Autore Topic: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio  (Letto 1804 volte)

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Offline Daniele Puccioni

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DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« il: Luglio 15, 2008, 16:08:39 pm »
In anteprima inserisco questo articolo scritto da Gino Beonio che andrà sul prossimo numero di Concentrica, perchè mi sembra un argomento stimolante di cui abbiamo già parlato. Forse merita un approfondimento.

.........................................................

C’è un grande equivoco alla base di quest’affermazione, anzi più di uno.
Una scuola potrà darti delle nozioni, non certo le doti necessarie a trasmetterle che devono, molto prima, far parte del tuo bagaglio.
La prova è che sugli Albi dell’Unione figurano un migliaio di tecnici, ma quelli che si possono chiamare tali si contano sulle dita di poche mani. Tante persone hanno cercato questi corsi, con la lodevole intenzione di imparare qualcosa e la poco lodevole intenzione di tenersela per se.
Parlare poi della sola tecnica come se il Tiro si riducesse a quello, è come pensare che avendo imparato a battere a macchina si possa scrivere un romanzo.
Le nozioni sulla tecnica, l’anatomia, la preparazione fisica, l’alimentazione e la balistica interna ed esterna bisogna averle, ma il Tiro è per la massima parte altro.
Il Tiro è conoscenza di se, capacità di porsi degli obbiettivi e tenacia per perseguirli.
Il Tecnico, che non sia solo istruttore, deve condurti in questo percorso facendoti scegliere tra le sue esperienze quelle che ti sono più congeniali. Puoi farla da solo questa strada, ma Lui ti risparmia delle ricerche.
Il Tecnico deve imparare a conoscerti e deve saper “trasmettere” la tecnica più semplice, quella fisica, oltre a quella più complessa fatta di sensazioni e di processi mentali.
Deve insegnarti la posizione, ma soprattutto deve insegnarti a “sentirla”  e a “costruirla” finché diventa la “tua”.
La tecnica è una parte della ricerca, la parte più evanescente ed incorporea è quella somma di sensazioni che poche scuole di tiro ti danno.
Le scuole normalmente fanno della tecnica un mito, molte volte complicando le cose più semplici; ho visto una tavola con la costruzione di un singolo tiro scomposto in oltre venti differenti momenti; credetemi: il tiro è un’altra cosa.
Mi ritorna in mente una cosa di molti anni fa: appassionato di atletica, leggevo sulle riviste della Scuola dello Sport, dotte disquisizioni sulle tecniche del salto in alto; dottissimi tecnici spiegavano gli enormi vantaggi del salto ventrale sullo scavalcamento alla O’Rain. Un certo Fosbury li ha messi tutti d’accordo! Fino alla prossima tecnica.
Il Tecnico deve aver vissuto certe esperienze e costruito le sensazioni importanti da memorizzare, avere quindi una conoscenza non solo scolastica, ma vissuta sulla propria pelle.
E deve saper trasmettere. Il Tecnico deve dare e non tutti sono capaci di dare.
Un grande tiratore, con enormi doti proprie, non è detto che sarà un grande tecnico; potrà essere un buon tecnico se ha “costruito” su di se e soprattutto se è capace di trasmettere cognizioni (e se ne ha voglia, perché un grande campione è abituato a ricevere, il tecnico invece deve più che altro dare).
Per finire uno potrà dirsi Tecnico se avrà partecipato alla “costruzione” di un tiratore (meglio se più d’uno), e se i risultati confermeranno le sue capacità. Non prima.
Secondo voi è possibile prendere la patente ed insegnare ad una scuola per piloti? Certo che no.       
 

gbb



Offline woodcock

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #1 il: Luglio 15, 2008, 19:39:37 pm »
Dal libro
“Tiro a Segno, considerazioni scientifiche e tecniche sul tiro con carabina e pistola”
di V. Montrone
editrice Pluridimensione 1984

Tipologie di allenatore
………………

Caselman, ha distinto gli allenatori in due tipi: un primo tipo che si interessa soprattutto dell’aspetto professionale nella sua funzione di allenatore, un secondo tipo che colloca in primo piano il contatto umano, l’educazione, la formazione. Allenatori che appartengono a questi due tipi estremi non raggiungeranno mai il successo.
E’ stato anche osservato che quando un ex atleta di punta, assume di colpo un posto di allenatore senza formazione, né preparazione, sarà, nonostante la sua ottima conoscenza nello sport, molto sconcertato del suo nuovo ruolo, così come l’allenatore solamente psicologo potrà sentirsi smarrito se non possiede a pieno la tecnica e la tattica sportiva.
……………..

Risulta quindi fin troppo chiaro che nessuno può improvvisarsi istruttore, al riguardo invito il lettore a riflettere su un esempio ammonitore di Freud riportato dallo stesso (professor F.) Antonelli: “Una signora cercava una bambinaia, alla giovane che si presentò chiese se avesse esperienza di bambini e quella, candidamente, rispose: certo, sono stata bambina anch’io!”
……………………..

