comunque simpatici gli interventi postati,
ma Baffone o non Baffone guardiamo in faccia la realtà: il TaS di Candela si sta dimostrando una fucina di tiratori, per storia pregressa e volontà di vertice locale, che nel comparto carabina ha visto convocato in tempi andati il tecnico Verlicchi dalla residente Trieste quando oramai in pensione, cimentatosi poi nella struttura locale come Gran Maestro dell'Arte del Tiro, come testimoniato dai molti atleti locali chiamati anche in nazionale, specie le ragazze, assunte poi nei GG.SS.MM.. I ragazzi coetanei preferivano continuare a giocare a calcio, eccezion fatta per Paolo D'Agostino, talento naturale del tiro, rimasto ai margini dell'attività nazionale solo per scelta di percorso di vita differente.
Capano è figlio della Maestria e del lavoro effettuato tra quelle quattro mura passato oramai in eredità alle allieve, con preparazione integrata dal supporto tecnico della nazionale, ci sono state le visite e le attività della Buellman, di Gejer, Zublasing. Solo pochi potranno testimoniarlo, le ore e ore passate a TIRARE, a spiegare le analisi del tiro, effettuato con simulatori che venivano anche modificati per rendere più efficace il lavoro. Nulla viene da sè, il successo è frutto di lavoro e lavoro, di impegno, di volontà, a tutti i livelli.
Il buon Giuseppe Pio CAPANO, ancora giovane, è accompagnato tutti i giorni dal padre nel poligono di Candela, quindi impegno e volontà di diventare TIRATORE sopra ogni cosa, un pò come il papà di Campriani che ha curato la preparazione del figlio come suo desiderio di risultato. Si è posto il TIRO al primo posto delle priorità, primo anche davanti alla scuola, con cui tutti i giovani atleti della sezione hanno anche avuto problemi per la paradossale ottusità dei loro vertici (ma questo è un discorso a parte) quando impegnati in Nazionale e quindi con assenze all'apparenza ingiustificate.
Tornando alla gare, da rilevare la bella finale di Capano. Dico ora una cosa che pochi sanno: quando Capano si è trovato a gestire la finale agli europei si è trovato impreparato, perchè fino a quel momento lo staff di trainer aveva solo lavorato a costruire "la gara", le sei serie da 10 colpi, non la finale.
Raggiunta la dimostrata preparazione sui 60 colpi ha quindi iniziato a lavorare sulla finale, a gestire il colpo isolatamente, con le pause, al ritmo dettato dal giudice di gara. Il punteggio di 104,4 non si costruisce con poco. Preparazione che ha dato i suoi risultati. Baffone o non Baffone i risultati conseguiti sono il frutto di una volontà di vertice locale che ha visto lo SPORT al primo posto di priorità, con sacrificio, impegno, risultati. Qualcuno ci vede forse solo sete di potere, ma così non è, per quanto posso testimoniare.