 2008, ed il lodo che sarà emesso è atto amministrativo da porre eventualmente al TAR del Lazio competente per la lite, quindi, tutta la questione in itinere è da ritenersi posta sub judice. L’intervento del Magistrato della Procura di Salerno, pare sia scattato a seguito di esposto effettuato dal Presidente dell’Unione Italiana Tiro a Segno contro i dirigenti della sezione, quest’ultimo sembra aver dichiarato che i locali, le varie attività tra cui il potere certificativo circa le idoneità al maneggio delle armi, nonché le armi e munizioni utilizzate, notoriamente di proprietà sezionale per averle acquistate i soci, apparterrebbero all’unione Italiana tiro a segno, sottolineando altresì problemi di ordine pubblico che, probabilmente, hanno indotto a far emettere il provvedimento cautelare d’urgenza ad un anno e più dall’impugnato commissariamento. Se venissero confermate queste voci, le dichiarazioni del Presidente dell’Unione Italiana Tiro a Segno sarebbero mendaci, montate ad arte e fuorvianti solo allo scopo di far intervenire l’autorità. Anche il provvedimento è strano, poiché non dispone solo il sequestro preventivo della struttura ma ne attribuisce l’uso a chi non ne ha titolo. Le competenze dell’Unione, infatti, sono solo sportive e di coordinamento, mentre il potere certificativo, per l’attività istituzionale svolta, che non rientra nei fini istituzionali dell’UITS, è in capo alle sezioni ed ai Presidenti, eletti dall’assemblea dei soci. La diffida e nomina di custode da parte del Sindaco è intervenuta per l’incarico conferito dal presidente federale al commissario, di procedere “forzatamente”, anche con atti, che presagivano il danneggiamento di beni appartenenti al patrimonio comunale, non escludendo, nella diffida stessa, notificata all’UITS, eventuali contatti da prendere con l’amministrazione, mentre l’Uits o il commissario nominato non ha mai inteso far questo. Per le sezioni comunali del tiro a segno nazionale, in ogni caso, la nomina del “delegato del comune” è prevista dalle norme vigenti sul Tiro a Segno Nazionale (TSN). Adesso è importante che la sezione riprenda al più presto ad operare anche per salvaguardare i suoi lavoratori e si auspica l’intervento di tutte le forze politiche con questa finalità. Il rischio, riguardo l’ attività istituzionale, che gli iscritti d’obbligo vengano dirottati sulle sezioni di Cava dei Tirreni e Candela (FG) è notevole, ed il commissario nominato si sta già prodigando in tal senso. Pur avendo la facoltà d’uso, concessagli dal Magistrato, il commissario nominato dall’UITS non intende riaprire, palesandosi un’ interruzione di attività di Pubblico Interesse, serrata dei cancelli per i lavoratori ed un danno ai soci della sezione. I dirigenti della sezione per gli attestati di solidarietà pervenuti in questi giorni ed invitano le Sezioni del Tiro a Segno ad investire, in occasione del rinnovo della dirigenza federale, su coloro che s’impegneranno a rispettare” l’autonomia gestionale ed amministrativa delle sezioni”, norma prevista dallo statuto ma non onorata in varie occasioni, compresa la vicenda di Eboli. La dirigenza ebolitana, a beneficio di tutto il Tiro a Segno Nazionale, che conta oltre 300 sezioni sul territorio nazionale, si sta battendo affinché il principio normativo dell’ Autonomia Gestionale ed amministrativa delle sezioni del TSN si consolidi, nel rispetto delle leggi vigenti sul Tiro a Segno Nazionale, con l’intento di far dichiarare l’illegittimità dei provvedimenti autoritativi emessi dall’UITS sul caso di Eboli. I dirigenti della sezione, in ogni caso, pur consapevoli che la giustizia ha vari gradi e prevede tempi lunghi, sono fiduciosi sull’operato dei giudici che faranno sicuramente chiarezza, per tutte le questioni insorte, nella convinzione che lo sport, tra i suoi valori, annovera pure “l’insegnamento a combattere le ingiustizie”. In conclusione: “la strumentalizzazione politica, come le dicerie, ha effetto «mediatico immediato», la verità ha bisogno di tempi più lunghi”.