L’ostacolo più grosso che un istruttore si trova oggi ad affrontare è quello di indossare un “ruolo” che per anni non è mai esistito ufficialmente. L’Unione conferisce in genere cariche di istruttori a tiratori che troppo spesso continuano ad allenarsi ed a gareggiare, trascurando di allenare e di seguire a tempo pieno i propri allievi, ciò ne limita e ne sminuisce la figura.


Saluti

Offline biagio

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #2 il: Luglio 15, 2008, 20:44:09 pm »
Da Beonio Brocchieri
Le scuole normalmente fanno della tecnica un mito, molte volte complicando le cose più semplici; ho visto una tavola con la costruzione di un singolo tiro scomposto in oltre venti differenti momenti; credetemi: il tiro è un’altra cosa.

Da Woody
L’ostacolo più grosso che un istruttore si trova oggi ad affrontare è quello di indossare un “ruolo” che per anni non è mai esistito ufficialmente. L’Unione conferisce in genere cariche di istruttori a tiratori che troppo spesso continuano ad allenarsi ed a gareggiare, trascurando di allenare e di seguire a tempo pieno i propri allievi, ciò ne limita e ne sminuisce la figura.

condivido tutto quanto è stato scritto, anche se devo far notare che per descrivere compiutamente anche un gesto semplice è necessario un gran numero di parole.

per quanto riguarda le tematiche relative ai tecnici vi rimando al seguente topic che ha trattato più diffusamente l'argomento


 Aquisizione del livello tecnico 2° e 3° « 1 2 ... 6 7 » da chebe
64 Risposte | 475 Visto | Ultimo Post Gennaio 29, 2008, 12:27:44 da Daniele Puccioni


bye bye biagio

Offline woodcock

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #3 il: Luglio 15, 2008, 21:25:10 pm »
Aquisizione del livello tecnico 2° e 3° « 1 2 ... 6 7 » da chebe
64 Risposte | 475 Visto | Ultimo Post Gennaio 29, 2008, 12:27:44 da Daniele Puccioni

Post chiuso. Ne apriremo un altro con una bozza di regolamentazione su quanto venuto fuori da questa discussione.



Ogni atleta ha bisogno di un allenatore.
Anche il più grande campione del mondo di qualsiasi disciplina.

Anche il più grande corridore al mondo.
E’ chiaro che questo allenatore non saprà correre veloce quanto lui, altrimenti sarebbe lui il campione.

Il compito dell’allenatore non è quello di insegnargli a correre meglio,

ma dargli delle strategie,

delle tecniche,

una visione dall’esterno,

in modo che lui possa tirare fuori il meglio di sé,

in modo che possa scendere in campo e potere dare il suo meglio nel momento in cui viene richiesta la sua prestazione ottimale.

Quindi:
-   indicazioni
-   programmi di allenamento
-   fargli fare le cose
-   stimoli e anche “calci nel sedere”


Saluti

Offline biagio

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #4 il: Luglio 16, 2008, 08:51:44 am »
non posso che ri-concordare; del resto la mia posizione è stata chiaramente espressa nel topic citato:


biagio
     Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #10 il: Gennaio 06, 2008, 05:24:30 »
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ma credo che, nel campo dei tecnici, i problemi siano altri, e non credo di essere l'unico ad essermene accorto.
segnatamente, secondo me,:

1 - il numero dei tecnici federali

2 - il numero di coloro che fanno effettivamente gli allenatori

3 - la mancanza di una normativa specifica per il settore


basta scorrere gli elenchi presenti sul sito dell'UITS per avere una dimensione del problema; non ho il numero totale degli agonisti in italia, ma credo che in nessun altro sport ci sia un rapporto praticanti/tecnici simile a quello presente nel tiro.
.....................................

a questa dovizia di tecnici presenti negli elenchi non fa riscontro altrettanta abbondanza di "allenatori in servizio"; e qui allora i conti non mi tornano più! o ho una percezione troppo personale del "sono quindi faccio" oppure ci deve essere qualche concetto base che manca o a me oppure agli altri.

potrebbe essere un problema di mancata regolamentazione? o il problema è quello di non voler riconoscere lo status di allenatore?

......................................................................

......................... è sufficiente vedere come il Tiro con l'Arco , sport abbondantemente "minore" come il nostro, abbia una normativa molto dettagliata che regola l'accesso alle varie qualifiche dei tecnici e la possibilità di esercitare (Per non parlare di qualche federazione svizzera!).

ed allora mi chiedo: perchè da noi no? anche perchè una normativa qualunque ma ufficiale darebbe un pò più di trasparenza al settore ed un pò più di stimolo ( o dignità?) a chi vuol fare veramente l'allenatore sul campo pratico e non solo teorico.




biagio
     Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #32 il: Gennaio 23, 2008, 01:07:18 »
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....................... la mia filosofia di base è che non c'è coerenza tra le centinaia di tecnici qualificati dall'UITS e le poche decine di coloro che poi fanno realmente gli allenatori: ne deriva una attività dequalificata e svalutata per cui ci si propone l'obiettivo di darle un pò più di dignità al pari di quanto avviene negli altri sport.
non mi riferisco alla possibilità di guadagni ma ad una regolamentazione che inquadri i tecnici federali, la loro formazione e la loro attività.



biagio
     Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #51 il: Gennaio 26, 2008, 04:27:43 »
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...............................
Personalmente sarei favorevole ad uno schema che veda:

una scuola nazionale che formi, qualifichi ed aggiorni;
un albo nazionale ove inserire solo coloro che sono abilitati all'esercizio della funzione di allenatore;
prevedere che i tecnici facciano solo i tecnici e gli atleti agonisti solo gli atleti agonisti sia come formazione che come attività;
prevedere un rinnovo almeno biennale dell'abilitazione all'esercizio di tecnico
prevedere da parte dei tecnici un resoconto annuale dell'attività svolta come allenatore;
prevedere da parte delle sezioni un resoconto annuale sull'impiego dei tecnici;
adottare una norma statutaria che imponga alle sezioni unicamente l'impiego dei tecnici inseriti nell'albo nazionale
adottare uno schema di impiego che preveda:

a livello sezionale un obbligo di almeno un 1° livello di pistola ed uno di carabina( nelle sezioni più grandi almeno un 2° liv pistola ed un 2° liv carabina coadiuvati dai 1° liv
a livello regionale solo 2° livelli (con 3° liv. se le regioni hanno un numero consistente di sezioni
3° e 4° liv. per impieghi federali (quadri federali, tiratori nazionali, formazione ecc...



più di così..............

con simpatia biagio
 

Offline La Palombara

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #5 il: Luglio 17, 2008, 00:01:29 am »
I tempi sono cambiati e bisogna adeguarsi.....
Il volontariato è andato bene fino agli anni 90.
Le Federazioni oramai organizzano i corsi solo per incamerare soldi, così come il CONI.
I corsi li paghi, poi è tutto volontariato (naturalmente parlo degli sport......minori).
E guarda caso sono quelli dove questo tipo di problema si sente maggiormente, chissà perchè.

Sì, sì, regolamentate il tutto, anzi imponete l'impiego dei tecnici abilitati o inseriti nell'albo nazionale, o ancora meglio obbligateli a fare i corsi di aggiornamento, magari due, tre o quattro volte l'anno, magari a Milano, così poi vedrete quanti allenatori rimangono........ quante risate!!!!

Come dice Gino Beonio, l'arte di allenare non è per tutti e inoltre non è detto che un grande campione possa diventare un bravo allenatore....

Fare l'allenatore di uno sport "minore" (che brutta parola) vuol dire sacrificarsi per la causa sportiva, e tutto ciò stride non poco con il momento storico che stiamo vivendo.

Al di là dei titoli ci vogliono persone spinte dalla passione per lo sport, che hanno il tempo e la voglia di sacrificarsi per gli altri, potendo contare solo sulle gratificazioni personali, e nient'altro.

Sono stato troppo duro? Non credo.

Offline La Palombara

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #6 il: Luglio 17, 2008, 08:08:20 am »
.....e se un giorno scoprite che Verlicchi, Gino Beonio o Ferraris non hanno la qualifica da allenatore cosa fate? Li cacciate via e ci mettete uno con il "pezzo di carta"?

Offline Daniele Puccioni

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #7 il: Luglio 17, 2008, 09:11:26 am »
.....e se un giorno scoprite che Verlicchi, Gino Beonio o Ferraris non hanno la qualifica da allenatore cosa fate? Li cacciate via e ci mettete uno con il "pezzo di carta"?

Gino Beonio = cacciato
Ferraris Roberto = cacciato
Verlicchi ....

Su Roberto due parole.
Forse non tutti sanno questo (cito testualmente alla faccia della privacy, scusa Roberto):

Citazione
L'UITS mi manda l'invito dell' ISSF a partecipare al corso di Coach's License "A". Allegato.
Non male.
L' Italia non ha mai avuto un allenatore certificato ISSF "A" (è come una docenza).

Naturalmente ha rifiutato. Le ragioni del rifiuto sono evidenti.

Offline biagio

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Re: DA GRANDE VADO A SCUOLA E FACCIO IL TECNICO di Gino Beonio
« Risposta #8 il: Luglio 17, 2008, 10:04:08 am »
 e allora teniamoci gli 850 tecnici che hanno il pezzo di carta (tra i quali gigurano comunque Verlicchi, Ferraris e Beonio Brocchieri), gli 85/850 (se va bene) che

"Fanno l'allenatore di uno sport "minore" (che brutta parola) vuol dire sacrificarsi per la causa sportiva....."

ed il conseguente svilimento della funzione "allenatore" >:( >:( >:(

NB: prego notare che sono totalmente d'accordo con quella che è la visione comune delle caratteristiche di un allenatore
biagio